Anche gli sniffer dog e il loro infallibile fiuto scendono in campo per scovare le infestazioni di cimici dei letti, gli insetti che stanno mettendo in allarme la Francia e non solo, alimentando segnalazioni e soprattutto preoccupazione. Per contrastare la diffusione di questi parassiti che si nutrono di sangue umano, il fiuto dei cani addestrati a riconoscerle e a stanarle grazie all'odore offre infatti un rapido ed efficace metodo per il rilevamento delle infestazioni all'interno di appartamenti e alberghi, che potrebbe svolgere un ruolo chiave per riuscire a intervenire repentinamente.
Sempre più privati e aziende stanno infatti rivolgendo la loro attenzione a chi offre questi servizi, sia in Francia che in Regno Unito, dove s ista cercando di agire in ottica preventiva. L'aiuto dei cani appositamente addestrati per fiutare le cimici dei letti sta infatti portando a un vero e proprio boom di richieste di intervento degli sniffer dog, che possono arrivare a costare tra i 260 e 350 euro per intervenire all'interno di un appartamento privato, fino a diverse migliaia di euro nel caso di alberghi e hotel.
«Stiamo riscontrando sempre più interesse. Probabilmente abbiamo avuto un aumento del 25% nelle chiamate da giugno», ha raccontato ai quotidiani inglesi Gary Jakeman, amministratore delegato di una società che mette a disposizione i cani specializzati nel riconoscere l'odore delle cimici da letto, tra cui ci sono anche due Springer Spaniel, Milo e Kobie.
Per addestrare i cani a riconoscere l'odore degli insetti possono essere necessari da un anno fino anche a 18 mesi di allenamento. Il percorso è molto simile a quello seguito dai cani addestrati per fiutare sostanze stupefacenti, rintracciare armi ed esplosivi oppure quelli impiegati per rilevare malattie e infezioni, come accaduto anche per la pandemia da COVID-19. Per quanto riguarda le cimici dei letti, i cani vengono allenati a riconoscere un particolare feromone emesso dagli insetti, una sostanza chimica che questi animali utilizzano per comunicare tra loro.
«In concentrazioni molto elevate, l'odore può essere percepito anche dalle persone ed è molto pungente e riconoscibile», ha detto Richard Naylor, direttore della Bed Bug Foundation, no-profit che si occupa di fare corretta informazione e sensibilizzazione sulla diffusione delle cimici, collaborando inoltre con le scuole di addestramento cinofilo per aiutare ad addestrare i cani. Grazie al loro infallibile fiuto, tuttavia, i cani riescono a percepire i feromoni anche se presenti in quantità molto piccole e impercettibile all'olfatto umano.
Solitamente, sono soprattutto i cani da caccia a essere coinvolti in questo tipo di operazioni, poiché possiedono già competenze, motivazioni e talenti innati selezionati da secoli, per cui chi si occupa di addestrali deve solo abituare i singoli individui a riconoscere, selezionare e segnalare la presenza di un singolo odore tra tanti altri, attraverso soprattutto la fiducia reciproca e la collaborazione. Il cane addestrato assumerà poi una specifica postura oppure proporrà un preciso comportamento nel momento in cui l'odore della cimice è stato individuato.
Nel frattempo, a Parigi, la situazione non migliora, anzi: il governo ha dichiarato che si tratta di un’emergenza di sanità pubblica e che farà di tutto per porre rimedio, ma al momento grandi passi avanti ancora non sono stati fatti. E mentre anche il Regno Unito si prepara ad affrontare un eventuale aumento delle segnalazioni, qualche giorno fa le cimici sono state segnalate anche in Italia, per la precisione a Milano. La denuncia era arrivata da due turisti australiani che hanno mostrato i loro corpi ricoperti da numerose punture.
Le cimici dei letti, il cui nome scientifico è Cimex lectularius, sono insetti ematofagi e i loro morsi possono essere parecchio fastidiosi. Tuttavia, non costituiscono un reale pericolo per la salute umana, a meno che non si è soggetti allergici. Anche se ci sono ancora studi in corso, non sembra infatti possano trasmettere parassiti o infezioni e qui Italia la loro diffusione è tenuta sotto attenta osservazione. Secondo gli esperti che si occupano di contrastare la diffusione di questi parassiti, è molto improbabile che si possa arrivare a una situazione critica come sta accadendo invece in Francia.