Arriva dalla provincia di Roma l’ennesimo, brutale abbandono estivo di un cane. I volontari del Rifugio di Lanuvio nei giorni scorsi hanno trovato legato a un palo fuori dalla struttura, in condizioni scioccanti, un molosso che è stato immediatamente soccorso e ribattezzato “Luca”.
Luca, spiegano i volontari del Gruppo Animalisti dei Castelli Romani, che gestiscono il rifugio, è stato trovato con profonde ferite alle zampe, forse dovute al tentativo di liberarsi, magrissimo e disidratato. È stato immediatamente portato in clinica e resterà ricoverato. A preoccupare è in particolare la zampa destra: «Verrà curato da noi, non ci siamo mai girati dall’altra parte e non lo faremo nemmeno oggi con questo cagnolino massacrato», hanno assicurato. Il cane è stato già sottoposto a un intervento di curettage chirurgico per ripulire le ferite, e ha iniziato le terapie: «Per ora i veterinari non si sbilanciano – hanno detto i volontari – Luca resterà ricoverato e solo il tempo ci dirà se la sua zampetta si potrà salvare o meno».
Risolta l’urgenza di soccorrere il cane, il Gruppo Animalisti dei Castelli Romani ha immediatamente sporto denuncia, cui è seguita quella di Lndc Animal Protection, che ha attivato i suoi legali non appena appreso dell’abbandono e delle condizioni del cane: «Sembra incredibile che azioni del genere avvengano ancora nel 2023, ma la realtà è che sono purtroppo all’ordine del giorno e non c’è da stupirsi – è l’amaro commento di Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection – Nel caso di Lanuvio non possiamo che constatare un’indifferenza totale nei confronti della vita di un animale già enormemente sofferente, abbandonato senza pietà anziché essere destinatario delle cure di cui aveva bisogno. Un comportamento che fa rabbrividire. Come si può lasciare un animale legato a un palo e in queste condizioni, trattando una vita come fosse spazzatura? Questa è una domanda a cui non riuscirò mai a trovare una risposta. Solo una persona totalmente insensibile può arrivare a tanto, chiediamo a chiunque abbia informazioni utili a identificare l’autore di questo crudele gesto di farsi avanti».
La storia di Luca ha suscitato un’enorme eco per le modalità atroci con cui un gesto già di per sé illegale e brutale è stato compiuto: in un’estate caldissima, il cane è stato abbandonato senza acqua né cibo legato a un palo, condannato a morte certa. E poco importa che fosse nei pressi del rifugio: se i volontari non lo avessero trovato nel giro di poco tempo, sarebbe certamente morto. Per questo le associazioni hanno rinnovato l’invito a denunciare sempre episodi di abbandono, e quando possibile a documentarli con materiale video e fotografico per consentire alle forze dell’ordine di perseguire i responsabili. Chi abbandona un animale oggi è perseguibile penalmente sulla base dell'articolo 727 del Codice penale, ed è punto sia con l'ammenda pecuniaria sia con l'arresto: «Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività – recita l’articolo – è punito con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro».
«Chiunque possa fornire una testimonianza su Luca – hanno chiesto da LNDC Animal Protection – può contattare anche in modo anonimo il nostro sportello legale all’indirizzo avvocato@lndcanimalprotection.org».