A Castelbuono, in provincia di Palermo, l'amministrazione comunale ha "assunto" un particolare operatore ecologico che si occuperà della raccolta della plastica: Bee, un cane di razza Labrador di un anno e mezzo.
«Bee avrà un compito ben preciso: andare ad individuare la plastica abbandonata in posti in cui l’uomo non riesce a vederla o non può raggiungerla. Se il cane non riuscisse a portarla fuori dai luoghi per l’uomo irraggiungibili, comunque la segnalerà all’operatore che poi la va a recuperare – ha dichiarato il Sindaco di Castelbuono durante la conferenza stampa per la presentazione del cane a tutta la comunità – L’idea del progetto nasce dal fatto che noi abbiamo un bellissimo patrimonio boschivo dove purtroppo però basta farsi una passeggiata tra i sentieri per notare un sacco di plastica e rifiuti. Il Comune di Castelbuono ha già una squadra operativa che ha il compito di pulire scarpate e torrenti, però ci sono situazioni di cui non ci accorgiamo. Ecco l’idea di coinvolgere in questo progetto un animale come il cane che già è utile all’uomo in molte attività, come nella Polizia i cani che ricercano la droga o durante i terremoti nella importante ricerca delle persone».
Castelbuono è un Comune che già nel lontano 2007 aveva impiegato sei asini nella raccolta della spazzatura, dicendo addio per sempre all’uso degli autocompattatori. L’iniziativa di avvalersi, adesso, dell’operato di un cane “netturbino” è tracciata sul medesimo progetto che coinvolge nel piano d’azione anche persone ai margini della società, offrendo loro un impiego speciale perché svolto con la complicità degli amici a quattro zampe.
Bee è stato presentato alla comunità di Castelbuono proprio durante la conferenza stampa del 2 maggio. Sono intervenuti il Sindaco Mario Cicero, la dottoressa Lupo dell’associazione “Pachanama” e l’educatrice ed istruttrice cinofila Marianna Raneri, compagna umana del cane “nemico della plastica”.
L’iniziativa ha lo scopo di contrastare l’abbandono incivile della plastica da parte di alcuni cittadini e al tempo stesso di rafforzare l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, valorizzando servizi che possano essere utili alla comunità.
E’ stato l’intervento “tecnico” della dottoressa Raneri a fornire le motivazioni del coinvolgimento di Bee in questo progetto. «La storia di Bee è quella di una cucciolata selezionata appositamente per far crescere dei cani che potessero essere di aiuto e sostegno alle persone nelle più svariate forme. Sia la mamma che il papà di Bee sono cani selezionati da decine di anni all’estero su linee di lavoro per cani da assistenza, da servizio, da soccorso. Emotivamente sono cani estremamente empatici, molto sensibili, con tanta voglia di compiacere l’umano con cui lavorano – ha spiegato la dottoressa – Con Bee abbiamo iniziato l’addestramento giocando, quindi ogni volta che lui si avvicinava alla plastica e la raccoglieva, cosa per lui estremamente facile, veniva premiato e gratificato. Tecnicamente la base è semplicemente questa, ovviamente poi si è lavorato sulla parte del controllo, senza mai dimenticare la socializzazione perché lui è stato preparato a vivere, muoversi e confrontarsi in tutti gli ambienti: urbani, rurali, affollati, solitari».
Bee, che è cresciuto “giocando con la plastica”, adesso potrà offrire il suo operato alla comunità di Castelbuono, proteggendo il territorio dall’inquinamento e dimostrando a tutti che ripulire gli ambienti dai rifiuti abbandonati in giro da qualche irresponsabile può rivelarsi un gioco divertente ma di grande impatto. Bee rincorrerà bicchieri, tappi e flaconcini di plastica, li acciufferà correndo contro vento e li riporterà come se fossero dei preziosi legnetti ai colleghi “umani” che in cambio gli offriranno gratitudine e carezze.
Il Labrador non sarà mai solo, ma lavorerà al fianco degli operatori ecologici che sono stati formati dai professionisti per ascoltare le esigenze e i desideri del loro collega animale e per entrare in una profonda connessione con lui.
«Chiaramente qualsiasi azione verrà fatta nella più assoluta ed attenta tutela dell’animale. Il cane non potrà essere mandato a raccogliere qualunque cosa negli ambienti in cui noi non riusciamo a vedere. Lavorerà negli spazi aperti e distanti ma con una lunghina, perché se dovesse avvicinarsi a carogne di selvatico o a qualunque altra cosa tossica noi potremmo proteggere la sua salute – ha chiarito l’educatrice cinofila – La tutela del nostro cane rimane sempre davanti a qualsiasi cosa. Quindi per lui è un’attività piacevole, gratificante, che è nelle sue motivazioni di razza. Per noi è un collega a tutti gli effetti che ci permette di fare un lavoro socialmente utile».
Il progetto, che ha riscosso il consenso di molti, non si limita solamente all’impiego del mondo animale in una causa socialmente importante, ma permetterà – come precisato dalla dottoressa Lupo – «un reinserimento sociale di persone in condizioni economiche e personali particolarmente precarie e fragili».
Il Sindaco ha augurato un buon lavoro a Bee e ha condiviso anche la speranza che le istituzioni regionali possano, seguendo l’esempio di Castelbuono, prevedere dei finanziamenti a sostegno delle associazioni e amministrazioni nell’impiego di altri cani. L’inserimento di un animale in una squadra di lavoro formata da soli umani può rivelarsi spesso fondamentale per lo svolgimento di attività che richiedono una particolare attenzione e concentrazione. Allo stesso tempo, il coinvolgimento del mondo animale in attività quotidiane, come può essere l'aiuto che Bee darà nella raccolta dei rifiuti, può aiutare a sensibilizzare la comunità ad una sempre più rispettosa convivenza con gli altri esseri viventi e senzienti che abitano assieme a noi il pianeta Terra.
Infine, il primo cittadino Cicero ha colto l’occasione per ricordare e menzionare tutti quei cani che, al contrario di Bee, non hanno purtroppo le possibilità di vivere delle esperienze così intense, perché costretti a vivere rinchiusi nei canili, auspicando per loro in un incremento del numero di adozioni.