Finalmente una buona notizia dal mondo della conservazione della biodiversità: la lince iberica, conosciuta anche come lince pardina, è in crescita e non rischia più l'estinzione come prima. La IUCN, l'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, ha appena annunciato il cambio di status all'interno della sua Lista Rossa delle specie minacciate. La specie non è più inserita nella categoria "In pericolo" e da oggi è considerata solo "Vulnerabile". Questo risultato rappresenta una straordinaria vittoria per tutto il mondo della conservazione e una speranza concreta per il futuro delle specie in pericolo.
La lince iberica o pardina (Lynx pardinus), è un piccolo felino che vive esclusivamente in penisola iberica. All'inizio del XX secolo erano oltre 100mila gli individui che si aggiravano tra Spagna e Portogallo, ma lo sviluppo urbano, il bracconaggio e soprattutto il drastico calo dovuto a una malattia dei conigli selvatici, la sua preda principale, hanno ridotto rapidamente la popolazione, portandola a un passo dall'estinzione in meno di un secolo. Nel 2002, quando è stato fatto il primo vero censimento e sono state avviate le prime misure di conservazione, erano rimaste appena 94 linci allo stato selvatico.
Fortunatamente, grazie agli sforzi dei progetti di conservazione e all'impegno dei governi locali, il numero delle linci è cresciuto rapidamente e oggi, dopo appena 20 anni, ci sono oltre 2.000 individui, numeri insperati fino a qualche tempo fa e che fanno sperare in un futuro più roseo e meno incerto. Juanma Moreno, governatore dell'Andalusia che rappresenta la roccaforte per la specie, ha espresso grande entusiasmo su X (ex Twitter): «Una stupenda notizia!» e ha sottolineato che si tratta di un successo collettivo merito dei progetti di recupero della specie.
Moreno fa riferimento soprattutto al Life LynxConnect, un progetto transnazionale per il recupero della distribuzione storica della lince iberica, anche grazie a reintroduzioni mirate, cofinanziato dalla Commissione Europea. Francisco José Salcedo, coordinatore del progetto, ha ricordato che le principali minacce per la lince iberica erano «l'endogamia e l'isolamento dalle altre linci». Tuttavia, grazie agli sforzi dei programmi di conservazione, la popolazione è raddoppiata in soli tre anni, con almeno 450 femmine riproduttive fondamentali per la crescita della popolazione.
Questo traguardo, un tempo insperato, ha contribuito in maniera decisiva ad allontanare, almeno in parte, il rischio di estinzione. Le oltre 2.000 linci presenti oggi sono suddivise ora in 14 nuclei diversi, di cui 13 in Spagna e uno in Portogallo. Questi animali si trovano ora anche in regioni come Estremadura, Castilla-La Mancha e Murcia, da cui erano completamente scomparsi. Il successo del progetto Life LynxConnect non solo è servito a far crescere il numero delle linci iberiche, ma ha anche migliorato la consapevolezza e l'impegno delle comunità locali nella protezione di questa specie unica.
La lince iberica, con il suo mantello maculato unico, è tornata a popolare i suoi habitat naturali storici, simbolo di una natura che può essere salvata con l'impegno e la cooperazione tra tutte le parti in causa. Nonostante le difficoltà e le sfide in un mondo in costante cambiamento, la conservazione della natura può portare a risultati concreti e positivi. La storia della lince iberica è una testimonianza del fatto che è possibile davvero proteggere e salvaguardare le specie in pericolo. Un messaggio di speranza e di ispirazione per tutti coloro che lavorano ogni giorno per la tutela dell'ambiente.