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21 Gennaio 2024
11:00

Il gatto può nuotare?

Vista l'avversione che la maggioranza dei felini sembra nutrire per l'acqua, si tende a pensare che non possano nuotare. In realtà, i gatti sanno nuotare e, se necessario, possono addirittura rivelarsi abili nuotatori.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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I gatti sono animali che non amano particolarmente l’acqua, e che tendono a rimanerne a distanza e a evitare di immergersi. Questo non significa però che, se necessario o se il contesto o la situazione lo richiedono, non possano nuotare: i nostri amici felini non solo sanno nuotare, ma possono rivelarsi anche abili nuotatori.

È vero che i gatti non nuotano?

Non è quindi vero che i gatti non sanno nuotare: se dovessero, per svariate ragioni, trovarsi in uno specchio d’acqua, sarebbero in grado quasi tutti (salvo casi particolari) di nuotare per mettersi in salvo, a patto che la corrente non sia talmente forte da trascinarli via, data la piccola taglia. Difficilmente però sceglierebbero di tuffarsi volontariamente in acqua per fare una nuotata, proprio perché non hanno sviluppato una naturale predisposizione a questo tipo di elemento.

Detto questo, vale la pena sottolineare che non tutti i felini odiano l’acqua e non nuotano. Le tigri, per esempio, sono appassionate nuotatrici. È un’abilità che torna molto utile quando devono spostarsi attraverso ampi specchi d’acqua portando in bocca prede pesanti: possono attraversare a nuoto fiumi larghi 6-8 km e sono state viste nuotare in mare aperto, a 11 km dalla costa.

Perché i gatti odiano l'acqua?

I gatti, come detto, non sono grandi fan dell’acqua. Questo dipende principalmente dal fatto che il loro antenato, il gatto selvatico africano, viveva in un habitat desertico e asciutto in cui le pozze d’acqua non erano così frequenti, e dunque la necessità di nuotare si palesava raramente, per non dire mai. In acqua inoltre potevano nascondersi potenziali predatori, ed è anche per questo che il gatto tende a stare alla larga da specchi d’acqua, ambiente sconosciuti che non può esplorare liberamente e che potrebbero celare qualcosa di pericoloso.

Si tratta insomma di un elemento con cui hanno poca confidenza a livello “genetico”, e con cui difficilmente comunque si trovano a convivere anche ai giorni nostri, a meno che il loro stile di vita e il loro ambiente non lo richiedano.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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