Ad agosto, periodo di massima presenza di turisti sulle spiagge, il Comune di Pesaro ha lanciato il proprio appello a tutela delle meduse e di tutti gli animali marini. Troppo spesso, infatti, capita che alcuni di loro vengano catturati (e talvolta lasciati morire) per gioco o addirittura, nel caso specifico delle meduse, pensando di fare una buona azione per evitare ai bagnanti il pericolo di essere ustionati.
Maria Rosa Conti, assessore alla Sostenibilità del Comune di Pesaro, ha quindi invitato i suoi concittadini e i turisti ad «adottare azioni responsabili e a tutela dell’ambiente marino» sostenendo così il proprio «no ai comportamenti crudeli, anche sulle meduse, tanto più se vietati dalla legge».
Le acque del pesarese nel periodo di agosto, complici le correnti e le temperature più alte, sono spesso popolate da diverse specie di meduse che rischiano di finire nel mirino (o nel retino) di qualche bagnante poco informato o poco attento alla natura. Sono state avvistate: la cassiopea mediterranea (specie non urticante) e la medusa quadrifoglio (poco urticante) oltre alle innocue ‘noci di mare’.
«È comprensibile il fascino, e a volte il timore, che questi animali suscitano – ha concluso l’assessore Conti – ma ricordiamo che, anche se si ha paura, è giusto rispettarli e difenderli, significa tutelare anche la loro funzione nell’ecosistema marino».
La tutela dei piccoli animali marini che popolano le acque balneabili d’Italia ritorna prepotentemente ogni anno anche con campagne di sensibilizzazione per evitare che la fauna marina possa essere vittima di giochi o comportamenti potenzialmente fatali per granchi, piccoli pesci, meduse o ricci.
In Liguria, per esempio, Enpa è impegnata in un lavoro di sensibilizzazione sulle spiagge nel ricordare che «tutti gli animali, compresi gli abitanti del mare come meduse, pesci o molluschi, sono protetti e non si possono catturare né imprigionare, neanche temporaneamente». È un reato ai sensi del Codice Penale articolo 544 bis e ter. Per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali ha lavorato a sei regole per dire basta ai giochi con gli animali marini.