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14 Marzo 2024
9:57

Il gatto è davvero un animale da compagnia?

Il gatto domestico è uno dei più amati e diffusi animali da compagnia. La sua storia domestica è però relativamente breve e per certi versi ancora parziale, cose che rendono il felino più amato al mondo un animale ancora parecchio simile al suo antenato selvatico.

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Il gatto domestico è sicuramente uno di più diffusi e amati animali da compagnia insieme al cane. Se paragonata a quella del migliore amico dell'uomo, tuttavia, la sua domesticazione è parecchio più recente ed è cominciata "solo" circa 10.000 anni. Questo processo veicolato dalla selezione artificiale richiede solitamente davvero molto tempo, decine di migliaia di anni, per cui c'è chi considera il gatto un animale non ancora del tutto domesticato, ma al contrario un felino in cui il processo di domesticazione è ancora in corso.

Il gatto di casa rimane sicuramente un animale da compagnia, anche perché è ormai quasi del tutto isolato dal suo antenato selvatico da tempo. Tuttavia, questa sorta di domesticazione parziale o incompleta, lo rende per certi versi un animale ancora più affascinante e complesso rispetto al cane. Il gatto conserva infatti ancora molti tratti morfologici e comportamentali di un vero animale selvatico, caratteristiche che non fanno altro che accrescere la reputazione misteriosa e indipendente che ancora oggi si porta dietro il felino più amato del mondo.

Breve storia dei gatti come animali domestici

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Gatto selvatico africano (Felis lybica)

Secondo la tassonomia attuale, il gatto domestico (Felis catus) discende direttamente dal gatto selvatico africano (Felis lybica). La sua domesticazione è cominciata durante il Neolitico, circa 10.000 anni fa, in Medio Oriente, quando alcuni individui di Felis lybica hanno iniziato ad avvicinarsi ai primi villaggi umani dando il via alla trasformazione graduale e lenta da un animale elusivo, solitario e territoriale, in quello che oggi viene considerato il felino di casa per eccellenza.

Inizialmente, il gatto si è avvicinato agli esseri umani per cacciare topolini e altri roditori che pullulavano all'interno dei granai. La nostra specie, d'altro canto ha cominciato a trarne indubbio vantaggio, dato che poteva sbarazzarsi di quei piccoli animali senza alcuna fatica. A differenza del cane, però, pare che la relazione uomo-gatto, da un punto di vista affettivo e di vera relazione, non sia stata da subito molto intensa, o perlomeno non dappertutto. Nell'Antico Egitto, infatti, il gatto non era solamente un utile cacciatore di piccoli e fastidiosi animali: gli egizi lo consideravano un animale sacro e come tale veniva venerato.

Dipinti, amuleti e bracciali raffiguranti gatti ci dimostrano quanto questo felino fosse un elemento centrale della religione e della cultura della civiltà egizia, dove molte divinità venivano raffigurate proprio con la testa di un gatto, come per esempio la dea Bastet. Per il resto della storia, semplificando e riassumendo molto, il gatto è rimasto essenzialmente quell'abile e utile cacciatore che è sempre stato, perlomeno fino all'epoca moderna, quando è diventato a tutti gli effetti un animale da compagnia e sono cominciati i primi veri incroci con fini estetici che hanno portato alle razze moderne.

Caratteristiche comportamentali dei gatti

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Il gatto domestico condivide ancora molte caratteristiche morfologiche e comportamentali con quello selvatico

Nel corso dei secoli il gatto non ha subìto quindi le stesse pressioni selettive del cane, nel quale invece il processo di convivenza con l'essere umano è non solo parecchio più antico (probabilmente oltre 40.000 anni), ma è stato anche molto più forte e direzionato anche verso compiti e impieghi diversi che ne hanno alterato morfologia e comportamento. Per cui i gatti sono ancora oggi poco domestici e molto selvatici e dimostrazione di ciò ci parecchie caratteristiche quasi del tutto simili a quelle di un gatto selvatico.

Il metabolismo del gatto, così come molti tratti morfologici e comportamentali, non sono poi così diversi dall'antenato selvatico. Archeologi e paleontologi, per esempio, vanno spesso in difficoltà quando ritrovano un reperto di un gatto e bisogna capire se si tratta di un domestico o un selvatico, perché le differenze scheletriche sono davvero minime. Anche il comportamento alimentare è ancora legato alla natura di cacciatore e predatore solitario, cosa che si può facilmente notare quando torna a casa con un topolino in bocca.

Inoltre, non è così facile alimentarlo, perché rimasto un carnivoro stretto e poco adattabile a diversi tipi di dieta. Da un punto di vista genetico e fenotipico, infine, il gatto è ancora molto simile al suo antenato selvatico e a dimostrazione di ciò c'è il fatto che domestico e selvatico (incluso quello europeo, ovvero Felis silvestris), possono ancora incrociarsi e spesso un individuo selvatico è esteticamente indistinguibile da un soriano domestico, se non tramite analisi del DNA. Tutto ciò, rende il gatto un animale ancora fortemente indipendente e autonomo, sebbene sia stato domesticato.

Benefici dell'avere un gatto come animale domestico

Nonostante la sua natura fiera, indipendente e per certi versi selvaggia, il gatto rimano comunque una specie adattabile e un perfetto animale da compagnia, a patto che vengano rispettate le sue esigenze e che si stabilisca una relazione davvero sana e consapevole. Convivere con un gatto può infatti portare a una serie infinita di benefici che vanno ben oltre il semplice piacere di avere un animale domestico. Innanzitutto, la presenza di un gatto in casa può contribuire a ridurre lo stress e l'ansia.

Diversi studi hanno dimostrato che accarezzare un gatto può abbassare la pressione sanguigna e il battito cardiaco, fornendo un senso di calma e tranquillità. Inoltre, la compagnia di un gatto può aiutare a combattere la solitudine, specialmente per coloro che vivono da soli. I mici possono essere infatti animali estremamente affettuosi e affezionati, che spesso cercano il contatto umano.Un altro vantaggio della convivenza con un gatto è la sua capacità di migliorare il nostro umore.

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Convivere con un gatto può migliorare la nostra vita

I felini amano giocare e interagire, ci fanno ridere con il loro comportamento talvolta buffo e ci intrattengono con le loro stravaganti abitudini. La presenza di un gatto in casa può quindi contribuire a creare un'atmosfera positiva per tutti i membri della famiglia. I mici di casa possono anche insegnarci importanti lezioni di vita, come la pazienza e la tolleranza. Le loro abitudini solitarie e il loro ritmo lento, ci aiutano a conoscerli a rispettarli spingendoci a diventare persone più pazienti e attente alle esigenze degli altri.

Infine, avere un gatto può essere benefico anche per la nostra salute fisica. I felini ci incoraggiano ad essere più attivi e in movimento, specialmente se giochiamo con loro o ci prendiamo cura delle loro esigenze quotidiane. Ci sono un milioni di ragioni per cui convivere con un gatto può essere un'esperienza unica, irripetibile e che ci aiuta a stare meglio e ad essere persone migliori. Nonostante ciò, come per qualsiasi altro essere vivente, scegliere di vivere con un felino domestico non deve essere una scelta fatta con superficialità, perché come per ogni relazione vera presenta anche numerose sfide.

Le sfide dell'avere un gatto come animale domestico

Se in futuro vorremo tessere delle relazioni sane con i nostri gatti e appaganti per entrambi, dovremo affrontare numerose sfide. Innanzitutto quella di imparare a individuare quali siano i bisogni cui tendiamo nella relazione affettiva con loro, riconoscendo il peso di una condizione esistenziale inedita che ce li rende estranei. Poi riuscire a vedere un individuo nell'altro, riconoscendo i suoi desideri e i suoi bisogni, anche e soprattutto quelli che lo allontanano dallo stile di vita che abbiamo ritagliato attorno a noi stessi, ma in cui i gatti non sempre trovano corrispondenza.

Accogliere un gatto significa per esempio ripensare alla propria casa, aggiungendo cassette, ciotole, tiragraffi con conseguente spostamento di mobili, liberazione di ripiani su cui il gatto possa salire, installando mensole e percorsi verticali. È assolutamente un falso mito l'idea che il gatto sia un animale poco impegnativo e che basti farlo giocare mezz'ora la sera quando rientrate dal lavoro. Se questo è tutto il tempo che siete in grado di offrirgli, sappiate che il rischio è di dover, prima o poi, affrontare le alterazioni comportamentali che il lungo isolamento e la monotonia provocano in un gatto, soprattutto se vive esclusivamente in casa.

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Convivere con un gatto può essere un’esperienza bellissima, che presenta però numerose sfide

Quando un micio vuole ottenere qualcosa, poi, sa essere particolarmente snervante perché è in grado di studiarvi e di capire su cosa fare leva per convincervi di una sua richiesta. Potrà svegliarvi di notte miagolando o dando zampate sul naso, potrà provocare rumori o far cadere oggetti dall'alto per attirare l'attenzione, potrà raspare insistentemente, potrà occupare postazioni strategiche per farsi vedere. Se è annoiato dalla vita che fa, può rendere la vostra impossibile, con agguati improvvisi, morsi, giochi poco controllati, comportamenti alterati, perché siete la sua unica fonte di intrattenimento.

Ogni gatto ha poi una sua specifica personalità, che non sempre rispecchia le nostre aspettative. Ci sono gatti più affettuosi, altri più indipendenti, mici che vivono serenamente tra le mura domestiche, altri che hanno invece bisogno di uscire, esplorare e girovagare. Non bisogna poi dimenticare le cure veterinarie, la dieta, il pelo, i fattori allergenici e tanto altro ancora. Per quando il gatto sia ancora indipendente e un ottimo animale da compagnia, non deve essere solamente una fuga dalla monotonia del quotidiano, ma una vera e propria occasione per costruire un'alternativa esistenziale, rispettosa della sua ecologica ed etologica.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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