Se non tutte e sette, sicuramente almeno due o tre delle sue vite le deve avere consumate. E' un gatto di Chicago che è saltato dal quinto piano di un palazzo in fiamme, è rimbalzato a terra un po’ ammaccato ma è andato via come se fosse saltato da un muretto. L'impresa è stata immortalata dai Vigili del fuoco che stavano spegnendo un incendio nel quartiere di Englewood e mentre stavano filmando l'esterno dell'edificio all’improvviso, in mezzo al fumo, è apparso un gatto nero che si lanciava fuori dalla finestra. Uno dei pompieri, riporta il Guardian, racconta di aver visto il micio saltare e atterrare sulle quattro zampe e, probabilmente spaventato, nascondersi sotto la sua macchina. : è uscito e ha cercato di scalare il muro per rientrare. Il video è stato poi pubblicato su Twitter proprio dai Vigili del fuoco e ripreso da molti media nazionali e internazionali.
Ma pochissimo tempo dopo, spiega,
La leggenda delle 7 vite del gatto e la meccanica del riflesso verticale
La leggenda delle sette vite dei gatti dipende molto dalla loro incredibile capacità a schivare i pericoli grazie all’agilità e all'equilibrio. E il detto che i gatti cadono sempre “in piedi”, che ha lasciato senza risposta per secoli gli scienziati, oggi ha un nome. Si chiama riflesso da raddrizzamento, più noto come "riflesso verticale", ed è praticamente l’incredibile capacità del gatto di raddrizzare il corpo mentre è in aria e atterrare così sulle quattro zampe senza conseguenze. La meccanica che c’è dietro a questo movimento, però, non è magia, ma un dono dell’evoluzione, il risultato di più fattori biologici che sfiorano la perfezione per precisione e coordinamento.
Durante il volo, il gatto mette in funzione subito il sistema vestibolare all’interno dell’orecchio che registra l'orientamento della testa e del corpo nello spazio. Poi si attiva la vista che è in grado di trasmettere al cervello l’orientamento della testa e del corpo nello spazio: tutte queste azioni ovviamente vengono fatte contemporaneamente e permettono al cervello di capire la velocità della caduta e quindi di organizzare il corpo alla reazione.
Ci sono naturalmente anche delle caratteristiche morfologiche che aiutano il gatto a sopravvivere dalle cadute da grandi altezze. Intanto la flessibilità della colonna vertebrale che rende possibili le torsioni durante il volo. Poi i cuscinetti morbidi che hanno sotto le zampe che attutiscono e ammortizzano l’urto con il terreno. Il pelo poi durante il volo riduce la velocità così come l’apertura delle zampe a mo’ di paracadute vicino all’atterraggio. Il riflesso verticale è una caratteristica che compare da subito, intorno alle 3-4 settimane di vita. Poi si perfezione intorno alle 7 settimane.