Era il 15 febbraio del 2011 quando Larry, il gatto soriano proveniente da un rifugio londinese per animali abbandonati, mise la zampa per la prima volta a Downing Street, la sede del Primo ministro britannico, che all'epoca era David Cameron. Da allora non è andato più via e oggi festeggia i dieci anni da "primo felino d'Inghilterra". L’unico, oltretutto, a essere stato insignito del titolo di “Chief Mouser” ossia l’acchiappa-topi ufficiale del governo di Sua Maestà.
Una presenza fissa, la cui longevità supera ormai quella della maggior parte dei premier della storia del Regno Unito, incluso Winston Churchill, che al “number 10” non riuscì a restarci per un decennio intero neppure sommando i due mandati non consecutivi, bellico e postbellico. Il gatto Larry ha sempre mantenuto salde le redini del potere, nonostante le sue abilità nella caccia ai topi, dopo un promettente inizio, abbiano lasciato parecchio a desiderare.
Pochi topi presi, ma la vittoria sul rivale Palmerston
Larry ha conquistato i cittadini e i giornalisti inglesi con le sue intemperanze, come i combattimenti per la supremazia felina con il suo acerrimo rivale Palmerston, il gatto del Foreign Office, che lo scorso anno ha lasciato la politica costretto a un decoroso quanto malinconico pensionamento.
Il Daily Mail, addirittura, ha pubblicato in suo onore un corsivo come se a firmarlo fosse proprio il gatto: «Ho servito il Paese al meglio delle mie capacità. Nei miei 4000 giorni e nelle mie 4000 notti trascorse a dar la caccia a insetti, roditori in trappola, vermi e parassiti non ho avuto pietà. E ho servito lealmente tre Primi ministri, David Cameron, Theresa May e Boris Johnson, creando legami con loro in modi assai diversi».
Altalenanti invece i rapporti con i leader mondiali. Disponibile a qualche carezza dall'ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, fu più complicato il rapporto con il successore Donald Trump, sotto la cui limousine presidenziale si rintanò, rifiutandosi di abbandonare la posizione con una risoluta ostinazione che avrebbe reso orgoglioso Churchill.
Il gatto Larry ha anche un profilo Twitter (non ufficiale)
Pur avendo abituato il pubblico al suo low profile, Larry ha raccontato la sua storia in una biografia, "The Larry Diaries", firmata dal giornalista James Robinson e ha anche un profilo Twitter non ufficiale, @Number10cat, con oltre 433 mila seguaci. Interpellato dalla France Presse, l'amministratore del profilo ha chiarito di essere un mero portavoce e di limitarsi a riportare fedelmente il pensiero di Larry. Che sarebbe: «La prima cosa da ricordare è che io abito qui permanentemente, i politici si limitano a convivere con me finché non vengono licenziati. Prima o poi capiranno tutti che sono io che comando qui».