«Io e Anna eravamo disperati», ha confessato Gianni Morandi in un reel su Instagram in cui appare mentre coccola Lucio, il gatto entrato da pochissimo in famiglia, ma già amatissimo che si era allontanato da casa per circa tre ore. Il cantante e la moglie si erano già preoccupati tantissimo pensando di non rivedere più il loro nuovo amico e, invece Lucio, già diventato una star dei social e con un nome importante perché omaggio al grande amico Lucio Dalla, è tornato dai suoi umani.
Evidentemente ancora provato dalla vicenda, Morandi nel reel oltre a coccolare il British Shorthair grigio di circa 3 mesi e oltre ovviamente a parlargli, come fanno normalmente tutti gli umani con i propri compagni animali, si vede tenere il micino con una specie di guinzaglietto legato a un collarino, tanto che nei commenti arriva anche il consiglio di un’utente che spiega al cantante che forse sarebbe meglio una pettorina piuttosto che un collare di fatto più pericoloso perché il gattino potrebbe sfilarselo o soffocarsi.
Diciamo che forse, bisognerebbe prendere in considerazione di non utilizzare né l’uno né l’altra, visto che la maggior parte dei gatti ai quali vengono fatti indossare o si paralizzano, o rifiutano di muoversi o ancora cercano di divincolarsi come possono, mostrando una forte resistenza ad adattarsi e anche una certa incompatibilità con questo strumento.
Questo accade per due motivi principalmente, come ha già spiegato Sonia Campa, Consulente per la relazione uomo-gatto e membro del Comitato Scientifico di Kodami: intanto perché data la sensibilità del mantello dei gatti a qualunque pressione esterna, la pettorina li disturba fisicamente. E poi, perché avere addosso un’imbragatura di contenimento li rende molto ansiosi e insicuri perché dà loro la percezione che qualora dovessero fuggire qualcosa li bloccherebbe.
Detto questo, ci sono anche gatti che la sopportano meglio anche se sono una esigua minoranza e tutti con determinate caratteristiche: docili, abituati sin da piccoli a indossare la pettorina, con pochi spazi di autonomia nel quotidiano. Ovviamente non c’è nessun divieto che impedisca di portare il gatto al guinzaglio, anche se davanti a questa tentazione sarebbe meglio imporsi una piccola riflessione sullo sforzo che dovremmo sempre fare per mantenere integra la sua animalità, cosa che il guinzaglio non fa rappresentando un enorme condizionamento sia fisico che mentale molto lontano dal rispetto della sua etologia.
La speranza è che quella di Morandi sia una decisione temporanea nata dallo spavento e dalla paura che possa succedere nuovamente visto che da quando c'è Lucio non fa che ripete che «un gatto per casa è veramente una bellissima esperienza, Anna ed io non ne avevamo mai avuto uno e invece ne siamo totalmente innamorati».