video suggerito
video suggerito
3 Febbraio 2022
15:55

Il cane scappa: chi è responsabile per eventuali lesioni?

Se un cane scappa, il suo umano rimane sempre responsabile per i danni che lo stesso dovesse causare. Come si può evincere dall’art. 2052 del codice civile, deve risarcire i danni causati dal proprio animale anche qualora questo non fosse in quel momento sotto la sua custodia.

659 condivisioni
Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
cane fuga

Se un cane scappa, il suo umano rimane sempre responsabile per i danni che lo stesso può causare. Vivere con un cane, si sa, significa ricevere tantissimo in termini di amore e fedeltà. Il solo contatto con lui, come conferma la scienza, fa bene alla salute. Sono milioni gli italiani che, soprattutto negli ultimi anni, stanno scoprendo gli incredibili benefici di questa convivenza. Ma un cane – e con un animale in generale – significa anche assumersi un impegno importante per tutta la (sua) vita.

In primo luogo un impegno di cura nei suoi confronti ma, in secondo luogo, anche un impegno nei confronti dei terzi, sotto diversi aspetti. Uno delle responsabilità dell'umano di riferimento è certamente quella di impedire che il cane causi dei danni o delle lesioni ad altre persone.

Chi è responsabile del cane?

Nel nostro ordinamento la responsabilità per danni del pet mate è una delle più severe in assoluto. In caso di pregiudizi causati da un animale, è davvero difficile esentarsi da responsabilità. In sede civile la norma di riferimento è l’art. 2052 del codice civile, che testualmente recita che chi ha un animale, o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, «è responsabile dei danni cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito».

Questa previsione, come si può facilmente evincere dal testo, prevede una responsabilità oggettiva dell'umano di riferimento (e/o di chi ha in uso l’animale) e cioè una responsabilità che prescinde persino dall’esistenza o meno di una sua colpa.

Vi è di più: l’agire dell’animale può anche integrare delle responsabilità penali in capo al suo umano (o utilizzatore/custode). Per fare soltanto un esempio, se il cane aggredisce una persona provocandole delle lesioni, si configura la fattispecie di lesioni colpose prevista all’art. 590 del codice penale. Allo stesso modo, per richiamare un’altra situazione non infrequente, se un cane causa la caduta di un ciclista e ne provoca la morte, viene integrata la fattispecie di omicidio colposo cui all’art. 589 del codice penale. Quindi, il pet mate stabile o temporaneo deve essere consapevole che, in numerosi casi, potrà essere chiamato a rispondere sia in sede civile che penale per i danni causati dal proprio animale.

I casi in cui non c'è responsabilità

E' possibile liberarsi dalla responsabilità civile soltanto dimostrando che il danno è stato causato dall’animale per il verificarsi di un caso fortuito, ovvero un evento esterno, imprevedibile ed inevitabile che interrompe il nesso causale tra animale e danno. Importante dire che il fortuito può essere costituito anche da un comportamento totalmente imprudente e imprevedibile della vittima.

Cosa succede se il cane scappa di casa e morde una persona?

Come si può evincere chiaramente dal testo dell’art. 2052 del codice civile (riportato sopra), l'umano deve risarcire i danni causati dal proprio animale anche qualora questo non fosse in quel momento sotto la sua custodia, perché smarrito o fuggito. In altre parole l'umano di riferimento risulta responsabile di ogni comportamento tenuto dal proprio animale, pur non avendone alcun controllo. La norma, evidentemente, vuole garantire una tutela piena a chi il danno lo subisce.

Se il cane scappa di casa è illecito amministrativo o reato?

In passato, in caso di fuga del cane si sarebbe potuta configurare persino un’ipotesi di reato a prescindere dalla causazione di eventuali danni o lesioni: quella di “omessa custodia” di animale, regolata dall’art. 672 del codice penale. Questa norma puniva chiunque avesse lasciato libero o incustodito un animale pericoloso da lui posseduto (o lo avesse affidato a persona inesperta). Oggi non si tratta più di reato ma di illecito amministrativo. La fattispecie è stata infatti depenalizzata dalla Legge 689/81.

Attualmente, in caso di omessa custodia, è prevista una sanzione amministrativa da 25,00 a euro 258,00. Va però detto che in molti casi Regioni e Comuni puniscono la fattispecie con sanzioni ben più elevate. L’articolo in esame parla di animale pericoloso. Importante chiarire in proposito che per costante giurisprudenza sono da ritenersi pericolosi sia gli animali dalla ferocia naturale ed istintiva sia tutti quelli che, sebbene domestici, possano divenire tali in specifiche circostanze.

Oltre a quanto detto, è essenziale precisare che esiste anche un dovere dell'umano di riferimento di attivarsi al fine di ritrovare l’animale fuggito. Se la persona non denuncia lo smarrimento alle forze dell’ordine o ai servizi veterinari rischia una denuncia (e conseguente condanna) per abbandono di animali di cui all’art. 727 del codice penale.

Avatar utente
Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social