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28 Gennaio 2022
15:46

Il fenicottero intrappolato a Porto Taverna è tornato libero, ma il problema delle lenze resta

Il fenicottero rosa rimasto impigliato in una lenza a Porto Taverna è tornato in natura. Tuttavia, ami e lenze restano un problema troppo diffuso e sottovalutato che minaccia tantissimi uccelli e altri animali acquatici.

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È tornato di nuovo libero il fenicottero rosa (Phoenicopterus roseus) che è stato soccorso nei giorni scorsi a Porto Taverna, all'interno dell'Area Marina Protetta Tavolara Punta Coda Cavallo, in provincia di Sassari. L'uccello, ribattezzato Sirio, era stato trovato aggrovigliato in una lenza da pesca che impediva completamente i suoi movimenti. Dopo la segnalazione agli uffici dell'AMP, erano intervenuti sul posto i biologi e il veterinario Salvatore Amadori per soccorrere e recuperare l'animale.

La lenza avvolgeva sia le zampe che il collo e così, dopo averlo liberato, il fenicottero è stato tenuto in osservazione in ambulatorio per poterne accertare le condizioni di salute. Fortunatamente stava bene e adesso è finalmente tornato libero assieme al resto del suo gruppo, cosa che purtroppo non sempre accade in questi casi.

Quello delle lenze da pesca è infatti un problema molto diffuso e decisamente sottovalutato, soprattutto per gli uccelli. Il filo di nylon utilizzato dai pescatori è quasi invisibile e spesso viene tagliato o perduto accidentalmente sulle spiagge, lungo fiumi e laghi o nelle aree portuali. Gli uccelli acquatici, soprattutto i gabbiani, i trampolieri e i piccoli limicoli camminando tra scogli e battigia finiscono per aggrovigliarsi con le zampe nel filo invisibile che pian piano si stringe sempre più intorno agli arti.

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Le zampe di un piro–piro americano avvolte da una lenza

Gli animali intrappolati fanno fatica a muoversi e spesso muoiono tra atroci sofferenze a causa di infezioni, lesioni e fame oppure finiscono per essere catturati più facilmente dai predatori. Sono centinaia solamente in Italia gli uccelli che perdono la vita ogni anno a causa di lenze e ami da pesca abbandonati e chiunque abbia mai praticato birdwatching in zone umide costiere sa bene quanto sia diffuso questo problema.

Quando si osservano grossi stormi di gabbiani, piovanelli, corrieri e altri uccelli acquatici è quasi scontato vedere individui con zampe avvolte dalle lenze o addirittura completamente amputate dal graduale stritolamento del filo di nylon. Il più delle volte i birdwatcher e gli ornitologi non possono far altro che osservare inermi perché, sebbene in difficoltà e condannati a morte certa, gli uccelli sono ancora in grado di volare ed è praticamente impossibile avvicinarli per soccorrerli.

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Un giovane zafferano maggiore con una zampa amputata e l’altra avvolta da amo e lenza

Ma a essere minacciate sono anche le tartarughe marine o i cetacei che finiscono spesso per ingerire ami e lenze. Più volte ne abbiamo parlato su Kodami, anche assieme alla dottoressa Sandra Hochscheid del Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn. Fortunatamente Sirio il fenicottero è riuscito a tornare natura ma ami, lenze e reti da pesca minacciano e uccidono in tutto il mondo tantissimi uccelli e altri animali acquatici. È qualcosa che istituzioni e pescatori dovrebbero affrontare con maggior decisione.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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