A venti giorni dalla fuga del leone Kimba dal circo Rony Roller e della sua “passeggiata” per le strade di Ladispoli, il dibattito sull’accaduto continua a infuriare. E a provocare reazioni, che è forse l’unica nota positiva di una vicenda che ha dimostrato come lo sfruttamento degli animali per scopi di intrattenimento non abbia nulla di divertente o costruttivo.
L’episodio sembra infatti avere dato una “scossa” alle amministrazioni, spingendo a prendere una posizione anche quelle che erano rimaste neutre di fronte all’assenza di una legge nazionale contro lo sfruttamento degli animali. L’ultima è quella di Viterbo, con il consigliere delegato al Benessere animale, Francesco Buzzi, che ha già annunciato l’intenzione di modificare il regolamento comunale sul tema per limitare, appunto, l’attività dei circhi che utilizzano animali nei loro spettacoli.
«Ha suscitato indignazione la storia del leone Kimba protagonista della fuga che ha costretto una città intera a restare rinchiusa sino alla cattura – ha detto Buzzi in una nota – Ora il circo sta arrivando a Viterbo e tanti cittadini mi hanno già ampiamente mostrato il proprio dissenso, va ricordato che i circhi sono un’arte antica e bellissima, quando a fare spettacoli sono le persone con le proprie abilità, mentre non è accettabile vedere animali ridicolizzati fare cose innaturali per la loro specie». Il riferimento è all'Imperial Royal Circus, che arriverà nella Città dei Papi il 27 novembre per restarci sino al 3 dicembre.
Buzzi ha ricordato che a oggi non esiste ancora una legge nazionale che vieti spettacoli circensi che utilizzano animali, nonostante sia ormai ampiamente dimostrato che, anche con il migliore dei “trattamenti”, subiscano privazioni e sofferenze vivendo in cattività, dietro le sbarre, con spazi esigui e perennemente sotto stress, lontani dal loro habitat. Qualche passo avanti in questo senso c’è stato con l’approvazione, nel luglio del 2022, della Legge delega sullo spettacolo, che regolamenta il rilancio degli spettacoli viaggianti con artisti vietando, tra le altre cose, l'uso di animali selvatici come tigri, leoni, elefanti.
A febbraio 2023, però, con l'approvazione della conversione del Disegno di Legge "Milleproroghe", il Senato ha dato il via libera allo slittamento dal 18 maggio di quest'anno al 18 agosto 2024 per la presentazione del Decreto Legislativo attuativo della legge. Si allungano quindi i tempi per l'attuazione delle leggi sullo spettacolo dal vivo, e quindi anche per lo stop all'utilizzo degli animali nei circhi. Non si sono fermate invece le situazioni anche molto rischiose, come appunto le fughe degli animali dai recinti e dalle strettissime gabbie e le incursioni su strade e superstrade.
«Ci auspichiamo che il Parlamento approvi in via definitiva la nuova legge sullo spettacolo – prosegue Buzzi – quindi una revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e spettacoli viaggianti, finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse per tutelare gli animali, i cittadini, ma anche le aziende circensi destinate ad una lenta morte causata da un’idea sbagliata e obsoleta di tradizione e divertimento». Il consigliere ha quindi ricordato l'unico strumento che le amministrazioni hanno a disposizione per contrastare questa pratica: adottare ordinanze ad hoc, che vengono però quasi sempre impugnate dalle compagnie circensi e annullate dai Tar, oppure modificare i regolamenti comunali.
Nel Comune di Viterbo, a oggi, è in vigore un regolamento per la tutela animali datato 2009 che non è mai stato né aggiornato né revisionato, e da qui sono partiti Buzzi e l’assessora Elena Angiani: «Non potendo sostituire il Governo centrale e prendere decisioni reclamate da tutte le parti, siamo intervenuti inserendo restrizioni che regolano l’attendamento di circhi con animali, sperando che questo sia al momento sufficiente per risolvere il problema almeno sul nostro territorio. L’iter amministrativo è all’inizio, a breve sarà presentato ai consiglieri comunali e alle associazioni animaliste che sono state già invitate a proporre le loro osservazioni e proposte».