Un cane è stato ucciso a coltellate e poi gettato in un fosso. È successo a Roma, vicino alla stazione ferroviaria di Ponte Galeria. La vittima era Giorgio il cane di una persona senza fissa dimora, è stato proprio il clochard a lanciare l'allarme allertando i Carabinieri.
In poco tempo, grazie alle telecamere di videosorveglianza, le Forze dell'Ordine sono riuscite a identificare i presunti autori dell'atroce gesto. Si tratta di due clochard italiani che sono stati prontamente denunciati per l'uccisione del cane e che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero agito spinti da futili motivi.
Nelle immagini delle telecamere di sicurezza si vedono due uomini armati di coltello mentre infieriscono sul corpo del povero animale. Il cane Giorgio era amatissimo non solo dal suo umano di riferimento, un cittadino romeno di 47 anni molto, ma anche dai tanti cittadini che negli anni hanno imparato a conoscerlo e si sono presi cura di lui.
Una pagina buia per la città di Roma. Raggiunta da Kodami, la Garante per i diritti degli animali, Patrizia Prestipino, non nasconde l'amarezza per quanto accaduto: «È un gesto ignobile. Sono indignata e addolorata».
Prestipino annuncia anche la volontà di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario: «Nell’esercizio del mio ruolo chiederò subito al Sindaco e al Comune di Roma di costituirsi parte civile contro questi malfattori. Una simile barbarie non può restare impunita».
Il cane solo un anno fa era stato sequestrato al suo umano e condotto al canile Muratella di Roma, per poi essere restituito poco dopo al 47enne: Giorgio era stato infatti trovato in buona salute e chi aveva condotto gli accertamenti aveva appurato che l'animale era ben tenuto e soprattutto amato.
Il legame tra Giorgio e il suo umano era estremamente saldo, e forse proprio in virtù di questo rapporto, il cane era stato designato come vittima della vendetta ipotizzata da chi indaga, una circostanza che però dovrà essere confermata in sede giudiziaria.
Il rapporto che lega i senza fissa dimora ai loro cani è spesso incompreso e gravato da molti pregiudizi. Noi di Kodami lo abbiamo indagato raccogliendo le testimonianze di persone che con i loro cani hanno costruito una famiglia e legami che sembravano spezzati per sempre.
Sulla vicenda sono intervenute anche le principali associazioni di tutela animale. L'Oipa ricorda che gli autori di questa crudeltà rischiano fino a 24 mesi di reclusione, senza calcolare le eventuali aggravanti o il concorso con altri reati. «Troppo poco, aspettiamo un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, come promesso da diverse parti politiche ha commentato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – Soggetti che incrudeliscono contro gli animali sono soggetti pericolosi che possono tranquillamente passare dall’animale all’uomo. L’ordinamento dovrebbe considerare anche questo».
Anche la LNDC Animal Protection si unisce alla denuncia, nonostante le pene per i reati contro gli animali siano ancora molto blande: «È una notizia terribile – ha commentato Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection – Giorgio era un cane ben voluto da tutti quelli che frequentavano la zona e lo dimostrano i tanti messaggi di cordoglio che da questa mattina riempiono i social». E ha aggiunto: «Non ci possono essere giustificazioni di alcun tipo per tutta questa crudeltà. Auspico che le Forze dell’Ordine monitorino con molta attenzione i due denunciati, perché è evidente che si tratta di persone estremamente pericolose che vanno in giro armate, sfogando la propria cattiveria sul primo soggetto debole che capita loro a tiro. Al tempo stesso, ricordo al Parlamento che è necessario accelerare la legge proposta dall’Intergruppo Parlamentare per i diritti degli animali sull’inasprimento delle pene per chi commette questi orribili reati, che oggi restano di fatto impuniti».