Sette mucche e tre vitelli stipati nel vano carico e con documentazione irregolare. Sabato scorso una pattuglia della Polizia Stradale, dipendente dalla Sottosezione Polizia Stradale di Genova Sampierdarena, ha sottoposto a controllo un camion adibito al trasporto di animali vivi, sulla tratta A7 Sud, in corrispondenza del Passo dei Giovi.
Agli agenti intervenuti il veicolo è apparso in evidente sovraccarico e, pertanto, è stato accompagnato ad una pesa fissa omologata; qui è stato accertato che il mezzo aveva un peso superiore a quello consentito. All’interno dell’autoveicolo erano presenti dieci bovini, sette adulti e tre vitelli; tenuto conto che gli spazi all’interno del vano di carico erano insufficienti, è stato richiesto l’intervento del veterinario reperibile della Asl Genovese.
In attesa del personale sanitario, la pattuglia ha rilevato e contestato le seguenti violazioni al Codice della Strada: sovraccarico (articolo 167/3° CdS), guida con carta di qualificazione conducente scaduta di validità (articolo 126/11° CdS), omessa revisione annuale del veicolo (articolo 176/18° CdS) e compilazione irregolare del foglio di registrazione cronotachigrafo (articolo 19 Legge727/78).
Oltre alle citate sanzioni amministrative, l’autoveicolo è stato inoltre sottoposto al fermo amministrativo per tre mesi per la violazione di guida con carta di qualificazione conducente scaduta. A seguito dell’intervento del veterinario della Asl, sono state constatate anche alcune violazioni delle leggi sanitarie (regolamento CE nr. 1/2005): sovraffollamento di animali nel vano carico, mancata identificazione di tre bovini, mancata compartimentazione tra bovini adulti e vitelli e documentazione di trasporto incongruente, in quanto cinque bovini dovevano essere trasportati da un altro operatore del settore.
Il personale della Asl, infine, ha disposto il rientro del veicolo nella sede dell’impresa in provincia di Alessandria, per effettuare ulteriori verifiche da parte dell'azienda sanitaria competente. Il trasporto di animali vivi anche nel rispetto della normativa europea, cosa che avviene raramente, è di per sé insufficiente a evitare sofferenze agli animali durante le operazioni di carico e scarico e nei lunghi ed estenuanti viaggi compiuti da una regione ad un'altra. Da tempo gli animalisti chiedono che gli animali destinati al macello siano abbattuti nel luogo più vicino a quello dell'allevamento, per evitare almeno la sofferenza del viaggio che rappresenta un maltrattamento ulteriore e ingiustificato messo in atto nei confronti degli animali.