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16 Settembre 2024
17:54

Il galletto di una scuola di Lecco ucciso e poi appeso alla recinzione: maestre e alunni piangono Pepe

A trovare l'uccello sono state le maestre, che lo scorso marzo avevano avviato un progetto didattico con i piccoli alunni della sezione Koala: «Se dava fastidio bastava dircelo».

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Un ennesimo gesto di crudeltà estrema nei confronti di un animale e, indirettamente, anche verso tutte le persone che gli volevano bene e se ne prendevano cura. Pepe, galletto diventato mascotte della scuola d’infanzia Origo di Calco, piccolo centro brianzolo della provincia di Lecco, è stato ucciso, ed è stato poi trovato appeso alla recinzione del pollaio allestito nel cortile.

A denunciare l’accaduto sono state le insegnanti dell’asilo, che hanno trovato Pepe ormai senza vita e hanno dovuto spiegare cosa gli era accaduto ai piccoli alunni della sezione Koala, una ventina di bambini tra i tre e i cinque anni: «La storia di Pepe è iniziata a marzo di quest’anno – spiegano gli insegnanti in una lettera aperta che trasuda sconcerto e dolore – i bimbi hanno raccolto 12 uova di gallina e le hanno messe in incubatrice seguendo la schiusa passo passo. Con grande stupore e meraviglia sono nati 12 pulci, meravigliosi. A ognuno è stato dato un nome e si è celebrata la vita».

Il personale docente della scuola ha quindi spiegato che dei 12 pulcini nati, dieci sono stati adottati, uno dei quali dal parroco della cittadina, mentre a scuola ne erano rimasti due: Vittorio e Pepe, quest’ultimo «un bellissimo galletto, arzillo e colorato. Con grande stupore i bimbi hanno ascoltato il suo canto quando abbiamo riaperto la scuola e hanno cominciato a coccolarlo».

I bambini si occupavano anche del pollaio, allestito per un progetto didattico, e ogni giorno portavano a casa le uova prodotte dalle galline. La meraviglia, però, è durata poco: «Abbiamo trovato Pepe appeso per il collo alla staccionata del pollaio – hanno spiegato le insegnanti – Pensiamo a un atto vandalico dato che era già successo con un gallo precedente. Tutto il genere umano fa parte del regno animale ma è dotato (forse) di una capacità che gli animali non hanno: quella del dialogo. Se il canto di Pepe dava fastidio bastava venire a scuola a dirlo e lo avremmo dato in adozione».

Un dolore doppio, insomma, davanti alla crudele fine di Pepe: alla morte di un animale molto amato si è aggiunto, per le insegnanti, il peso di dover spiegare ai bambini che qualcuno, animato dalle intenzioni più grette, lo ha ucciso, forse perché il suo canto dava appunto fastidio. Durissime le reazioni davanti all’uccisione di Pepe, con l’Enpa di Merate che si è detta «vicina al dolore dei bimbi e dei docenti. Affranti e rattristati non ci capacitiamo di come una persona possa compiere atti crudeli ingiustificati soprattutto quando questi colpiscono cuori di piccoli bimbi innocenti. Innocenti come Pepe». Dell’accaduto saranno informate anche le forze dell’ordine, con la speranza che il responsabile dell’uccisione possa essere rintracciato e punito come previsto dalla legge.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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