Zentile, il cavallo che si era fatto male il 2 luglio scorso durante il Palio di Siena è stato dimesso dalla clinica dove era approdato sette mesi fa. Il cavallo "aveva gareggiato" con i colori della Contrada della Chiocciola, riportando la perdita di un’unghia all’anteriore destro e ci vorranno ancora alcuni mesi di transizione prima che possa muoversi libero in un pascolo.
Zentile non correrà più al Palio e adesso il Comune di Siena sta lavorando perché possa essere ospitato nel pensionario dei cavalli gestito dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Siena nella Riserva naturale statale di Radicondoli.
Nel frattempo, avrà bisogno di un periodo intermedio di cure per riprendersi completamente e saranno il suo umano di riferimento Mark Harris Getty e un gruppo di volontari che ha dato la sua disponibilità ad occuparsi delle sue esigenze.
Il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, su Facebook ha parlato di «un momento felice, perché ancora una volta l'amore che i senesi provano per i veri protagonisti del Palio, i cavalli, si concretizza con il recupero di un animale». Ma non tutti sono d’accordo.
«Zentile é un'altra vittima dello specismo – scrive ad esempio una commentatrice – Cavalli, protagonisti involontari dei Pali, si feriscono a volte anche seriamente e vengono abbattuti. Zentile si è infortunato, è stato ricoverato per oltre 6 mesi e sarà ospite in una pensione per la riabilitazione (l'amore che i senesi provano per i veri protagonisti del Palio, i cavalli, si concretizza con il recupero di un animale) … I senesi dovrebbero dimostrare il rispetto per l'animale con l'abolizione di una tradizione da superare».
Spesso il Sindaco ha parlato della salvaguardia e della tutela degli equini come un tema centrale per garantire un futuro alla festa locale che vada verso un sempre maggiore rispetto per gli animali. Ma agli animalisti e non solo ormai le parole del Primo cittadino appaiono eresie rispetto a quelle bocche tirate dai morsi dei cavalli montati da fantini che li spronano allo spasimo e con intorno una folla che li incita a superare i limiti per raggiungere la vittoria.
Tutto questo non è naturale per il cavallo che non è un animale competitivo e corre solo in particolari situazioni, mentre in quel contesto i cavalli sono forzati e dire o pensare che lo facciano volentieri è un'ipocrisia.
Per questo c’è chi da tempo chiede che la manifestazione venga abolita, come fa l’Italian Horse Protection Onlus, associazione che gestisce il primo Centro di recupero in Italia per equidi maltrattati e sottoposti a sequestro.
L'organizzazione ha stilato un report dove vengono segnalati dettagliatamente tutti i cavalli morti durante o a causa dell’evento dal 1975 al 2011 e, secondo i loro calcoli, sarebbero ben 42 i cavalli morti ad oggi, senza contare quelli che muoiono in seguito agli incidenti che, come è noto, sono ogni anno numerosi.
Per questo gli animalisti ritengono che questo "amore per i cavalli" sbandierato dalle istituzioni e da molti cittadini faccia decisamente a pugni con manifestazioni come il Palio, in cui per il divertimento umano si mettono in pericolo animali che in quella piazza pericolosissima proprio non vorrebbero e non dovrebbero starci.