Il nome è lo stesso del protagonista di Top Gun interpretato da Tom Cruise. Maverick è un gatto di quelli intraprendenti che si è fatto conoscere non solo in California, dove vive. La sua esperienza da "gatto surfista" è molto conosciuta soprattutto attraverso i Social Network. Il suo compagno umano, Nick Liam, racconta di averlo messo su una tavola in acqua sin da cucciolo. E «se l’è cavata molto bene», dice. In due anni il micio ne ha fatte di ogni: oltre il windsurf, nuota e fa skateboard e paddleboard. Su Instagram è un divo: ha quasi 50.000 follower. E una serie Netflix, Cat People, l’ha reso protagonista di un episodio in cui Nick racconta anche e soprattutto la relazione con il gatto dal suo punto di vista: «Avere un animale in grado di dare un supporto emotivo, o da terapia, migliora la vita e aggiunge tanto».
Ma un gatto può cavarsela in acqua? Sono tutti idrofobici o c'è qualche eccezione? «Di solito ci sono gatti che hanno già una predisposizione a non temere l’acqua. Si tratta di quelli nati o cresciuti in prossimità di luoghi di mare che da subito vengono incoraggiati ad avere un approccio del genere. E ci sono alcune razze che, addirittura, pescano», spiega l’etologa Sonia Campa, componente del comitato scientifico di Kodami.
«Il fatto che un gatto possa esprimere familiarità con l’acqua dipende dalle predisposizioni – aggiunge – Al Sud, in molte coste siciliane, molti vivono sulle coste e non è strano. Se tutto ciò si combina con persone che usano il surf e vanno in acqua è facile far loro fare esperienze simili». L’etologa spiega che «dal punto di vita atletico i gatti sono molto più in gamba degli esseri umani e il problema a stare in equilibrio su un surf nemmeno lo sentono. Una volta che hanno superato l’impatto con l’acqua per loro non è certo un problema la tavola che li tiene in superficie».
Sonia Campa sottolinea che all’origine di questa "passione" dei mici c’è la stessa che vede i gatti salire sopra ai robot aspirapolvere, i cui video sono diventati virali sui social media: è una questione di abitudine. «Alcuni oggetti diventano un gioco, ma un gatto deve prendere confidenza. Altrimenti, come con l’acqua del mare, può andare in paranoia». E così un aspirapolvere, se all'inizio può essere visto come qualcosa di estraneo a casa, poi con il passare del tempo può trasformarsi in un utile strumento di trasporto. Un po' come una tavola da surf: tutto sta ad avvicinarcisi e a capire come funziona. Poi, una volta scoperte le regole, il gioco (per un gatto) è fatto.