Non poteva che essere Larry, il gatto ufficiale della residenza del primo ministro britannico, ad accogliere la nuova premier Liz Truss nel suo primo giorno a Downing Street. Il celebre felino dal muso simpatico ha atteso l’arrivo sulla soglia della donna a cui farà compagnia per quanto è difficile a dirsi.
Il gatto Larry ormai è in servizio da diverso tempo, precisamente dal 15 febbraio 2011. «Un pilastro del governo», lo ha definito l'Independent. Entrò a Downing Street accompagnato dai volontari di Battersea, il centro di recupero per animali di cui è madrina Camilla Parker Bowle. E venne “assunto” per liberare Downing Street da un gruppo di topi che avevano preso di mira la residenza ufficiale del leader britannico. Ma da allora non si è più mosso, attraversando insieme al premier di turno, tutte le tempeste politiche degli ultimi anni, dalla Brexit alla pandemia fino alla guerra in Ucraina.
Tutti i premier si sono affezionati a lui, tanto che Johnson lo ha addirittura citato anche nel suo discorso di addio: «Dico solo al mio partito che se il mio cane Dilyn e Larry possono lasciarsi alle spalle le loro difficoltà occasionali, allora può farlo anche il partito conservatore».
Ma anche i cittadini britannici lo amano molto. Durante i giorni in cui Liz Truss era la favorita a diventare la nuova leader del partito conservatore britannico, Londra è stata tappezzata con manifesti del micio candidato premier.
Come riportato dal Guardian, un'agenzia pubblicitaria ha lanciato la campagna "Larry4Leader" e sono stati moltissimi i cittadini che hanno sostenuto la sua candidatura sui social utilizzando l'hashtag #YesWeCat.
L’anno scorso a febbraio, ha compiuto ben dieci anni di onorata carriera e sul suo profilo Twitter, sì perché ha anche un account social, “aveva scritto”: «Sono qui da dieci anni e intendo festeggiare anche il ventesimo anniversario».
Tutti sanno che Larry è un bullo e anche per questo, spesso le prime pagine gli dedicano dello spazio. Come quella volta che ha aggredito il gatto del vicino Foreign Office, Palmerston, o quando ha terrorizzato Rex e Oscar, i cani del cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond.
Per non parlare di quando si è lanciato in una sfrenata caccia al piccione immortalata in un video che ha fatto il giro del mondo anche perché avvenne il 20 dicembre, momento clou dell'accordo per la Brexit.
E pur non essendo un politico, anche se ormai l’esperienza l’avrebbe, anche lui ha le sue simpatie e antipatie politiche: per esempio, durante una visita di Donald Trump ha impedito alla sua limousine di ripartire mettendosi sotto l’auto senza nessuna intenzione di uscire. E con Barack Obama ha conquistato l'attenzione dei fotografi facendosi persino accarezzare.