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19 Aprile 2023
15:10

Il gatto più bello del mondo è il Maine Coon Leonardo. Ma a chi giova davvero il premio?

Il felino è stato premiato al termine del Cat Show di Bolzano, una due giorni organizzata dall'Ente Nazionale Felinotecnica Italiana in cui i gatti vengono esposti e valutati per le loro caratteristiche fisiche.

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Il Maine Coon Leonardo

Il gatto più bello del mondo è un Maine Coon di otto mesi di nome Leonardo. Lo ha decretato la giuria del Cat Show organizzato dall'Enfi – Ente Nazionale Felinotecnica Italiana – a Bolzano nel weekend appena trascorso. Un evento in cui gli animali, rigorosamente di razza, vengono premiati per criteri esclusivamente estetici.

L'esibizione felina si è tenuta all'interno di FieraMesse Bolzano, dove «appassionati e curiosi potranno vedere dal vivo decine di razze differenti, dai giganti Maine Coon all’affascinante Bengala. Conoscere particolarità e carattere di ogni micio. Scoprire come comunicare con loro, dalla posizione dei baffi che si trasformano in veri e propri radar, ai movimenti delle orecchie. Vedere come gli amici a quattro zampe vengono curati. Tante le curiosità, dal ‘trucco e parrucco’, ai vizi felini – si legge sul sito – Ma non solo. Saranno presenti anche veterinari e nutrizionisti ai quali chiedere informazioni. Un viaggio a 360 gradi nel mondo felino».

Nel corso de due giorni i gatti sono stati osservati, analizzati e valutati da una giuria, che li ha visti anche sfilare in compagnia dei pet mate. A vincere il titolo di gatto più bello del mondo, come detto, il Maine Coon Leonardo, proveniente da un allevamento del bresciano, che ha raccolto l'eredità di Poldo, il Norvegese delle Foreste che premiato lo scorso anno a Padova. Ma a chi giova, realmente, questo premio? Certamente non a Leonardo, che come tutti gli altri gatti che hanno partecipato alla manifestazione ha dovuto affrontare un lungo viaggio e restare in un palazzetto per due giorni tra rumori continui, manipolazione e curiosi decisi a guardarlo da vicino.

L'esperta: «Eventi come questi alimentano una seleziona basata sull'aspetto, per diletto umano»

«La cosa più evidente di queste manifestazioni è lo stress a cui i gatti sono sottoposti – sottolinea Sonia Campa, esperta del comportamento felino e membro del comitato scientifico di Kodami – sia perché vengono spostati da casa, sia perché passano 8-12 ore in delle gabbie, dalle quali escono solo per essere toelettati e manipolati dai giudici, e sia per il livello di rumore».

«Queste manifestazioni si tengono in capannoni industriali o in palazzetti dello sport, con tanto di pubblico che va e viene tutto il giorno e inquinamento olfattivo», aggiunge Campa, che sottolinea anche la questione della selezione spinta che viene operata per perseguire ideali e canoni estetici legati alla razza: «Questi eventi alimentano una selezione basata sull'aspetto, oltre a quella finalizzata a "creare" razze dal nulla, con l'unico scopo del diletto umano».

Molto spesso, inoltre, le selezioni operate dall'uomo per far raggiungere determinate dimensioni al gatto (è il caso del Maine Coon, ricercato per il suo status di "gatto gigante") o per far sì che il gatto abbia un determinato aspetto, possono causare problemi genetici, di struttura muscolare e ossea. Proprio il Maine Coon, razza premiata al Cat Show, necessita in generale di attenzioni particolari. Cuore e reni andrebbero valutati periodicamente per monitorare il rischio d'insorgenza della cardiomiopatia ipertrofica (HCM) e della sindrome del rene policistico nelle linee di sangue maggiormente colpite. I Maine Coon soffrono inoltre frequentemente di malattie auto-immuni che provocano gengiviti, stomatiti o dermatiti recidivanti, e displasia dell'anca e lussazione della rotula sono due patologie della struttura ossea da monitorare già nei soggetti giovani. È inoltre possibile testare geneticamente un Maine Coon per l'amiotrofia spinale (SMA), una patologia a carico del sistema nervoso centrale che può colpirlo sin dalla più tenera età.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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