Molte donne in gravidanza si chiedono se davvero i gatti siano in grado di capire quando la loro umana è incinta. Sicuramente la gravidanza è un momento unico e anche gli animali domestici, parte integrante e indispensabile della famiglia, sono direttamente coinvolti in un tale periodo di transizione.
In rete sono presenti numerosissimi video e contenuti che sembrano dimostrare come cani e gatti modifichino i loro comportamenti davanti a una donna incinta, ma è difficile affermare con sicurezza se i gatti capiscano quando una donna è incinta. Certo è, invece, che si accorgono di alcuni cambiamenti sostanziali, fisici e di comportamento, della donna che aspetta un bambino. Vediamo questo aspetto nel dettaglio.
Quando i gatti si accorgono se sei incinta?
Non è possibile stabilire quando i gatti si accorgono se una donna è incinta, semplicemente perché a oggi non è dimostrato che si accorgano effettivamente di questo aspetto. Non ci sono infatti prove scientifiche conclusive che dimostrino che i gatti possano percepire la gravidanza in modo specifico, ma è vero che alcuni pet mate hanno riferito comportamenti insoliti da parte dei loro felini in presenza di una donna incinta.
Questi comportamenti non sono “predittivi”: la “leggenda” secondo cui i gatti si accorgono prima della donna stessa di una gravidanza sono, appunto, miti che contribuiscono ad ammantare di mistero questi animali e la loro capacità di percepire l’ambiente circostante. È vero però che i felini in particolare sono molto sensibili ai cambiamenti nei comportamenti e nell’ambiente, e l’arrivo di un bambino provoca certamente cambiamenti nella donna, a livello fisico e psicologico.
Come si comportano i gatti quando la loro umana è incinta
I gatti sono in grado di percepire i cambiamenti ormonali, e questo può portarli a sviluppare maggiore curiosità verso la donna, ad avvicinarsi di più e anche a interagire maggiormente con lei. Si accorgono insomma che qualcosa sta cambiando, ma sostenere che siano consapevoli che stia arrivando un “cucciolo” sarebbe un azzardo.
Le donne incinta, inoltre, in modo graduale ma inesorabile, con il progredire della gravidanza tendono a focalizzarsi maggiormente su di loro e sul bambino che arriverà, a rallentare i ritmi e a cambiare abitudini, anche perché il corpo lo richiede. C’è insomma un cambiamento di abitudini e comportamento legato alla preparazione al parto e alla maternità, cosa che viene percepita anche con favore dai gatti, che solitamente prediligono persone intimiste e pacate a persone iperattive e “caotiche”. Questo può spiegare perché alcuni gatti tendono a stare più vicini a una donna incinta, sdraiandosi accanto a lei e cercando più spesso il contatto e l’interazione.
Gatti e gravidanza umana: ci sono rischi?
Uno dei temi più dibattuti, parlando di gatti e gravidanza, è quello della toxoplasmosi, una zoonosi, dunque una patologia trasmissibile all’uomo, causata da un protozoo, il Toxoplasma gondii. Si tratta di un parassita che può infettare moltissimi animali e può trasmettersi da un animale all’altro attraverso l’alimentazione con carne infetta. Il toxoplasma non si trova però solo nella carne, ma anche nelle feci di gatto e nel terreno in cui abbia defecato un gatto o un altro animale infetto. Perché il gatto sia portatore di toxoplasma, però, deve contrarlo cibandosi di carne di piccoli roditori, uccelli o altri animali selvatici infetti, oppure di carne cruda precedentemente contaminata.
La toxoplasmosi è ad alto rischio nel caso in cui venga contratta in gravidanza, perché l'infezione può passare al bambino attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze malformazioni o addirittura l'aborto o la morte in utero. Fermo restando che è molto improbabile che un gatto domestico, che non ha attività predatorie e mangia cibo commerciale, possa contrarre il toxoplasma, è comunque importante prendere le dovute precauzioni, soprattutto nel caso in cui senza per questo pensare che sia necessario allontanare il gatto da casa.
L’unico modo in cui un essere umano può contrarre l’infezione dal gatto, infatti, è manipolarne le feci o portarle alla bocca. Un’eventualità decisamente remota, ma per scongiurare ogni rischio è sufficiente pulire la lettiera con una paletta e indossare i guanti oppure far pulire la lettiera a un’altra persona.