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27 Agosto 2024
18:30

Il cane attacca gli uccelli nel parco: ti spiego perché e come intervenire

Nonostante abbia più bisogno di cacciare per sopravvivere, il cane ha conservato nel suo Dna l'istinto predatorio e per questo molti ancora ricorrono e attaccano gli uccelli. Vediamo come gestire questo comportamento.

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Inseguire i volatili è un comportamento comune nei cani, del tutto naturale e radicato nella loro storia evolutiva. Gli antenati lupi e i cani prima della domesticazione dovevano infatti cacciare per sopravvivere e gli uccelli erano delle prede allettanti.

Anche se il vostro cane oggi non ne ha più bisogno, ha conservato nel suo Dna l’istinto predatorio che lo stimola a partire alla rincorsa dei poveri volatili.

Nonostante sia naturale, dunque, è importante monitorare e gestire questo comportamento in contesti in cui il cane potrebbe causare danni agli animali selvatici, a se stesso o a terzi.

Potete aiutarvi con l’utilizzo di una lunghina (un guinzaglio lungo dai 5 ai 25 metri) da mettere al vostro compagno a quattro zampe per contenere le sue rincorse e permettergli comunque di perlustrare e muoversi nello spazio, ma mai senza prima aver lavorato sulla vostra relazione e avergli dato una valida alternativa di appagamento come piste olfattive studiate ad hoc.

Perché il cane attacca gli uccelli?

La ragione alla base è l’istinto predatorio, che è insito in tutti cani in maniera più o meno marcata. Nonostante questo, ci sono cani che non battono ciglio alla vista di un uccello o un animale selvatico e altri che invece lo inseguono blandamente per gioco, come vecchia reminiscenza di un passato antico.

A fare la differenza sull'incisività dell'attacco è la motivazione predatoria intrinseca nel soggetto: più è alta e più sarà manifestato il comportamento di inseguire gli animali selvatici con la finalità della cattura.

Ogni individuo ha le sue preferenze: ci sono cani particolarmente attratti dagli animali piumati e altri invece da quelli con pelliccia, come ad esempio topi e conigli.

Questo perché nel corso degli anni l’essere umano ha selezionato alcune razze canine come supporto durante la caccia, creando esemplari con una forte motivazione predatoria e propensione per diversi tipi di selvaggina. I cani da punta (Pointer, Setter, Bracco tedesco), i retriever (Golden, Labrador, Flat Coated) e gli spaniel (Springer, Cocker) erano le categorie di razze impiegate per la caccia ai volatili e ognuna adottava delle modalità peculiari.

Per questo motivo se il vostro cane è ad esempio un Golden Retriever o un incrocio di questa razza, potete aspettarvi prima o poi che torni da voi tronfio con un uccello in bocca.

Come gestire l’istinto predatorio nel cane

Un cane mentre rincorre un uccello potrebbe causare danni non solo al volatile, ma anche a terze persone presenti o a se stesso. Potrebbe, preso dalla foga, non accorgersi che si sta allontanando molto o se in un parco cittadino potrebbe finire in mezzo alla strada limitrofa dove passano le macchine. Le variabili di potenziale pericolo potrebbero essere dunque molte.

Il contenimento dell’istinto predatorio è sempre un argomento delicato e impervio. Dal mio punto di vista se avete un cane con una forte motivazione predatoria, potete intervenire, cercare di limare ma difficilmente riuscirete a contenerla del tutto.

Ma poi perché farlo? Potete piuttosto, con l’aiuto di un bravo istruttore cinofilo, provare a creare il giusto contesto per appagare la motivazione predatoria e direzionarla su target più adeguati. Un esempio è proporre delle ricerche olfattive elaborate in cui il cane deve seguire una pista odorosa per arrivare a scovare la “preda”. Oppure nel caso dei Retriever fare delle attività di riporto, in modo tale da andare a compensare la loro naturale vocazione.

Inoltre è sempre utile lavorare sulla relazione con il vostro fedele compagno in modo tale da arrivare a chiedergli di ritornare da voi in tempi adeguati o starvi più accanto, non partendo su tutti gli uccelli che vede.

Un altro aiuto, valido solo se combinato con le attività di ridirezionamento del predatorio e il lavoro sulla relazione, è la lunghina. Quando ci sono uccelli nei paraggi potete giocare di anticipo, richiamando il vostro cane e legarlo con questa sorta di “guinzaglio lungo” che gli permetterà comunque di perlustrare e prendere spazio ma in tutta sicurezza.

Attenzione però perché potrebbe essere molto frustrante per un cane con una forte motivazione predatoria l’impossibilità di raggiungere le sue prede.

Ne approfitto per ricordarvi che il gioco del lancio della pallina serve solo ad allenare ulteriormente la motivazione predatoria e rischia di diventare un circolo vizioso nel quale il cane ne vorrà sempre di più e voi non saprete più come uscirne.

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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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