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11 Dicembre 2023
16:07

Il cane Theo in classe con la maestra: «Bimbi più responsabili e motivati»

A Cadorago, in provincia di Como, c’è una scuola svizzera bilingue dove insieme alla maestra entra in classe anche un bellissimo Labrador di nome Theo. La scuola è la prima in Italia ad aver acconsentito alla presenza del cane in maniera costante nella programmazione scolastica.

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La scuola materna ed elementare di Cadorago, in provincia di Como, ha due particolarità: la prima che è una scuola svizzera bilingue, la seconda che insieme alla maestra in classe c’è anche un bellissimo Labrador di nome Theo. Il cane e la sua pet mate e coadiutrice fanno parte di un progetto unico a livello nazionale che si chiama “Alza la zampa! Attraverso l’anno scolastico con il nostro amico Theodor”, realizzato dall’associazione Pet Therapy Doctor Dog. La scuola, infatti, è la prima in Italia ad aver acconsentito di far partecipare un cane in maniera costante durante le ore scolastiche. Theo è presente da due a tre giorni la settimana dal suono iniziale della campanella fino al suono finale.

«Se non avessi conosciuto la Valle dei Labrador tutto questo non si sarebbe potuto avverare – racconta a Kodami la maestra Ursula Lercher –  Da quando mi sono trasferita in Italia il desiderio di prendere un cane è sempre stato presente in me, ma avendo i bambini piccoli e il lavoro, sapevo che non era giusto per l’animale, non sarebbe stata un’adozione responsabile. La voglia, però, c’era e soprattutto era nato in me un interesse particolare nei confronti dell’interazione cane-umano in specifiche situazioni, come in quella scolastica. All’estero da dove vengo è piuttosto frequente vedere animali a scuola, qui in Italia, però, non lo è ancora troppo. Il tempo, però è passato, i bimbi sono cresciuti, e a un certo punto ci siamo sentiti pronti per accogliere un animale in famiglia e, informandoci un po’, abbiamo trovato per caso la Valle dei Labrador. Quando ho conosciuto la presidente Nicoletta Teso, che è anche presidente della Doctor Dog, ho iniziato a conoscere la realtà della pet therapy e subito è nata in me la voglia di fare questo percorso. E insieme, ci è venuta l’idea di proporre alla scuola un progetto per poter portare il cane in aula, una volta formati sia io che lui».

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E così è stato: «Ho cominciato il lavoro di preparazione mio e di Theo e devo dire che è stato molto intenso, è durato quasi un anno. Grazie a lui, però, ho scoperto tantissime cose su di me, ma anche sulla gestione di conflitti dei bimbi, insomma, è stato davvero interessante e motivante. Una volta pronti, poi, ovviamente c’era da affrontare la scuola per capire se avrebbe dato il consenso e la fiducia in un progetto del genere. E devo dire che, la nuova gestione arrivata proprio a settembre, un’associazione tedesca, ce li ha concessi subito entrambi. E così abbiamo cominciato e ogni giorno sono supportata nel lavoro da un’equipe di professionisti che mi aiutano e mi sostengono in tutto quello che faccio».

La presenza di Theo in classe è assicurata per due o tre giorni la settimana ed è una vera e propria lezione di affetto e rispetto reciproco. La maestra Lercher, pet mate di Theo e insegnante appassionata, supervisiona ogni incontro tra il cane e gli alunni e le lezioni con Theo vanno ben oltre il semplice scambio affettivo: i bambini, infatti, imparano a rispettare l’animale e a interpretare i suoi messaggi non verbali, guadagnando così una maggiore autostima e motivazione. «È proprio questa è la particolarità – spiega ancora la maestra – perché di solito nei progetti di pet therapy gli alunni interagiscono col cane per un’ora e poi si ripete la settimana successiva. Con Theo è diverso, perché lui è presente durante il classico svolgimento delle lezioni».

Ovviamente prima di avere a che fare con il cane, gli alunni hanno imparato alcune regole di comportamento: «Per esempio qual è il modo giusto per avvicinarsi al cane.  E così quando adesso io arrivo con Theo in aula, loro sanno già cosa devono fare: c’è chi prepara la ciotola con l’acqua, chi sistema la cuccia. Sono molto responsabili con Theo, molto meno con i compiti, ma ha lo stesso un grande valore perché questa responsabilità e questa autonomia che loro imparano per la gestione dell’animale in classe si trasferisce anche nella loro quotidianità. Ed è proprio questo il principale obiettivo che ha il progetto: accrescere l’autostima dei bambini, perché prendendosi cura di un essere che ha bisogno, loro sanno che il compito affidato è di grande importanza e che devono farlo al meglio».

Questo è un po’ la base di tutti i progetti dell’associazione Doctor Dog Pet Therapy che lavora tantissimo in ambito scolastico, ma anche in molti altri ambiti: «È nato tutto oltre 10 anni fa – racconta la presidente Nicoletta Teso – quando con mio marito abbiamo comprato i primi Labrador Retriver. Il sogno era di lavorare con gli animali facendo al contempo del bene alle persone e quindi nel tempo maturò l'idea di occuparsi di Pet Therapy e allevare ed educare questi splendidi cani per gli Interventi assistiti con gli animali. Il passo finale è stato quindi di costituire l'associazione e iniziare ad operare non più come singoli ma come Equipe introducendo nelle attività le finalità sociali che oggi sono il vero motore e lo stimolo principale. Questo stesso con Theo e Ursula è un progetto proprio nato e ideato dall’associazione, ed entrambi hanno conseguito tutta la formazione necessaria riconosciuta dal Ministero della Salute per poter operare negli interventi assistiti con gli animali. La maestra ha svolto con Theo tutto un percorso, arrivato alla conclusione con successo, per far sì che lei possa operare in qualunque struttura».

Il progetto sta funzionando molto bene i risultati sono già evidenti: «La presenza del cane – continua Teso – è una motivazione enorme e sappiamo che i bimbi quando sono motivati, vengono più felici a scuola e studiare e imparare sembra più semplice e più divertente. Anche solo se Theo passa in mezzo ai banchi e si fa accarezzare mentre fanno i compiti, per esempio, gli alunni si rilassano e riescono a far meglio. La sua presenza provoca tutta una serie di reazioni positive anche a livello fisiologico, soprattutto una maggiore serenità che ha come conseguenza l’aumento anche del livello di attenzione. Per esempio, alcuni studi hanno dimostrato che la presenza di una cane in aula aiuta coloro che hanno disturbi specifici dell’apprendimento, li rilassa e permette loro di superare queste difficoltà. Il cane è un insegnante particolare: non giudica, non dà i voti, non deride se il bambino sbaglia, e tutto questo aiuta a far superare tutta l’ansia da prestazione del bambino permettendogli di arrivare a risultati decisamente migliori anche nel rendimento scolastico».

L’associazione opera a livello nazionale e presenterà a breve un progetto sempre per i bambini che vede la presenza dell’animale durante le ore di educazione civica: «In questo caso – conclude Teso – riguarderà anche un aspetto più legislativo, in modo da insegnare ai bambini che esistono delle norme che tutelano anche gli animali, oltreché insegnare loro che cos’è il fenomeno del randagismo, cosa significa prendersi cura di animali più sfortunati, ecc… Ci piacerebbe portare il progetto con Theo anche in altre scuole, soprattutto dopo aver raccolto dei dati che ci possano dimostrare gli effetti e le conseguenze che ci sono state. Credo che sarebbe molto interessante».

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Simona Sirianni
Giornalista
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