Il Circo Martin è stato condannato per maltrattamento di animali. Un ippopotamo, cammelli e dromedari, una leonessa, zebre, cavalli, bovini e pappagalli: sono solo alcuni degli gli animali sequestrati nell'autunno 2014 in Gallura al Circo Martin nel corso del più grande sequestro di animali mai eseguito in un circo in Italia.
Oggi i titolari del Circo Martin, Eusanio Martino e Adam Caroli, sono stati condannati dai giudici del Tribunale di Tempio Pausania a quattro mesi di reclusione. Secondo l'accusa gli animali venivano sottoposti a sevizie, comportamenti e fatiche insopportabili, erano malnutriti e custoditi in condizioni incompatibili con il benessere animale.
I titolari del Circo Martin sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno in favore della Lega anti vivisezione (Lav), costituitasi parte civile assistita dall'avvocata Cinzia Tirozzi.
«Finalmente, a molti anni dai fatti, possiamo in parte gioire per come si è conclusa questa bruttissima vicenda – ha commenta il presidente dell'associazione Gianluca Felicetti – Purtroppo le violenze messe in atto dal Circo Martin rimarranno una ferita indelebile per tutti gli animali coinvolti e sono solo uno dei molti casi in cui gli animali vengono sfruttati in contesti anacronistici, atti al solo "divertimento" di pochi, pochissimi cittadini, e che prevedono la violazione strutturale delle necessità etologiche degli animali».
Proprio alla Lav furono affidati gli animali sequestrati nel 2014. Attraverso l'associazione gli animali sono stati trasportati in strutture adeguate per ricevere le giuste cure e poter iniziare la loro seconda vita.
Dai pm erano stati chiesti sei mesi di reclusione, diventati poi quattro a seguito della sentenza: «Questa condanna è giusta, anche se difficilmente proporzionata ai fatti, che furono terribili – ha sottolineato il dirigente della Lav – Un ulteriore monito a Parlamento e Governo per approvare prima possibile la legge per prevenire questi comportamenti vietando l'uso degli animali negli spettacoli, come già fatto da tanti altri Paesi».
Sono 23 i Paesi che hanno detto no all'impiego degli animali nei circhi, tra questi però non figura ancora l'Italia. Data l'esistenza di una legge nazionale che autorizza il circo con animali, i Comuni che non vogliono accogliere queste manifestazioni non possono semplicemente vietare l'attendamento.
Per questo le associazioni chiedono di ripensare la legge sul circo equestre in un'ottica maggiormente rispettosa del benessere degli animali, vietandone la spettacolarizzazione.