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4 Maggio 2024
11:00

Il docufilm “Food for profit” in onda su Rai 3 domenica 5 maggio

Domenica 5 maggio durante il programma "Report" di Rai 3 andrà in onda il docufilm "Food for profit" realizzato da Giulia Innocenzi e Pablo d’Ambrosi.

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La locandina di "Food for profit"

Domenica 5 maggio durante il programma "Report" di Rai 3 andrà in onda il docufilm "Food for profit" realizzato da Giulia Innocenzi e Pablo d’Ambrosi. Tra gli enti coinvolti nel progetto fiugura anche la Lav, che ha contribuito coordinando l’attività di inchiesta in alcuni allevamenti in Italia, Germania, Polonia e Spagna.

Il docufilm racconta infatti come gli interessi portati avanti dalle grandi lobby dell’industria zootecnica prevalgono su tutti gli altri, a scapito in primis della trasparenza che istituzioni democratiche come quelle europee devono garantire, e delle strategie volute proprio dalla Commissione e dal Parlamento UE che fanno parte del Green Deal, il patto verde approvato nel 2019 e fondamentale per affrontare le emergenze che ci troviamo davanti – cambiamento climatico, perdita di biodiversità, emergenza di malattie con forte potenziale pandemico, come l’antimicrobico resistenza e l’influenza aviaria – strettamente collegate al modo in cui questo sistema di produzione sfrutta e maltratta miliardi di animali.

Proprio a Bruxelles, al Parlamento Europeo, è stato presentato con il contributo dalla Lav. È qui che vengono prese le decisioni che riguardano i quasi 400 miliardi in 5 anni della Politica Agricola Comune. La PAC è un imponente strumento di politica che delinea a chi vanno i fondi in tema di agricoltura, sostenibilità, tutela degli animali – circa 40% del budget comunitario finisce nella PAC.

La Lav da decenni porta avanti campagne e azioni legali per cambiare le condizioni degli animali sfruttati dall’industria zootecnica, 630 milioni gli animali terrestri macellati solo in Italia ogni anno; 5 settimane, tempo di vita medio dei polli broiler, 99% dei polli (“spacchettati in” petto, cosce, o altro) che si trovano al supermercato. «Dati impressionanti e così strettamente connessi alla distruzione ambientale e all’emergenza climatica, ma anche alle condizioni di sfruttamento di chi lavora in allevamenti e macelli e alla salute di tutti noi – ha dichiarato Lorenza Bianchi, responsabile dell’area Transizione Alimentare LAV – La politica ha la responsabilità di farsi carico di questa emergenza e invertire la rotta Il problema dell’agricoltura europea, infatti, non sono le politiche di “greening”, ovvero per ridurre i devastanti impatti ambientali e sul clima di questa attività, bensì le concentrazioni di potere in questo mercato e lo stra-potere dell’agri industria, come è corretto chiamarla».

In vista delle elezioni europee che si terranno l’8 e il 9 giugno, è stata lanciato la campagna Vote for animals – Anche gli animali votano, insieme ad altre organizzazioni italiane ed europee, per presentare un manifesto di 10 punti programmatici e chiedere ai candidati eurodeputati di sottoscrivere questi impegni. I risultati degli incontri in corso saranno pubblicati sul sito e riporteranno i nomi di chi avrà sottoscritto questi impegni, e chi no. Cinque di questi impegni riguardano la tutela degli animali allevati, il trasporto di animali vivi, la necessità di favorire la transizione alimentare con politiche adeguate, a partire da una Politica agricola comune diversa.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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