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14 Luglio 2024
9:00

Il gatto soffre se cambia umano di riferimento?

I gatti possono avere reazioni diverse quando cambiano umano: dalla disponibilità alla diffidenza iniziale. Molto dipende dal temperamento del gatto e dalle sue esperienze pregresse.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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I gatti sono animali in grado di stringere una vasta gamma di relazioni con gli esseri umani che vanno dalla totale assenza di legame affiliativo alla grande intimità emotiva e fisica fatta di scambi complici, di prossimità e di condivisione. Proprio per questo, le reazioni al cambio di umano di riferimento possono essere molto diverse e andare dal riadattamento immediato ai nuovi referenti sociali fino allo smarrimento e la perdita (sperabilmente temporanea) della sicurezza personale.

Quanto soffre il gatto se cambia umano?

La sofferenza sperimentata dal gatto in seguito ad un cambio di riferimento umano varia a seconda della personalità del gatto, del livello di attaccamento al precedente proprietario e delle circostanze del cambiamento.

Gatti che abbiano vissuto il loro pet mate una relazione episodica e poco intima, avranno l’esigenza primaria di assicurarsi che il sostituto non rappresenti una minaccia e non stravolga troppo la gestione del territorio, dopodiché potranno riadattarsi anche con facilità. Lo stesso dicasi per i gatti che lasciano un contesto sociale dove le tensioni, le liti o le difficoltà di convivenza con pari o con umani erano all’ordine del giorno.

All’altro estremo, gatti che hanno sperimentato intimità, senso di sicurezza, di protezione e fiducia con persone specifiche, potrebbero attraversare un periodo di grande instabilità emotiva e comportamentale, dovuta alla perdita dei riferimenti affettivi di sempre e alla necessità (e sforzo) di costruirne di nuovi.

Cosa succede al gatto quando cambia famiglia

Cambiare famiglia, dunque, non è sempre necessariamente traumatico per un gatto, perché dipende da quale situazione lascia e quale situazione trova nel nuovo contesto.

Le difficoltà di adattamento possono essere manifestate dalla comparsa di stress e ansia, da alterazioni dell’appetito, da disturbi fisici (come infezioni alle vie urinari, problemi digestivi o cattiva salute del mantello) o anche da tendenza a nascondersi o aggressività.

D’altra parte, un adattamento veloce e di successo è riconoscibile perché il gatto – seppur inizialmente perplesso – mostra una certa apertura al contatto con i nuovi referenti sociali, tende a proporre loro le stesse routine a cui è abituato e si aspetta una certa continuità con la sua vita precedente, esplora con fiducia e mostra curiosità piuttosto e disponibilità alla relazione.

Come reagisce il gatto quando cambia casa

Se, oltre a cambiare umani di riferimento, il gatto cambia anche casa, può necessitare un po’ di tempo per adattarsi e integrarsi nel nuovo contesto. Però, anche in questo caso la variabilità individuale è molto ampia. Ci sono gatti che, pur in presenza di persone e abitazioni nuove, si mostrano subito aperti e curiosi, mappano la casa già nelle prime ore dopo l’arrivo e si rilassano ed iniziano ad interagire amichevolmente con gli ospiti di casa. Si tratta, di solito, di gatti con una buona socializzazione di base verso le persone e un carattere in generale fiducioso e disponibile al contatto sociale.

D’altra parte, possiamo avere gatti – soprattutto tra i temperamenti più reattivi – che inizialmente si mostrano molto diffidenti, persino restii ad esplorare e a conquistare gli spazi domestici: a questi sarà necessario garantire un periodo di quiete e di scarse interazioni per dare loro il tempo di rilassarsi, di sentirsi relativamente al sicuro e iniziare così a prendere l’iniziativa nel girellare e prendere confidenza sia con gli spazi che con le persone.

Come sempre accade, quindi, non esiste una risposta univoca alla domanda sulla sofferenza del gatto al cambio del suo umano di riferimento. Esistono gli sforzi di adattamento che possono essere più o meno intensi a seconda delle condizioni di partenza, di arrivo e delle caratteristiche del gatto stesso.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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