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30 Aprile 2022
17:00

Il gatto che “terrorizza” un intero aereo: la narrazione sbagliata di una situazione traumatica

Negli ultimi giorni è circolato molto il video girato su un volo della United Airlines in cui si vede un gatto mordere e graffiare i passeggeri dell'aereo dopo essere uscito dal trasportino. Più che un episodio divertente, o contro cui protestare, è in realtà uno spunto di riflessione sull'imporre ai gatti di adeguarsi ai bisogni umani.

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Lo hanno definito “diabolico”, ironizzando sulla sua capacità di «terrorizzare un intero aereo», quando in realtà avevano davanti soltanto un gatto spaventato, circondato da persone che non conosceva e calato in un ambiente sconosciuto. Un animale terrorizzato, che ha reagito graffiando, mordendo e cercando di sfuggire alle persone che tentavano di prenderlo.

L’episodio, per nulla divertente anche se come tale è stato presentato in alcuni video circolati online, si è verificato su un volo della United Airlines: nelle immagini girate dai passeggeri (che Kodami sceglie di non pubblicare, come da prassi, nel rispetto della dignità di ogni essere vivente) si vede una donna, con tutta probabilità l’umana di riferimento del gatto, prenderlo in braccio e alzarsi in piedi mentre un’altra donna le mette una coperta sulla spalle, forse per suggerirle di coprirgli la visuale per tranquillizzarlo. L’animale dà prevedibilmente segnali di stress e malessere e tenta quindi di divincolarsi dalle braccia della donna, che lo lascia cadere a terra mentre i passeggeri continuano a rumoreggiare e riprendere con gli smartphone.

Cosa fare e non fare quando si viaggia con un gatto

Pochi minuti di video in cui però emergono tutti i comportamenti sbagliati adottati in questa situazione: prima di tutto il gatto non avrebbe mai dovuto essere estratto dal trasportino, ma anche ammettendo sia riuscito a uscire da solo (anche qui, controllare le chiusure dei trasportini è fondamentale quando si viaggia con un animale), prenderlo in braccio ed esporlo a rumori e altre persone significa spaventarlo ancora di più. Rincorrerlo e tentare di afferrarlo, soprattutto se sono persone sconosciute a farlo, inevitabilmente lo spinge a cercare un nascondiglio e un posto ritenuto più sicuro e ad allontanarsi, difendendosi mentre lo fa.

«Quando si viaggia con un gatto bisogna prestare attenzione a qualsiasi segnale di malessere – conferma Sonia Campa, esperta di comportamento felino e membro del comitato scientifico di Kodami – Sono animali molto sensibili ai rumori e alla confusione, soffrono i luoghi che non conoscono e le situazioni nuove. Non basta infilare un gatto nel trasportino per pensare che viaggeranno sereni, ci sono moltissimi fattori da considerare. Primo tra tutti, valutare se vale davvero la pena portarseli dietro: bisogna avere un atteggiamento critico verso la nostra idea di viaggiare con loro come se fossero nostri pari, perché per i gatti ogni stravolgimento della routine è traumatico».

«Non bisogna mai fare uscire il gatto dal trasportino a meno di motivi inderogabili – spiega ancora Campa – Il gatto libero è un pericolo enorme perché è in generale molto reattivo, e se si spaventa in uno spazio chiuso rischia di farsi male e anche di fare del male, perché potrebbe diventare aggressivo per la paura. Mai liberarlo dunque, anche perché potrebbe provare a nascondersi in punti pericolosi».

Se il gatto piange o miagola l’obiettivo deve essere sempre quello di abbassare il suo livello di stress: coprirlo con una coperta, dolcemente, avrebbe potuto essere una buona misura di emergenza, ma la sua umana risentiva evidentemente a sua volta dello stress e della preoccupazione e non è riuscita a gestire la situazione.

Le regole per viaggiare in aereo negli Stati Uniti

Viaggiare in aereo, tra l'altro, comporta una serie di difficoltà in più, perché a bordo ci sono molte persone e non è possibile scendere per una breve pausa, per non parlare dei rumori di fondo e dell'altitudine. Gli Stati Uniti stato tra i primi a riconoscere e permettere agli animali di supporto emotivo di viaggiare a bordo dei voli delle compagnie aeree negli ultimi anni, nel rispetto di norme e regolamenti. Tra gli animali di servizio accettati rientrano anche quelli che convivono con persone affette da problemi di udito o mobilità (oltre che di vista) o di convulsioni. Questa visione ha permesso a molti viaggiatori di portare a bordo piccoli cani e gatti in speciali trasportini che possono essere inseriti sotto il sedile della cabina.

Come spiegano sul sito in cui è possibile chiedere l’Esta (il visto per l’ingresso negli Usa), in seguito a una serie di richieste da parte dei clienti che includevano il tentativo di viaggiare con tacchini, ragni e serpenti come animali di supporto emotivo, a inizio 2021 l’U.S. Transportation Department ha emanato nuove regole che non permettono più il trasporto di numerosi animali considerati come animali di supporto emotivo. Le nuove regole puntano a prevenire che i passeggeri dichiarino falsamente che il loro animale domestico è un animale di servizio, spesso in modo da trasportarlo gratuitamente ed evitare ingenti spese di trasporto.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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