Le Maldive potrebbero riaprire la pesca commerciale agli squali dopo 11 anni dal divieto assoluto sancito nel 2010. Lo ha annunciato il Ministro della Pesca Zaha Waheed. L'economia del Paese si basa prevalentemente sul turismo ed è stata pesantemente colpita dalla pandemia in corso. Secondo alcuni quotidiani locali, Waheed ha affermato che la revoca del divieto «rappresenta una strategia redditizia per generare entrate per lo Stato. Possiamo aprire la pesca e gestirla per un periodo limitato, senza mettere in pericolo le popolazioni di squali».
La pesca agli squali alle Maldive è iniziata negli anni 70 e per diverso tempo ha rappresentato una fonte di guadagno importante per l'economia locale. L'impatto sulle popolazioni però è stato notevole e, a seguito di un forte calo numerico, è stata ufficialmente vietata nel 2010. La decisione di vietare completamente la pesca e l'esportazione di tutti i prodotti legati agli squali è stata presa per affrontare le crescenti preoccupazioni relative alla conservazione di questi preziosi predatori marini, ma ha avuto nel tempo anche importanti risvolti economici.
Negli anni gli squali sono diventati sempre più preziose attrazioni turistiche e secondo uno studio della James Cook University un singolo squalo grigio del reef (Carcharhinus amblyrhynchos) può valere fino a 3.300 dollari per l'industria del turismo, a discapito dei soli 32 dollari di valore come pescato. Secondo un altro studio del 2019, invece, le entrate legate al turismo subacqueo per gli squali sono state stimate in 14,4 milioni di dollari, con un massimo di 51,4 milioni di dollari. Il valore economico del turismo subacqueo con gli squali è addirittura raddoppiato rispetto agli anni '90. La protezione degli squali non solo ha avuto benefici sulla conservazione delle specie, ma ha trasformato le Maldive in un vero e proprio esempio virtuoso da seguire.
La riapertura della pesca potrebbe ora rimettere tutto in discussione, ponendo in serio pericolo la sopravvivenza degli squali. Questi pesci infatti non se la passano proprio bene, e uno studio recente ha calcolato un calo drammatico delle popolazioni mondiali di oltre il 70% in soli cinquant’anni. La causa è la pesca eccessiva e ormai insostenibile legata soprattutto al consumo illegale delle pinne, considerate un prodotto di lusso e dalle fantomatiche proprietà afrodisiache o curative secondo alcune tradizioni orientali.
Tra l'altro proprio alle Maldive è di pochi mesi fa la notizia del sequestrato di 21 scatole di pinne di squalo (per un totale di 429 kg) pronte per essere esportate illegalmente dal Paese. Ma una buona parte della popolazione non ci sta, si è rivoltata sui social e ha lanciato una petizione per salvare gli squali delle Maldive.