In tutto il mondo esistono solo una decina di individui impagliati conservati nei musei e la specie, in natura, è stata osservata e fotografata appena una manciata di volte. Proprio per questo, il piccolo coniglio striato di Sumatra è considerato uno dei mammiferi più rari e minacciati del Pianeta e sorprende quindi che l'ultimo avvistamento sia arrivato grazie a WhatsApp. A condividere la rarissima foto di questa specie è stata la pagina Facebook Global Zoological, che si occupa di conservazione e tutela della fauna selvatica, in particolare nel Sud-est asiatico.
«Questa foto ci è stata inviata via WhatsApp da un commerciante di animali in Indonesia. Non ne esistono individui di questa specie in cattività negli zoo e si sa poco su di loro in natura. I commercianti riferiscono che non amano catturarli, perché in cattività muoiono rapidamente. Condividiamo questa foto solo perché finora non ne esistevano di simili per questa specie», hanno scritto su Facebook. Non è chiaro da dove arrivi esattamente la foto né che fine abbia fatto poi questo individuo, ma questa rarissima osservazione ci permette di fare un po' il punto della situazione sul coniglio più raro del mondo.
Il coniglio striato di Sumatra (Nesolagus netscheri), dal quel poco che i naturalisti e biologi sanno su questa specie, vive esclusivamente tra le fitte foreste dei monti Bukit Barisan e in pochissime aree limitrofe, nella parte occidentale di Sumatra, in Indonesia. Si tratta di un coniglio dal peso di circa 1,5 kg, con orecchie corte e arrotondante e che presenta delle caratteristiche striature nere o bruno scure da cui prende il nome. Proprio perché la specie è estremamente rara, notturna e si trova solo all'interno di foreste remote, si sa davvero poco o nulla sulle sue abitudini e il suo comportamento.
Persino la popolazione locale non ha mai dato un nome a questa rarissima specie, molto probabilmente perché anche la maggior parte delle persone del posto non sa nemmeno che esiste. La specie è stata infatti segnalata e osservata pochissime volte e partire dal 1972 questo coniglio non è mai stato più segnalato fino agli anni 2000. Da quel momento, grazie soprattutto all'utilizzo massiccio di fototrappole ci sono state nuove osservazioni, che tuttavia si contano comunque sulle dite di una mano e proprio per questo, la Zoological Society of London, considera la considera una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione.
Curiosamente, anche l'ultima segnalazione in ordine di tempo prima di questa è arrivata in modo quantomeno insolito. Nel 2022, infatti, un altro trafficante di animali aveva tentato di vendere un individuo catturato in natura su Facebook. Fortunatamente, però, dopo aver ricevuto una soffiata, le autorità del parco nazionale di Kerinci Seblat – il più grande parco di Sumatra – sono riusciti a recuperare l'animale che, dopo un breve periodo di cure in un centro specializzato, è stato poi liberato nuovamente in natura.
Anche se la specie non è più ufficialmente classificata come in in pericolo dalla IUCN per mancanza di dati, la maggior parte degli esperti concorda nel considerarla comunque in serio rischio di estinzione. Non si sa quanti ne siano rimasti in natura, ma la sua rarità potrebbe molto probabilmente dipendere dalla perdita di habitat e dalla deforestazione per produrre legame e far posto a piantagioni di tè, caffè e insediamenti umani. Per di più, i pochi tentativi di avviare un piano di conservazione per la specie non sono mai stati finanziati, proprio a causa della mancanza di informazioni affidabili sulla sua distribuzione e abbondanza.
Come confermato anche dalla segnalazione arrivata via WhatsApp a Global Zoological, inoltre, il coniglio striato di Sumatra sembra essere anche molto difficile da allevare in cattività e anche per questo, al momento, non è stato mai possibile avviare progetti di allevamento in centri e giardini zoologici finalizzati al successivo rilascio in natura. Fino a non molto tempo fa questa specie era inoltre l'unico rappresentante vivente del genere Nesolagus, ma nel 2000 una spedizione effettuata sulla catena montuosa Annamita al confine tra Laos e Vietnam confermò la presenza di una specie sorella anch'essa minacciata: N. timminsi.
Questa nuova e inattesa segnalazione, sebbene sia arrivata in circostanze poco piacevoli e attraverso la segnalazione di un commerciante di animali, conferma fortunatamente che il rarissimo coniglio striato di Sumatra ancora resiste e che abbiamo, fortunatamente, ancora del tempo a nostra disposizione per scongiurarne l'estinzione tutelando le ultime foreste di Bukit Barisan. Tuttavia, sebbene il commercio illegale non sembra essere una delle principali minacce per questa specie, la foto arrivata via WhatsApp e l'annuncio su Facebook comparso un paio di anni fa, ci ricordano che non bisogna mai abbassare la guardia e che nuovi pericoli sono sempre dietro l'angolo.