Una notizia che sta circolando molto sulla Rete vede protagonista un fossile scoperto in Cina di un sauropode che batte qualsiasi record relativo alla massima lunghezza mai raggiunta da un animale terrestre. Il nome della specie è Mamenchisaurus sinocanadorum e la sua particolarità è che avrebbe un collo lunghissimo, che misura anche 15 metri. Un fossile da guinness, in pratica, in grado di inserire il Mamenchisaurus all'interno della lista di dinosauri più grandi che abbiano mai camminato sulla Terra. C'è un problema però: gli scienziati erano a conoscenza di questo animale da oltre 30 anni.
Siamo dunque di fronte ad una fake news? Per dirimere meglio quello che è successo e rispondere a tale domanda dobbiamo per prima cosa partire proprio dall'animale in sé e conoscere meglio la storia del fossile che ha creato l'equivoco.
Chi è il Mamenchisaurus sinocanadorum
Il M. sinocanadorum è uno di quei giganti del Giurassico che visse circa 160-145 milioni di anni fa. Appartiene ad uno dei gruppi più colossali dei sauropodi, i Mamenchisauri il cui genere fu scoperto addirittura nel 1954 con l'olotipo rappresentativo Mamenchisaurus constructus. Come tutte le altre specie del genere, il M. sinocanadorum è stato ritrovato in Cina, nel 1987, tramite alcuni enormi resti trovati nella famosa formazione Shinshugou, che da anni è divenuta protagonista di ritrovamenti interessanti risalenti al Giurassico superiore.
Viste le dimensioni stimate del lungo collo e la possibilità tipica di questi animali di continuare a crescere di dimensioni anche dopo aver raggiunto l'età adulta, gran parte degli studi che sono stati effettuati su questa specie hanno coinvolto le poche vertebre ritrovate. Queste presentano affascinanti adattamenti anatomici, come la presenza di sacche aeree che alleggerivano lo scheletro, rendendo al contempo più elastico il collo e più semplice la respirazione all'animale, che altrimenti rischiava di soffocare per colpa del suo stesso peso. Però è da anni che tali informazioni sono state rese disponibili dai paleontologi. Cosa ci sarebbe dunque di nuovo inerente questa specie?
Sui loro profili social i paleontologi coinvolti nel vecchio studio nel corso delle ultime ore hanno più volte parlato di questa diffusione incontrollata di notizie false, rispondendo educatamente, e talvolta anche sardonicamente, ai giornalisti.
Il malinteso sarebbe nato dalla pubblicazione di un articolo sulla rivista Journal of Systematic Palaeontology, da parte di una equipe di paleontologi internazionali fra cui Andrew J. Moore e Paul M. Barrett. In questo articolo il team in pratica, partendo da una nuova analisi dei reperti del M. sinocanadorum tramite la tomografia computerizzata, compie una riconsiderazione dell'evoluzione di tutti i mamenchisauridi, ponendo l'accento sulle diverse similitudini che è possibile riscontrare fra le specie di questo genere e altre specie di giganti asiatici. Il loro scopo quindi era quello di delineare l'importanza di questi reperti nella storia dei sauropodi, celebrando indirettamente e non dichiaratamente la scoperta trentennale della specie "più famosa", ovvero il citatissimo "sauropode da record" che in verità la scienza ormai da tempo ha imparato ad apprezzare.
Di seguito alla pubblicazione del loro articolo scientifico, Moore e Barrett sono stati invitati a parlare della loro ricerca da alcune riviste americane, che forse inserendo la parola "mastodontico" nel loro titolo hanno cercato di catturare l'attenzione dei lettori. Nelle diverse interviste, però, gli scienziati hanno tranquillamente parlato del M. sinocanadorum e lo hanno descritto giustamente come un animale notevole, straordinario e capace di mettere soggezione solo per via della sua statura. Non lo hanno mai definito come una "nuova specie" o come "l'animale con il collo più lungo della storia", anche perché questo record non appartiene più alla sua specie da diversi anni.
Il primato infatti appartiene ora allo Xinjiangtitan shanshanesis e secondo alcuni scienziati anche al diplodoco. Di quest'ultimo si sa molto e alcune ricostruzioni ipotizzano che il suo corpo potesse raggiungere da adulto i 30 metri, grazie all'estrema lunghezza del suo collo e della sua coda. Dello X. shanshanesis si hanno poche informazioni, ma dall'analisi preliminari delle sue vertebre risulta che il suo collo da adulto fosse lungo anche più di 16 metri, battendo il M. sinocanadorum.
C'è da aggiungere, inoltre, che l'intento dell'autore dello studio non era neanche quello di presentare una scoperta sensazionale inerente la specie. All'interno del suo studio ha, infatti, solo confermato delle indagini preliminari effettuate negli anni Novanta, che consideravano la lunghezza generale delle vertebre del Mamenchisaurus.