Il Comune di Fiumicino blocca gli spettacoli con animali del circo Rony Roller, arrivato nella cittadina del litorale laziale qualche giorno fa. L’annuncio è arrivato dall’assessora ai Diritti degli animali, Alessandra Colonna, a poche ore dal debutto della compagnia che impiega, tra gli altri, elefanti, tigri e leoni.
«Si è tenuta oggi la conferenza dei servizi in merito al circo che si è appena insediato sul territorio del nostro Comune – ha detto Colonna – La conferenza ha espresso, per diverse ragioni, parere negativo all'utilizzo di animali negli spettacoli del circo stesso e anche alla loro presenza considerato che sono costretti nelle gabbie. Innanzitutto perché la riteniamo una forma di sfruttamento a cui questa amministrazione è da sempre contraria, ma anche perché è diseducativo nei confronti del pubblico che assiste alle performance, specialmente dei più piccoli».
Prima di arrivare a Fiumicino il circo ha fatto tappa a Roma, dopodiché si è spostata verso la città portuale, dove dovrebbe rimanere sino al 28 febbraio con debutto ufficiale il 18. La compagnia ha già occupato l’area in via del Faro, di fronte alla piazza del Mercato, ha allestito il tendone e sono comparse le gabbie con gli animali. Dal Comune di Fiumicino, però, è arrivato lo stop: lo spettacolo può tenersi, ma nessun animale dovrà essere sfruttato per i numeri davanti al pubblico.
Chiesto l'intervento della Asl e non è la prima volta che si parla di questo circo
«Il parere dell'Ufficio degli animali è insindacabile e, pertanto, il circo non dovrà, in alcun modo, utilizzare gli animali negli spettacoli che metterà in scena – ha sottolineato Colonna – Siamo in attesa del parere della Asl, che dovrebbe arrivare in giornata, per quanto riguarda la detenzione nelle gabbie». La Asl è stata infatti chiamata in causa per verificare le condizioni degli animali che il circo si porta dietro da una tappa all’altra.
Non è la prima volta che si parla del circo Rony Roller, compagnia che rivendica in diverse forme l’impiego di animali selvatici nei suoi spettacoli. Gli artisti circensi a gennaio erano stati anche ricevuti nell'Aula Paolo VI da Papa Francesco, che aveva definito la loro performance «uno spettacolo che ci mette in contatto con la bellezza».
L’occasione era stata l'udienza generale, un appuntamento molto significativo nella liturgia cattolica, che rappresenta un momento riservato ai pellegrini che possono ascoltare la Messa e ricevere la benedizione apostolica direttamente dal Pontefice. Proprio in questo contesto, a margine delle parole che il Pontefice aveva rivolto criticando le relazioni non sane tra animali domestici e persone, si sono esibiti mangiafuoco, ballerini, giocolieri e clown del Rony Roller Circus sulle note delle più celebri melodie circensi, ma anche di classici della musica italiana e partenopea.
Tornando al caso di Fiumicino, il circo ha già annunciato l’intenzione di ricorrere al Tar, sottolineando di avere ottenuto tutti i permessi e le autorizzazioni e di avere già pagato per la permanenza sul territorio, ma a prescindere dall’esito della vertenza la presa di posizione del Comune di Fiumicino è molto importante e significativa. Soprattutto alla luce di una richiesta crescente, arrivata anche da gran parte del mondo politico (e non più solo dalle associazioni animaliste) di smettere di impiegare animali nei circhi.
Quasi 1 milioni di firme per chiedere lo stop agli animali nei circhi
A oggi una normativa comunitaria che vieti lo sfruttamento di animali per spettacoli circensi non c’è. A dicembre la Commissione Europea, interpellata sull’argomento, ha replicato spiegando di non disporre dei poteri necessari per intervenire sulla materia e ha individuato nei singoli Stati membri la competenza per vietare spettacoli con animali. E questo nonostante che al Parlamento Europeo fossero già arrivate 130mila firme per chiedere invece lo stop, sostenuto da 150 europarlamentari. Cui si aggiungono le oltre 987.000 firme raccolte dalla petizione lanciata su Charge.org, che al raggiungimento del milione divieterà tra le prime 100 nella storia del sito in tutto il mondo.
La Francia recentemente ha deciso di adeguarsi all’invito dell’Ue, vietando con una legge nazionale l’impiego di animali nei circhi. In Italia invece se ne discute ancora: nel novembre del 2017 il Parlamento aveva approvato una legge delega di «riordino del settore dello spettacolo», che comprendeva anche una norma ad hoc su circhi e spettacoli viaggianti finalizzata al «graduale superamento della presenza degli animali nel circo». L’iter legislativo non è per stato completato, perché il governo non ha esercitato il potere delegato entro i 12 mesi previsti, e nel 2021 ci si ritrova a dover ricominciare da capo.
Con una risoluzione approvata dalla Commissione Cultura del Senato, il 15 gennaio del 2020 è stato preso l’impegno di far valutare al governo la possibilità di vietare l’uso di animali nei circhi. La risoluzione è stata proposta dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Michela Montevecchi, che impegna il governo “a valutare, nell’ambito di un processo di revisione dei criteri di assegnazione dei contributi del Fondo unico dello spettacolo, tenendo conto del decreto ministeriale e della legge n. 175 del 2017, e nelle more dell'approvazione di provvedimenti normativi che prevedano il superamento dell'utilizzo degli animali nelle attività circensi, l'opportunità di disincentivare i circhi che utilizzano animali e che non si impegnino a non acquisirne di nuovi, garantendo un adeguato monitoraggio di tali processi di dismissione». A oggi, però, ci si ritrova ancora al punto di partenza.
Il 70% degli italiani è contrario all’impiego di animali nei circhi
L’interesse verso gli spettacoli circensi con animali è d’altronde calato, come dimostrano anche i dati diffusi dall’Oipa nazionale, che ha rilevato come dal 2010 al 2015 il calo sia stato evidente sia per quanto riguarda il numero di spettacoli (-11%), sia per l’afflusso di pubblico (-5%). Anche l’eliminazione degli spettacoli circensi con animali dai palinsesti televisivi (l’ultimo canale a cancellarli in ordine di tempo è stato Rai3 nel 2017) è il segno di come non piacciano più a tutti.
Secondo il rapporto Eurispes 2016, il 70% degli italiani si dichiara profondamente contrario a spettacoli del genere. E Nonostante tutto questo nel 2018 il Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, ha stanziato 3.300.000 di euro a sostegno di circhi, scuole circensi e associazioni di promozione di attività simili, compresi gli spettacoli con gli animali.
E ancora si assiste a episodi di fughe di animali selvatici nelle città, con ripercussioni anche sulla sicurezza pubblica: basti pensare all’episodio di Messina, dove un elefante è fuggito dal Darix Moira Orfei, o ancora quello di Foggia, dove un elefante fuggito è stato visto "pascolare" su un prato. Per non parlare degli animali che dopo anni in cattività, ristretti in piccole gabbie, lontani dal loro habitat naturale e costretti a piegarsi al volere dell’uomo di fronte a un pubblico urlante, alla fine cedono: è il caso dell’elefantessa Andra, morta dopo essere stata sfruttata sino allo sfinimento.