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8 Dicembre 2023
11:00

Il gatto capisce se stai male

La ricerca scientifica a oggi non ha prodotto documentazione sufficiente a stabilire se i gatti riescono o meno a percepire il dolore o la tristezza del pet mate. Questo non significa che non siano sempre consapevoli dell'ambiente che li circonda.

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Si parla molto spesso della capacità dei cani di capire quando il loro umano di riferimento è triste o prova dolore, ed è ormai acclarato che alcuni siano in grado di fiutare, letteralmente, alcune malattie tra cui il diabete, malattie infettive e determinate tipologie di tumori. Meno letteratura (e ricerca) scientifica è invece disponibile sui gatti che da molti punti di vista restano ancora un mistero per l’essere umano.

In tempi recenti alcuni studi si sono concentrati sulla capacità dei gatti di capire se l’umano di riferimento sta male, e le risposte arrivate non sono univoche né chiarificatrici. Alcuni pet mate sono convinti che i gatti con cui convivono siano in grado di percepire quando non si sentono bene ma non c'è una base scientifica solida che supporti questa affermazione. Sembra però dimostrato che i fatti siano in grado di adattare le loro reazioni agli oggetti sulla base del parere espresso dagli umani di riferimento.

I gatti percepiscono se stiamo male?

Come detto, non ci sono studi che attestino la capacità dei gatti di capire che l’essere umano che hanno di fronte sta male. Uno studio pubblicato su Animal Cognition ha provato a testare la loro reazione, conducendo un doppio esperimento legato agli umani di riferimento: in un caso hanno mostrato ai gatti segnali facciali e posturali di felicità e rabbia, prima dell’umano di riferimento e poi di uno sconosciuto, privi di segnali vocali. In un secondo momento hanno sottoposto ai gatti segnali vocali di emozione umana attraverso una conversazione caricata positivamente o negativamente, ancora una volta tra uno sconosciuto e un umano di riferimento.

I risultati non hanno fornito dati significatici: i gatti domestici si sono mostrati solo moderatamente sensibili alle emozioni, in particolare quando mostrate dal loro umano, il che ha portato i ricercatori a concludere che il solo rapporto sviluppato con l’essere umano non è sufficiente a modellare l’abilità di riconoscimento delle emozioni.

Resta il fatto che i gatti sono molto sensibili all’ambiente che li circonda e di conseguenza al comportamento degli esseri umani che lo abitano con loro. Va da sé, dunque, che in presenza di un pet mate che manifesta uno stato d’animo rabbioso alzando la voce, incombendo su di loro o aggirandosi nervoso per le stanze, è probabile che il gatto tenda a mantenersi in disparte, comprensibilmente allarmato da un comportamento che potrebbe percepire come minaccioso. Si tratta però di manifestazioni evidenti di uno stato d’animo, differenti da quelle che si hanno quando una persona è in preda a una sofferenza fisica o psichica. In questo caso è molto più complesso accertare se il gatto se ne accorga, e tanto dipende anche dal singolo individuo.

Cosa fanno i gatti quando i loro umani stanno male

Alla luce di questa lunga premessa, non è possibile indicare a priori comportamenti che i gatti adottano quando i loro umani di riferimento stanno male. Alcuni gatti potrebbero percepire un cambio di atteggiamento, magari perché il pet mate interagisce meno con loro o modifica le sue abitudini, e a loro volta modificare il loro comportamento sulla scia di questo, altri potrebbero continuare a comportarsi come se nulla fosse.

Il discorso è differente in caso di esternazioni che potrebbero percepire come minacciose, come detto: in questo caso è possibile, se non altamente probabile, che il gatto tenda a restare a distanza di sicurezza in attesa di avere un quadro più chiaro della situazione e dei potenziali rischi che essa comporta.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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