Il geco comune (Tarentola mauritanica), anche detto tarantola muraiola, è un piccolo rettile dell'ordine degli Squamati, del sottordine dei Sauri e dell'infraordine dei Gekkota. Appartiene alla famiglia dei Fillodattilidi ed è diffuso in molti paesi mediterranei.
Come è fatto il geco comune
Il geco comune adulto può arrivare a misurare 15 centimetri di lunghezza, compresa la coda. Il corpo ha una forma robusta ed è ricoperto di evidenti tubercoli a forma di cono. Ha colori che variano dal marrone al grigio, con parti più chiare e altre più scure. Secondo quanto dimostrato da numerosi studi, questo rettile è in grado di cambiare colore in base alle necessità mimetiche e all'ambiente in cui si trova.
La testa ha una forma quasi triangolare, appiattita ed appuntita. La bocca è a forma di angolo ottuso, mentre gli occhi sono sporgenti e hanno una pupilla verticale che favorisce la visione notturna. Le dita hanno degli ampi cuscinetti particolarmente larghi verso la punta, dotati di lamelle che favoriscono l'adesività alle superfici verticali e addirittura ai soffitti.
Una delle caratteristiche che contraddistingue questa specie è la capacità di rigenerare una nuova coda nel caso in cui venga attaccato da un predatore. La coda staccata continuerà a muoversi, distogliendo così l'attenzione dall'animale per il tempo sufficiente a scappare.
Il comportamento del geco comune
Il geco comune è un animale dal comportamento prevalentemente notturno. Durante il giorno si posiziona in zone assolate, dove rimane immobile anche per molte ore, mentre quando il sole tramonta e le temperature scendono, si riattiva e si dedica alla caccia delle sue prede. Si tratta di un animale dal comportamento fortemente territoriale e, in caso di necessità, può anche mostrare comportamenti aggressivi nei confronti dei suoi simili.
Se il geco comune si trova in una situazione di pericolo, può contrarre i muscoli della parte posteriore del corpo fino a perdere la coda, che continuerà a muoversi, in modo da distrarre il predatore durante la sua fuga. Un'altra strategia difensiva riguarda invece il mimetismo. Il geco comune, infatti, è in grado di modificare il colore della sua pelle per diventare meno visibile.
Durante i mesi più freddi dell'anno, tendono a ridurre le loro attività, ma è possibile osservarli anche in inverno nelle zone più meridionali del loro habitat, dove non c'è alcun bisogno di andare in letargo. In alcune regioni è più facile avvistarli nelle case durante l'inverno, quando cercano riparo dal freddo.
Durante le stagioni calde si dedicano all'accoppiamento e le femmine possono deporre due volte all'anno circa 2 o 3 uova dalla forma quasi sferica e dalla superficie leggermente adesiva. Grazie a questa particolare soluzione evolutiva, possono essere depositate tra le foglie degli alberi oppure nelle fessure dei muri. Si schiuderanno dopo circa 4 mesi e, al momento della nascita, i gechi misurano circa 3 centimetri.
Alimentazione
Il geco comune, secondo quanto riportato in uno studio condotto dal Departamento de Biología Animal y Ecología dell'Università di Granada, e pubblicato nel 2005, è un predatore definito sit and wait, in quanto la sua strategia per procurarsi il nutrimento è quella di attendere immobile l'arrivo delle sue prede. Mangia soprattutto zanzare e ragni, ma non disdegna anche mosche, falene, scarafaggi e moscerini.
Distribuzione e habitat
Il geco comune è un animale originario del bacino del Mediterraneo, ma nel tempo si è diffuso anche sulle isole Canarie e, inoltre, sono sempre più numerosi anche gli avvistamenti in luoghi come il Sud Africa, alcune zone del Sud America e nella zona caraibica dell'America centrale. In alcune regioni della Grecia e della Turchia, questa specie lascia spazio al geco verrucoso (Hemidactylus turcicus).
In Italia, questo sauro è diffuso su tutto il territorio, comprese le isole. Negli ultimi anni sono stati avvistati gechi anche in provincia di Trento e in altri luoghi prealpini, mentre precedentemente non si avevano notizie del geco nelle zone più settentrionali del paese. Secondo quanto riportato dalla IUCN, si tratta in questo caso di individui introdotti dall'uomo. Secondo uno studio condotto sulla popolazione di gechi presenti in Albania da parte dei ricercatori del Centre for Ecological Research di Debrecen in Ungheria, anche la maggior parte dei gechi comuni presenti in questa zona dei Balcani, proviene da altre regioni del Mediterraneo.
Lo si può avvistare negli ambienti rocciosi, sui muretti a secco, nelle pietraie oppure sui muri delle abitazioni, dove si adatta perfettamente e cerca riparo soprattutto nei mesi più freddi. Viene valutata come specie a Minor Preoccupazione (LC) dalla IUCN, per via della sua ampia distribuzione e per la popolazione molto ampia. A condizionare positivamente la diffusione di questa specie è anche la sua tolleranza a una vasta varietà di habitat, siano essi anche a stretto contatto con l'uomo.
Il geco e l'uomo
Il geco non rappresenta assolutamente un rischio per le persone. Nel caso in cui si trovi un geco in casa, infatti, sarà possibile lasciargli a disposizione uno spazio per uscire e, probabilmente, sarà lui stesso a fare del proprio meglio per evitare gli incontri con gli esseri umani o con gli animali domestici, che rappresentano dei potenziali predatori. Consapevoli del fatto che questi animali si nutrono di zanzare, alcune persone cercano di abituare i gechi a restare all'interno delle case. Non bisogna però dimenticare che si tratta di animali selvatici e, nell'ottica di tutelarne il benessere, non bisogna pensare di prendersene cura in alcun modo nutrendoli, manipolandoli o favorendone in qualche modo l'adattamento al contesto domestico.