Lunedì 6 Marzo, a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, un cane ha aggredito una bambina di tre anni, procurandole gravi ferite alla testa, tanto che si è reso necessario un immediato trasporto in elisoccorso al Policlinico “Gaetano Martino” di Messina, dove la piccola si trova ancora ricoverata in coma farmacologico.
Dalle prime informazioni giunte dai quotidiani locali che hanno dato la notizia nell’immediato, il cane viene indicato come un Pitbull.
Da una prima ricostruzione dei fatti risulta che la bambina, di Rodì Milici, un piccolo Comune poco distante da Barcellona Pozzo di Gotto, si trovasse in compagnia di alcuni suoi familiari in un appartamento in via Giacomo Leopardi poco prima che la tragedia si consumasse.
Il dramma è avvenuto attorno alle ore 19: il cane, da quello che si apprende, era stato chiuso fuori sul balcone per motivi precauzionali e solo quando il suo abbaiare è divenuto lamentoso il nonno della bambina è uscito fuori per calmarlo, ma l’animale è sfuggito al controllo di tutti avventandosi contro la più piccola della famiglia.
Nel cercare di bloccare l’aggressione e di allontanare l’animale dalla piccola, anche il nonno è rimasto ferito. La bambina ha subito una lunga operazione chirurgica per cercare di arginare le gravi ferite riportate alla testa e al viso. Del cane, invece, nessuna notizia: non si sa se è stato trasferito presso un canile in attesa di valutazione o se sia stato già esaminato dai veterinari dell' azienda sanitaria locale. Sulla vicenda stanno indagando le forze dell’ordine.
Anche se i contorni di questo caso sono ancora troppo lacunosi per comprendere le motivazioni che avrebbero spinto l’animale contro la bambina, alcuni utenti sui social sono arrivati già a condannare i parenti per aver scelto di convivere con un cane appartenente ad una razza definita “pericolosa” o il cane stesso per la sua “cattiveria”.
Ricordando che in Italia non esistono più cani considerati pericolosi per natura o per legge visto che nel 2009 è stata abolita la cosiddetta “lista nera delle razze canine pericolose”, è bene anche sottolineare in questo terribile caso come in altri che proprio la carenza di informazioni invece dovrebbe indurre al silenzio e al rispetto del dolore, soprattutto, che questa famiglia sta certamente vivendo. Non si può dare un parere su una dinamica di cui non si conosce la realtà dei fatti ed è ogni volta molto sterile la polemica sui Terrier di tipo bull che sono "di default" stigmatizzati come cani aggressivi.
Proprio in assenza di informazioni più approfondite, Kodami non si permette di aggiungere altro sul caso specifico ma tutto quello che possiamo fare è ancora una volta spingere le persone a compiere adozioni consapevoli, a sensibilizzare sulla conoscenza approfondita delle razze e anche del soggetto che ci vive accanto, a mettere in atto buone prassi da tenere in casa e a imparare una parola fondamentale che mette al centro l'aspetto più importante quando c'è un cane in casa, che sia un Pincher o un Pitbull: relazione.