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12 Gennaio 2022
12:02

Il ghepardo asiatico a rischio estinzione: al mondo ne restano solo 12

In Iran restano solamente 12 ghepardi asiatici liberi in natura. L'ultima popolazione superstite del felino che un tempo vagava in buona parte dell'Asia è ora a un passo dall'estinzione.

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Arrivano pessime notizie per l'ultima popolazione di ghepardo asiatico in Iran, uno dei felini più rari e a maggiore rischio estinzione al mondo. Hassan Akbari, vice capo per l'ambiente naturale e per la biodiversità del Dipartimento dell'Ambiente iraniano, ha annunciato che restano solamente 12 esemplari adulti liberi in natura, 9 maschi e appena 3 femmine. Pertanto la situazione già critica della sottospecie asiatica del felino più veloce al mondo è precipitata ulteriormente e il ghepardo asiatico è ora a un passo dall'estinzione. Tuttavia, nel conteggio mancano i cuccioli e si spera ci siano altri esemplari sopravvissuti fuori dall'area monitorata.

Secondo Akbari i motivi dietro questo drammatico declino sono da ricondurre al pesante periodo di siccità che ha attraversato il Paese, al bracconaggio e soprattutto agli investimenti stradali, da tempo la causa principale di morte per gli ultimi ghepardi iraniani. Inutile sono stati gli sforzi messi in atto dal governo per tentare di rendere le strade più sicure, tutte le misure adottate si sono rivelate insufficienti.

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Uno degli ultimi ghepardi asiatici in Iran

Un tempo diffuso dalla Penisola Arabica all'India, passando per l'Asia minore, il ghepardo asiatico (Acinonyx jubatus venaticus) sopravvive ormai solamente nelle aree desertiche intorno al Dasht-e Kavir, nella parte centro-orientale della repubblica islamica. All'inizio del secolo scorso i ghepardi asiatici erano ancora presenti in diverse zone del suo storico areale, ma la caccia incontrollata li ha portati rapidamente all'estinzione più o meno in tutta l'Asia tra gli anni 50 e 60.

Verso la fine del secolo scorso la specie sopravviveva solamente nelle aree poco abitate dell'Iran centro-orientale ma nel 2010 si contavano già a malapena 100 esemplari in tutto. Nel 2017 gli studiosi hanno setacciato e cosparso di fototrappole l'intero altopiano centrale dell'Iran ma sono riusciti a individuare solamente 48 ghepardi. Le strade che frammentano l'habitat sono la principale minaccia per la specie, a cui si aggiungono le uccisioni causate da cani da pastore e randagi, i conflitti con gli allevatori di bestiame, i periodi di siccità e la perdita di habitat.

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Il ghepardo asiatico è una sottospecie geneticamente distinta da quelle diffuse in Africa

Negli ultimi 16 anni 42 ghepardi sono stati uccisi nel Paese, 28 solamente a causa degli investimenti stradali, che rappresentano il 70% delle cause di morte. Negli anni sono stati avviati numerosi progetti di conservazione per salvare la specie dall'estinzione, incluse iniziative di sensibilizzazione per ridurre i conflitti con i pastori, allevamento in cattività e persino tentativi di clonazione. Nel 2014 la nazionale iraniana di calcio si è presentata alla Coppa del Mondo con un ghepardo stampato sulla divisa per attirare l'attenzione sul suo stato di conservazione.

Queste e altre iniziative non hanno però dato i frutti sperati e adesso il rarissimo ghepardo asiatico è a un passo dal baratro. Iran e India stanno ora prendendo in considerazione la possibilità di importare ghepardi africani da reintrodurre in alcune aree protette, tuttavia trattandosi di esemplari appartenenti ad altre sottospecie sarebbero dei rimpiazzi simili a quelli asiatici solamente nell'aspetto.

L'unica speranza per salvare il vero ghepardo asiatico è riposta nei pochi esemplari rimasti in cattività, negli ultimi 12 superstiti e nei pochi cuccioli e negli individui sfuggiti al conteggio che ancora resistono nel grande deserto salato iraniano. Le lancette dell'estinzione corrono però veloci e servirà un enorme sforzo da parte di tutte le parti in causa.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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