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22 Gennaio 2024
15:33

Il calcio scende in campo con la LAV per Aron, il cane bruciato vivo a Palermo

Il capitano del Feralpisalò allo stadio Garilli di Piacenza e quello del Palermo allo stadio Barbera prima dei match hanno indossato una maglia speciale a supporto di Aron e della LAV, che sarà poi messa all’asta per raccogliere fondi da destinare a tutte le emergenze legate alla salvaguardia della vita e dei diritti degli animali.

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La morte di Aron, il cane bruciato vivo dal suo pet mate a Palermo, è davvero difficile da dimenticare: in tanti stanno chiedendo giustizia per il povero animale seviziato e anche il calcio fa la sua parte: a distanza, ma uniti da valori universali, il capitano del Feralpisalò allo stadio Garilli di Piacenza e quello del Palermo allo stadio Barbera, sono scesi in campo con una maglia speciale a supporto di Aron e della LAV che sarà poi messa all’asta su CharityStars, la community a sostegno di cause benefiche, per raccogliere fondi da destinare a tutte le emergenze legate alla salvaguardia della vita e dei diritti degli animali.

«Ringraziamo davvero i capitani e le due squadre di calcio che hanno deciso di non rimanere indifferenti di fronte alla brutalità con cui Aron è stato strappato alla vita – ha commentato la LAV – È molto importante che il calcio e lo sport in generale, capace di arrivare a un bacino di pubblico molto ampio, si mostrino a favore del benessere animale. Ogni aiuto per la diffusione di una cultura più sensibile al mondo animale è decisamente molto apprezzato».

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Nel frattempo LAV si è rivolta anche al Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, con una formale richiesta di emanare un’ordinanza nei confronti dell’uomo attualmente indagato per il reato di maltrattamento, aggravato dalla morte dell'animale stesso. L'associazione incalza il Primo cittadino perché gli vieti «di detenere o possedere, anche per interposta persona, animali di qualunque genere e specie presso le proprie residenze, domicili e dimore in tutto il territorio comunale e di condurre animali con sé in ogni luogo pubblico e privato».

«Siamo lieti del segnale che il Comune di Palermo ha voluto dare annunciando di volersi costituire parte civile all’avvio del procedimento penale nei confronti dell’umano di Aron, ma non è sufficiente – evidenzia LAV – È troppo grave quanto accaduto e dimostra in modo inequivocabile la necessità di un atto concreto e immediato, che il Sindaco ha il potere di fare, per evitare che i reati di cui è accusato il pet mate vengano reiterati a danno di altri animali. Peraltro, attenzione, perché non è da escludere che anche le persone siano in pericolo, in quanto è ormai dimostrato che crudeltà e violenza sugli animali possano indicare anche un certo grado di pericolosità sociale» conclude l’associazione.

Non sarebbe il primo sindaco a farlo, del resto, sono molti i casi in cui l’Amministrazione comunale, a fronte di atti particolarmente gravi e cruenti, ha emanato ordinanze di divieto di detenzione di qualunque tipo di animale nei confronti di persone indagate, seppur non ancora condannate: «Si tratterebbe di una scelta mirata alla sicurezza pubblica, oltre che di volontà politica, che ci auguriamo venga presa da Lagalla in tempi brevi».

Il povero Aron ha perso la vita a causa delle sevizie inflitte dal suo pet mate, che erano state tali da causare oltre l'80% di ustioni gravi su tutto il corpo del cane. Nonostante tre giorni di lotta tra la vita e la morte, la sua situazione era troppo grave e il suo cuore ha cessato di battere per sempre durante la notte. Il suo assassino era stato rintracciato, ma subito era stato rilasciato, perché così prevede la legge. Tante persone stanno chiedendo giustizia per Aron e per tutti gli animali vittime della crudeltà umana, ma è chiaro che finché non si avranno leggi più severe, non sarà facile proteggere gli animali da simili atti di violenza.

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Simona Sirianni
Giornalista
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