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1 Dicembre 2023
17:26

Il Cane Lupo Cecoslovacco è la razza più simile al lupo, ma ce ne sono anche altre due

La razza più simile al lupo è il Cane Lupo Cecoslovacco, che ha una storia di domesticazione molto recente. Ce ne sono però anche altre due: il Lupo Italiano e il Cane Lupo di Saarlos.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Le razze di cane che sono geneticamente più vicine al lupo sono quelle che provengono da una selezione avvenuta in tempi più recenti, ovvero il Lupo Cecoslovacco e, in secondo luogo, altre forse meno note, come il Lupo Italiano e il Cane Lupo di Saarloos.

Alcuni credono che tra i più simili alla specie selvatica vi siano invece le razze di cani primitivi come il Cirneco dell'Etna e il Pharaon Hound ma il nome della loro categoria riguarda in realtà prevalentemente le caratteristiche morfologiche che li contraddistinguono. Rispetto al Cane Lupo Cecoslovacco, si sono dunque separati dal selvatico in tempi più remoti.

L'unione e la coevoluzione tra uomini e cani risale infatti a un'epoca molto antica e ricerche recenti arrivano a ipotizzare che sia avvenuta 30-40 mila anni fa: fu allora che lupo e cane cominciarono a separarsi geneticamente. Aal giorno d'oggi, comunque, le due specie sono ancora molto simili tra loro biologicamente.

Il motivo per cui il Cane Lupo Cecoslovacco viene considerato il più simile al lupo dal punto di vista genetico è perché la sua storia, secondo uno studio del 2018, condotto da Ispra, Wwf e Clc – Italia, in collaborazione con numerose università europee, riguarda invece appena 20 generazioni. 

Cane Lupo Cecoslovacco, la razza più simile al lupo

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Le origini del Cane Lupo Cecoslovacco vanno ricercate negli anni successivi alla Seconda Guerra mondiale, quando l’Europa era separata in due da un muro: da una parte i paesi di impronta capitalista e dall’altra i territori dell’ex Unione Sovietica. Molte persone cercavano di raggiungere l’Ovest attraversando un confine fortemente militarizzato, dove le guardie si facevano aiutare dai cani e, più nello specifico, dai Pastori Tedeschi che erano (e sono) estremamente collaborativi e affiliativi.

Purtroppo, però, secondo i militari dell’odierna Repubblica Ceca, questi cani erano troppo deboli perché non riuscivano a sopportare le lunghe ronde lungo i confini. Il colonnello Karel Hartl, quindi, decise di incrociare il Pastore Tedesco con il lupo dei Carpazi e, per farlo, scelse una femmina, che prese il nome di Brita e due Pastori Tedeschi dalle personalità molto diverse tra loro: uno era estremamente docile, l’altro invece era molto autonomo.

L’accoppiamento avvenne seguendo metodi non esattamente ortodossi perché Brita (che venne obbligata) provò ad aggredire entrambi i cani. Alla fine il più sicuro dei due riuscì comunque nell’intento. I cuccioli che nacquero da questo incontro vennero considerati i primi Cani Lupo Cecoslovacchi della storia ma Brita inizialmente li nascose per non farli trovare dagli umani e loro, di conseguenza, ereditarono un comportamento estremamente diffidente nei confronti degli esseri umani.

Dopo altre 4 generazioni, gli esemplari divennero leggermente più socievoli e nel 1966 altri cuccioli di Brita vennero fatti accoppiare con individui nati da un lupo maschio e una femmina di Pastore Tedesco. Furono loro i primi a venire impiegati sul confine. I soldati, però, scoprirono che nonostante fossero molto più resistenti dei cani a cui erano abituati, non erano altrettanto collaborativi, soprattutto quando erano chiamati a lavorare con uomini diversi dal solito.

Il CLC, come viene chiamato oggi, nel tempo ha preso invece sempre più posto nelle famiglie e nel 1989 è la razza è stata riconosciuta provvisoriamente, mentre nel 1999 ha ricevuto il riconoscimento ufficiale.

Troppo spesso, però, nel momento dell’adozione vengono sottovalutati gli aspetti legati alla storia di questo cane che non ha dimenticato il suo passato selvatico ed è ancora oggi diffidente, solitario e autonomo.

Le altre razze di cani simili al lupo

Vi sono però anche altre razze che vengono considerate, per diversi motivi, piuttosto simili a Canis lupus. Alcuni esperimenti simili a quello svolto con il Cane Lupo Cecoslovacco, infatti, sono stati effettuati anche altrove: in Cina, ad esempio, dall'incrocio (avvenuto nella prima metà del Novecento) tra un lupo e alcuni Cani da Pastore è nato il Cane di Kunming, mentre negli Stati Uniti, seguendo un percorso simile, ha avuto origine l'American Wolfdog. 

Non si può escludere, inoltre, che vi siano anche altri cani che, nel tempo, hanno vissuto eventi di ibridazione con lupo (più o meno volontaria). Anche lo stesso CLC, infatti, secondo uno studio del 2018, condotto da diverse università europee in collaborazione con Clc – Italia, WWF e Ispra, intorno alla prima metà degli anni Novanta, ha vissuto una fase in cui la presenza del DNA di C. lupus è aumentata temporaneamente, sebbene non vi sia stata alcuna approvazione ufficiale da parte degli allevatori per operare in questa direzione.

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In concomitanza dei primi anni Ottanta si riconosce un aumento del DNA di C. lupus nel CLC – PH: Wolf outside, dog inside? The genomic make–up of the Czechoslovakian Wolfdog.

Infine, è bene sottolineare che anche in Finlandia, in Canada e in Russia si parla di altre razze con storie di questo tipo, che spesso si mischiano alla leggenda. Nella maggior parte dei casi, questi cani non arrivano a ricevere un riconoscimento ufficiale da parte della FCI (Federazione Cinofila Internazionale).

In Italia le razze più note che hanno una storia recente di ibridazione con il lupo, sono il Cane Lupo di Saarlos e il Lupo Italiano.

Lupo Italiano

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wikimedia commons

Il Lupo Italiano è una razza non riconosciuta da Enci, nata negli anni Sessanta in Lazio. I primi individui nacquero, secondo l’associazione degli allevatori, dall’incrocio tra una lupa e un Pastore Tedesco. Il primo cucciolo venne chiamato Zorro e diede il via ad un esperimento che, per gli appassionati della razza, aveva l’obiettivo di equilibrare l’eleganza e il coraggio del selvatico con l’affidabilità e la spinta affiliativa del cane.

Zorro fu quindi fatto accoppiare con alcune femmine di Pastore Tedesco e poi anche con le figlie di queste femmine. I figli maschi, invece, non vennero mai utilizzati nella selezione. Al giorno d’oggi il Lupi Italiano è estremamente raro e il processo di adozione è davvero molto complesso, perché viene regolamentato da un’associazione di allevatori che si occupano di verificare ogni dettaglio del possibile futuro dei cuccioli, i quali vengono seguiti anche durante la fase della crescita e vengono segnati in un registro anagrafico ufficiale.

Si tratta di cani dall’aspetto effettivamente molto simile a quello del selvatico, di cui conservano anche il colore generale del mantello. Un soggetto adulto può raggiungere i 70 centimetri (le femmine circa 65) e, secondo gli esperti di questa razza, il suo sguardo ricorda a tutti gli effetti quello del lupo.

Non si tratta di certo di un cane adatto a tutti e, anzi, affinché si trovi davvero a suo agio è importante saper appagare i suoi bisogni e le sue necessità che generalmente non prevedono la frequentazione di spazi molto affollati, perché il Lupo Italiano continua ad avere un debole per le foreste, per la tranquillità e per il silenzio.

Cane Lupo di Saarloos

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Tutto ebbe inizio nel 1884, quando l’olandese Leendert Saarloos, che amava la natura e soprattutto i cani, si convinse che questi animali domestici fossero ormai troppo “umanizzati”. I suoi cani preferiti erano i Pastori Tedeschi, ma secondo lui era necessario restituire loro maggiori elementi “selvatici” per renderli di nuovo forti. Nel 1932 incrociò quindi un maschio dal nome Gerard van der Fransenum con Fleuri, una lupa siberiana del tipo europeo.

Le figlie, poi, vennero fatte accoppiare con il padre e, nella fase “sperimentale” della selezione, Saarloos chiamò i discendenti "Cani Lupi Europei". Inizialmente vennero utilizzati come supporto per i non vedenti, ma con il passare del tempo ci si rese conto che la loro affidabilità non eguagliava quella di Gerard van der Fansenum, il maschio da cui derivavano tutti gli individui di questa razza.

La razza fu riconosciuta nel 1975, prendendo il nome del suo creatore e ancora oggi l’associazione “Nederlandse Vereniging van Saarlooswolfhonden” (Associazione olandese del Cane Lupo di Saarloos) si occupa di difendere gli interessi degli allevatori, con lo standard che attualmente prevede una dimensione di circa 70/75 centimetri e un mantello grigio e bruno che cambia in maniera evidente in base alle stagioni.

Del lupo conserva la diffidenza e la capacità di prendere decisioni in autonomia. Anche il Saarlos, quindi, non è un cane per tutti e, prima di adottarlo, è bene riflettere con attenzione sui desideri e i bisogni tipici di questa razza dalla storia unica.

Il Cane Lupo di Saarloos è in un certo senso molto simile al Cane Lupo Cecoslovacco dal punto di vista comportamentale. Le differenze sostanziali tra i due riguardano dettagli che, è bene sottolinearlo, possono anche variare in base agli allevamenti di provenienza.
Secondo quanto descritto nel testo di Barbara Gallicchio, Lupi Travestiti (Edizioni Cinque, 2001), i Cani Lupi di Saarloos sono però da considerarsi, oltre che timidi e diffidenti, anche fortemente prudenti. Si tratta di una caratteristica abbastanza prevedibile, in quanto selezionati, in origine, come cani guida per i non vedenti. Attenzione, però: ciò non significa affatto che i Cani Lupi Cecoslovacchi non lo siano.

Avendo vissuto una selezione indirizzata al pattugliamento dei confini, potrebbero però avere una tendenza più spinta verso l’allontanamento degli sconosciuti.

Per quanto riguarda il nostro paese possiamo rilevare anche un’altra differenza, ovvero quella che deriva, inevitabilmente, dal diverso numero di cucciolate annuali. Partiamo dal presupposto che nel 2022 in Italia Enci ha registrato poco meno di 800 nuovi Cani Lupi Cecoslovacchi, contro gli appena 21 Cani Lupi di Saarloos. Ciò comporta che, per quanto riguarda i primi, vi sia una varietà comportamentale maggiore e sia, quindi, più facile incontrare singoli cani dal comportamento leggermente diverso rispetto a quello caratteristico della razza.

In ogni caso, è importante ricordare ancora una volta che stiamo parlando di dettagli che contraddistinguono 2 razze estremamente delicate e non adatte alla vita in ambiente urbano. Prima di adottare entrambi questi cani, quindi, è importante essere certi che la quotidianità che gli si andrà ad offrire sia adatta alla loro naturale diffidenza, alla timidezza e alla forte sensibilità sensoriale che li contraddistingue.

E il Siberian Husky?

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Alcuni sostengono che anche il Siberian Husky sia tra i cani più vicini al lupo. Di fatto, però, la sua domesticazione e l’inizio della selezione di questi cani è davvero molto antica. Sebbene l’Husky come lo conosciamo oggi abbia cominciato la sua diffusione nel Novecento, infatti, le razze di cani da slitta hanno alle spalle oltre 3 mila anni di convivenza con gli uomini del Nord.

Sono cani velocissimi e molto resistenti, capaci di correre su lunghe distanze grazie anche a un metabolismo che, nel tempo, si è adattato alla scarsità di cibo.

Il mantello è dotato di due strati di pelo, che proteggono i cani sia dal freddo che dall'umidità. La lunga coda “da volpe”, invece, permette loro di coprire il muso per ripararlo dal congelamento anche nei luoghi dove le temperature raggiungono i -50 °C. Queste grandi doti fanno dell'Husky un compagno affidabile, solido e resistente, dall'aspetto simile a quello di un selvatico, ma non per questo va considerato un parente stretto del lupo.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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