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24 Aprile 2024
17:53

Il cane trovato in un cassonetto a Palermo è stato preso a picconate. L’Assessore Ferrandelli: «Troveremo i colpevoli»

Honey, il cane gettato in fin di vita in un cassonetto di Palermo è stato picchiato e preso a picconate sulla testa prima di essere abbandonato tra i rifiuti. L'assessore comunale con delega al benessere animale spiega a Kodami che le indagini per trovare i colpevoli sono già iniziate.

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Honey, il cane gettato in fin di vita in un cassonetto di Palermo è stato picchiato e preso a picconate sulla testa prima di essere abbandonato come immondizia. Lo hanno confermato i medici della clinica dove il giovane meticcio è ricoverato.

La giunta comunale, attraverso l'assessore con delega al benessere animale Fabrizio Ferrandelli, conferma a Kodami che le indagini sono iniziate: «Si tratta di un atto estremamente vile di cui stiamo cercando gli autori insieme al comando della Polizia municipale».

Il cane, ribattezzato Honey dai volontari, da due giorni si trova sospeso tra la vita e la morte. La macabra scoperta è stata fatta dai cittadini del quartiere Cruillas di Palermo che ieri mattina nell'andare a gettare l'immondizia si sono trovati davanti l'animale con il capo penzolante fuori dal cassonetto incapace di uscire a causa delle profonde ferite.

«Il cane è stato recuperato dalla madre di una volontaria animalista e portato in una clinica veterinaria della nostra città dove ha subito un difficile intervento – conferma l'Assessore – mi sono recato in clinica personalmente e ho verificato che le sue condizioni sono in prognosi, non possiamo ancora sapere se l'intervento ha avuto gli effetti desiderati».

Lo stato del cane è ancora critico a causa delle profonde lesioni: quando è arrivato dai medici veterinari presentava infatti una importante emorragia celebrare e alcune ferite sul capo simili a buchi. I veterinari hanno poi confermato che si trattava di colpi di un attrezzo simile a un piccone.

«Il nostro impegno sarà massimo per consegnare questi criminali alle autorità competenti», conclude Ferrandelli.

Il timore è che si possa ripetere ciò che è avvenuto con il cane Aron, morto dopo essere stato bruciato vivo e legato a un palo. Nel capoluogo siciliano infatti non è la prima volta che la violenza dell'essere umano si riversa sugli animali, come confermano a Kodami le volontarie animaliste della città: «Ogni giorno ci arrivano segnalazioni di maltrattamenti, non riusciamo a stare dietro a tutto. C'è bisogno di un intervento diretto dell'amministrazione comunale e della politica».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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