FAIRY TAILS
episodio 16
28 Maggio 2024
15:10

Il clochard Daniele riabbraccia i suoi cani dopo l’operazione: «Non mi sarei curato se avessi dovuto rinunciare a loro»

Daniele, un clochard di Napoli, è stato separato dai suoi tre cani per quasi due mesi a causa di un'operazione chirurgica. Grazie all'intervento delle istituzioni locali e dei volontari, ha potuto riunirsi con loro dopo la convalescenza. Daniele considera i suoi tre cani come compagni di vita insostituibili, e non si sarebbe mai curato se non avesse avuto la certezza di ritrovarli.

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«Erano quasi due mesi che non li vedevo ma non è passato un secondo, neanche un momento, senza che il mio pensiero andasse a loro». Sono queste le prime parole di Daniele quando rivede i suoi tre cani, dopo che a causa di un'operazione chirurgica non più rimandabile se ne era dovuto separare per un tempo da lui percepito come «quasi insostenibile».

Un'operazione che Daniele non avrebbe mai affrontato, perché vive in strada e non sapeva a chi lasciare i suoi compagni di vita, tanto da arrivare a compromettere così la propria salute. In loro soccorso, però, è arrivato il supporto del Comune di Napoli, dell'Asl, dei volontari e della consigliera regionale Roberta Gaeta che ha coordinato l'intervento congiunto.

«Non avrei mai lasciato i miei cani in canile senza la certezza di poterli riavere con me, piuttosto non mi sarei operato né curato». E' ciò che Daniele aveva ribadito più volte anche ai volontari di Medici di strada, l'associazione che vigila sulla salute delle persone senza fissa dimora. Il clochard, dunque, non voleva curarsi perché non sapeva a chi lasciare i suoi cani, unici amici e compagni della sua vita. In suo soccorso però sono arrivate istituzioni che hanno lavorato in accordo per permettergli di lasciarne due alla Collina di Argo, il canile municipale di Napoli, che ieri, martedì 28 maggio, glieli ha riconsegnati. E noi di Kodami siamo stati lì per riprendere la sua gioia nel riabbracciarli.

«I cani non sono figli, perché i figli se ne vanno per la loro strada: i cani sono compagni con i quali affrontare tutta la vita, i migliori amici che si possano avere», dice mentre stringe a sé l'anziana Anka, Lewy e il giovane e allegro Toby. Insieme a loro, Daniele ha costruito una famiglia che lo accompagna nella sua vita in strada. È a loro che appartiene, e da loro non ha mai accettato di separarsi, anche a costo di rischiare una setticemia e la sua stessa vita.

La decisione di Daniele non deve sorprendere: le persone che vivono in strada, per scelta o vittime delle circostanze, trovano spesso nei cani dei compagni che non giudicano secondo i canoni della società che li ha messi ai margini. Si crea quindi un legame affettivo particolarmente intenso in cui la persona e i suoi cani si trovano a condividere il cibo, il giaciglio, le intemperie. Un mondo di difficoltà che in molti casi è solo la tappa finale un percorso molto più doloroso di disagio personale.

È questo legame che Danile non vuole e non può scindere con Anka, Lewy e Toby. Anche se per larga parte delle persone si tratta di invisibili, esseri umani come Daniele ce ne sono tanti: uomini e donne di ogni età che ogni giorno scelgono di dormire in strada piuttosto che in un centro di accoglienza e questo perché non vogliono rinunciare ai loro cani, il legame più forte che hanno.

«Dopo quasi due mesi – sussurra Daniele – siamo una famiglia e questa è la cosa più importante, avere ritrovato i miei compagni».

Senza fissa dimora: il caso di Daniele non è isolato

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«Questo è un ricongiungimento familiare. Vorrei che il caso di Daniele non sia l'eccezione ma la prima volta di una procedura a cui lavorerò per renderla stabile. Le persone devono potersi fidare delle istituzioni, perché dietro le istituzioni ci sono le persone», spiega a Kodami la consigliera campana di Demos-Europa Verde Roberta Gaeta.

Gaeta si è interfacciata con i servizi di Tutela della salute, quello di Inclusione sociale, le Unità mobili del Comune e l'Asl veterinaria della Napoli 1 Centro. Grazie al contributo di tutti, il 2 aprile Lewy e Toby hanno trovato temporaneamente una casa alla Collina di Argo, il canile municipale del Comune di Napoli, realizzato proprio da lei in qualità di Assessora comunale nel 2018, mentre l'anziana Anka è stata affidata ad un'amica di Daniele.

Quel 2 aprile Daniele ha potuto seguire tutte le operazioni fino al momento in cui gli animali sono stati presi in carico dalla struttura del Comune, potendo così affrontare con tranquillità l’intervento chirurgico: un passo che non avrebbe mai compiuto altrimenti. E per farlo l'Asl, politica e volontari hanno garantito in prima persona.

«Il primo passo – aggiunge Gaeta – è abbattere la sfiducia che le persone hanno nei confronti delle istituzioni. Per farlo dobbiamo lavorare ancora, c'è tantissimo da fare a livello nazionale e locale. Al momento infatti non esiste una piena sinergia tra la rete dei volontari sul territorio e le istituzioni. Queste ultime restano ancora troppo in disparte, anche per le cose semplici, come creare alloggi condivisi in cui le persone senza fissa dimora possano assumersi responsabilità e soprattutto portare con sé la propria famiglia che in moltissimi casi comprende i cani».

Una relazione quella tra clochard e cani che va oltre i pregiudizi, noi di Kodami lo avevamo raccontato proprio grazie a Daniele, protagonista di un video reportage dedicato proprio al profondo rapporto di amicizia che lega queste famiglie di strada.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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