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14 Novembre 2022
10:57

Il gatto capisce se gli vuoi bene?

I gatti hanno tantissimi modi per comunicarci il loro affetto, come le fusa e lo slow blinking. Ma prima ancora di domandarci se i nostri gatti ci vogliono bene, dovremmo chiederci se noi siamo capaci dimostrare amore nei loro confronti.

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I gatti hanno tantissimi modi per comunicarci il loro affetto: alcuni di essi maggiormente conosciuti, come le fusa, altri meno, come le testatine e lo slow blinking.

Ma prima ancora di domandarci se i nostri gatti ci vogliono bene dovremmo chiederci se noi siamo capaci di amarli nel modo giusto. Molto spesso pensiamo infatti che per dimostrare affetto nei confronti dei nostri amici felini sia sufficiente una ciotola piena, un tetto sulla testa, una cuccia calda e tante coccole. Non rendendoci conto invece che esistono tanti altri modi per dimostrare amore nei loro confronti. Vediamo quali.

Come dimostrano affetto i gatti

Iniziamo dalle fusa, quel rumore prolungato, a bassa frequenza, che tutti noi conosciamo e che indica da parte del gatto un apprezzamento per la nostra vicinanza. Spesso, in accompagnamento alla fusa il gatto mette in atto una serie di coreografie comportamentali tipiche, come le testatine, ovvero delle piccole spinte che i felini compiono con la testa (a volte proseguendo anche con il dorso).

Le testatine, definite “rubbing”,  hanno lo scopo non solo di dimostrare affetto verso di noi ma anche di creare un odore condiviso, familiare, tra noi e loro. In pratica sono una dimostrazione di benessere, affiliazione e amicizia che i gatti firmano direttamente su di noi e sui nostri vestiti.

Anche la coda eretta, tenuta perpendicolare al dorso, è una dimostrazione di gradimento del gatto nei nostri confronti: pensiamo ad esempio a un gatto che ci viene incontro, magari appena varcata la soglia di casa, con la coda all’insù, tipica espressione di felicità e benvenuto.

La coda dritta può anche presentarsi come manifestazione di gradimento per una carezza ricevuta: quando accarezziamo sul dorso un gatto infatti possiamo notare il rialzamento della coda. Potrebbe essere un’azione istintiva ma anche un apprezzamento per il contatto ricevuto.

Molto si è detto anche sullo slow blinking come chiaro indicatore di una relazione affettiva tra noi e i gatti. Con slow blinking si intende quell’azione che i gatti compiono quando ci stanno guardando, in posizione rilassata, e socchiudono leggermente e ripetutamente gli occhi: in alcuni studi è stato considerato un chiaro indizio di un’emotività positiva.

Anche alcuni comportamenti ed abitudini del gatto posso rivelare il suo attaccamento nei nostri confronti: il cosleeping ad esempio, ovvero la scelta autonoma del gatto di condividere il suo momento di riposo con noi.

Ma anche la presenza del gatto all’interno della nostra routine domestica, a volte così silenziosa e discreta da non venire quasi notata, è indice invece di un sentimento di affiliazione purtroppo troppo spesso sottovalutato. Pensiamo ad esempio ad un gatto che si siede accanto a noi sul divano, o vicino al pc mentre lavoriamo. Sono azioni che denotano sicuramente intimità e affetto nei nostri confronti.

Come dimostrare al gatto che gli vuoi bene?

Questa è la domanda che ogni gattofilo che si rispetti si è fatto almeno una volta nella vita: come faccio a comunicare al mio gatto che gli voglio bene?

Il metodo che maggiormente utilizziamo è quello di riempirlo di affettuosità come baci, carezze e a volte senza nemmeno chiederci se sono gradite in quel determinato momento. Infatti non tutti i gatti apprezzano in ugual misura il contatto con l’essere umano, indipendentemente dall’affetto che essi provano per noi.

Ma è importante ricordare che le coccole non sono l’unico modo per dimostrare affetto nei confronti del nostro gatto, e nemmeno il più importante.

Il più grande atto di amore nei confronti del proprio gatto deriva dal rispettarlo per quello che è, nelle sue caratteristiche sia di specie che individuali. Riconoscere i suoi reali bisogni e fare di tutto per soddisfarli.

Dare la possibilità ad un gatto di esprimere i suoi bisogni di specie, quello predatorio soprattutto, così come quello di vivere in un ambiente che sia all’altezza della sua vivacità cognitiva.

Nella pratica, come possiamo concretizzare tutto ciò?

Ad esempio non sgridandolo quando ci porta le sue prede dopo essere stato in giardino o in terrazza.

Prestando molta attenzione nell’Arricchimento Ambientale e alla strutturazione delle casa dove vive: l'ambiente deve risultare a misura di gatto ed essere capace di garantire il suo bisogno di verticalizzare, di nascondersi e di riposare in luoghi tranquilli.

Anche le sessioni di gioco, capaci di favorire le sue naturali inclinazioni come quelle predatorie, mimetiche ed esplorative non devono mai essere trascurate soprattutto per i gatti indoor, ovvero che vivono esclusivamente in appartamento.

Infine non dobbiamo mai sottovalutare la nostra presenza nelle interazioni con lui. Ricordiamoci sempre che la relazione con un gatto si costruisce con pazienza, empatia e quotidianità.

In pratica rispettare la sua vera natura è il più grande atto di amore che possiamo fare nei suoi confronti. E quando questo avviene il gatto è in grado di comprenderlo appieno.

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Elena Angeli
Esperta nella relazione gatto-uomo
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