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19 Luglio 2023
12:30

Il cane e l’intossicazione da acqua di mare

Bere acqua di mare può essere molto pericoloso per il cane e portare ad un avvelenamento da sodio, uno stato patologico che favorisce la disidratazione cellulare. I sintomi possono variare e dipendono dalla quantità di sodio ingerita. È importante però sapere cosa fare e come prevenire l'avvelenamento.

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Membro del comitato scientifico di Kodami

A volte una vacanza al mare può diventare un’emergenza veterinaria, soprattutto per i cani alle prime esperienze con l’acqua di mare. Si tratta dell’avvelenamento da sodio o ipernatriemia, uno stato patologico in cui l’eccesso di sodio supera i range di normalità e crea un disequilibrio a livello plasmatico favorendo la disidratazione cellulare. Le manifestazioni cliniche includono letargia, debolezza, rigidità, crisi convulsive e fino al coma in relazione all’entità di sodio ingerito.

Quali sono i sintomi dell’avvelenamento da sodio

Lipernatriemia nel cane non è provocata solo dal bere acqua di mare, anzi forse la percentuale di avvelenamenti da questa causa è minima. L’iper-sodiemia può essere provocata anche da ustioni, colpo di calore, febbre alta, farmaci diuretici, insufficienza renale cronica, diabete insipido, forte disidratazione dovuta a vomito e diarrea e iperaldosteronismo. I sintomi dell’avvelenamento da sodio sono in relazione all’aumento del sodio sierico, che nel cane varia tra i 135 e 155 mmol/L.

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Sia subito chiaro: se il vostro cane fa una slinguazzata di acqua di mare magari per curiosità verso questo “nuovo elemento” non possiamo parlare di avvelenamento da sodio! Specialmente se il cane è giovane, non abituato al mare o è delicato a livello gastroenterico potrebbero comparire vomito, diarrea, inappetenza e lieve ipertermia con algia addominale. In questi casi non è la quantità di sodio ad aver fatto danno, ma l’acqua di mare ha creato una irritazione e dei dismicrobismi a livello gastrointestinale che, di solito, tranne in casi rari, sono autolimitanti o risolvibili in pochi giorni con una terapia adatta. La fluidoterapia può essere necessaria in caso di forte abbattimento e disidratazione, anche se non c’è avvelenamento.

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Se invece il cane beve tanta acqua di mare perché ha sete, o perché affetto da patologie che provocano polidipsia o alterazione del gusto, la situazione può diventare grave. Oltre a vomito e diarrea, subentra dolore addominale, incoordinazione dei movimenti, abbattimento, rigidità muscolare e manifestazioni neurologiche con crisi convulsive e coma. Il perché si innescano questi meccanismi è presto spiegato: il sodio è un elettrolita normalmente presente nell’organismo ed è responsabile della ritenzione o perdita di acqua regolando l’osmolarità del sangue. Un suo eccesso provoca un richiamo di acqua fuori dalle cellule che porterà a disidratazione, aumento della pressione sanguigna e ripercussione a livello renale.

Cosa fare se il cane beve acqua di mare 

Se il cane beve acqua di mare, ma il quantitativo è poco, dovete assolutamente impedirgli di berne ancora e offrirgli dell’acqua fresca potabile. Tentate poi di capire il perché ha bevuto l’acqua di mare, se per gioco di esplorazione, perché ha sete e caldo e non avete portato con voi dell’acqua da offrirgli, ha problemi neurologici o altre patologie organiche che lo portano a tale comportamento. In caso di sintomi lievi come abbattimento, inappetenza, vomito e diarrea, contattate il vostro veterinario che, in base alla storia clinica del cane e ai sintomi, valuterà se iniziare una terapia sintomatica o in caso di disidratazione e sintomi più gravi potrà prevedere anche fluidoterapia ed analisi del sangue.

Nel caso in cui il cane abbia ingerito un grande quantitativo di acqua vi consiglio di recarvi subito dal veterinario, in ogni caso. Se è passato poco tempo potete provare a farlo vomitare, meglio però se lo fate dal veterinario, perché se lo stomaco è dilatato in caso di vomito potrebbe verificarsi un invaginamento gastroenterico o una torsione gastrica. Occorrerà poi tenerlo monitorato nelle successive 48 ore e nel caso sarà opportuna una fluidoterapia endovenosa, una terapia sintomatica e delle analisi del sangue. Nel caso in cui invece l'assorbimento del sodio abbia già fatto danno e dunque sopraggiungano sintomi neurologici come incoordinazione, rigidità o crisi convulsive, sarà opportuno un ricovero d’urgenza con fluidoterapia ed analisi del sangue, per ristabilire i valori dell’osmolarità plasmatica e la perfusione renale, lasciando la prognosi riservata.

Come prevenire l’avvelenamento da sodio

Per prevenire l’avvelenamento da sodio e, nello specifico, per evitare che il cane beva acqua di mare, occorre ricordare sempre di portare con sé dell’acqua potabile, di far bere il cane quando ha fatto attività in spiaggia prima che si diriga autonomamente verso il mare per rifocillarsi e di bagnarlo frequentemente in modo che sia meno accaldato.

Per le altre cause di ipernatremia, bisogna indagare e curare la patologia sottostante che sta provocando il quadro sintomatologico, occorrono per questo delle analisi del sangue complete ed eventuali test ormonali e fondamentale resta il monitoraggio della funzionalità renale.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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