Cristiano Ronaldo ha lasciato la Juventus per il Manchester United e guadagnerà circa 29 milioni di euro ogni anno. Ebbene, giusto per dare una misura, l’intero mercato nero e criminale dei cuccioli di cani e gatti in Italia vale più di 10 stipendi di Cr7: 300 milioni di euro. E questo business senza scrupoli coinvolge più di 400 mila cuccioli: se fossero gli abitanti di una città italiana, supererebbero la popolazione di Bologna.
L’analisi della Coldiretti su dati dell’Osservatorio Agromafie è davvero implacabile e fotografa una situazione in Italia particolarmente variegata, composta da allevamenti clandestini e traffici illegali dall’estero. Per l’associazione di categoria si tratta di «uno dei fenomeni malavitosi a maggior impatto sociale visto che una casa italiana su tre (32%) ospita almeno uno o più animali da compagnia che spesso diventano veri e propri componenti del nucleo familiare come dimostrano i 6,3 milioni di italiani che quest’estate hanno scelto di partire in vacanza con il proprio animale».
Secondo dati Eurispes, tra quanti hanno in casa un animale il 20,7% lo ha ricevuto in dono, il 19,3% lo ha preso da una struttura di ricovero, il 17,1% lo ha raccolto dalla strada, il 13% lo ha trovato in un allevamento, il 12,3% lo ha comprato in un negozio, l’11,4% lo ha comprato da conoscenti o privati, il 5,7% ha tenuto il cucciolo di un animale che possedeva già e lo 0,5% lo ha acquistato sul web.
«C’è poi il lato oscuro del mercato nero – sottolinea Coldiretti – con i cuccioli importati illegalmente dall’estero che, venduti a prezzi che oscillano tra i 60 ed i 1.200 euro, hanno di solito appena poche settimane di vita, non hanno neppure finito il periodo di svezzamento e ovviamente non sono registrati con il microchip d’identificazione richiesto dalla legge. Questi esemplari, assai spesso imbottiti di farmaci per farli apparire in buona salute vengono introdotti nel territorio nazionale accompagnati da una documentazione contraffatta che ne attesta la falsa origine italiana e riporta trattamenti vaccinali e profilassi mai eseguiti. Gli animali sono il più delle volte trasportati nascosti e pressati dentro contenitori, doppi fondi ed altri ambienti chiusi, stipati in furgoni e camion che percorrono lunghi tragitti». Questi viaggi vengono spesso raccontati nelle cronache grazie a blitz delle forze dell'ordine che scoprono, lungo le strade italiane, di questi viaggi fatti in condizioni proibitive e che espongono soprattutto cani e gatti a morte e maltrattamento.
«Quello dei cuccioli clandestini – sottolinea la Coldiretti – è un commercio che talvolta si realizza anche con la complicità di alcuni allevatori e negozianti italiani che “riciclano” nel mercato legale animali di provenienza illegale. Il traffico di animali da compagnia costituisce un danno per tutte le parti coinvolte, ad eccezione di chi lo gestisce. Ad esserne colpiti sono, oltre che gli allevatori ed i rivenditori onesti, in primo luogo gli animali stessi, vittime quasi sempre di maltrattamenti ed abusi. E se un cucciolo di razza offerto dal mercato illegale arriva a costare anche solo un ventesimo di quanto si spende nella filiera legale dell’allevamento, si tratta tuttavia solo di un “risparmio apparente” perché l’acquisto di cuccioli di razza attraverso circuiti non legali si traduce sovente in una spesa maggiore a lungo termine in cure mediche oppure addirittura nella morte dell’animale malato».
Kodami ha raccontato in una video inchiesta il fenomeno delle staffette: in tantissimi casi ci sono volontari che, per il loro buon cuore e essendo davvero gli unici che operano a favore degli animali, le organizzano per garantire adozioni certe in mani sicure. Ma dietro alcuni episodi ci sono alcune persone che hanno dimostrato come ci sia un'altra faccia, quella del business illegale. Il suggerimento principale che è possibile dare prima di adottare un animale in questo modo è di conoscere bene l'associazione o la struttura proponente ed evitare tutte quelle realtà che, dietro una prassi più facile dal punto di vista burocratico o "low cost", potrebbero celare ben altro. Ci sono moltissimi volontari e imprenditori seri che puntano al benessere dell'animale anche in viaggio: contate su queste persone e anche su Kodami troverete a chi rivolgervi.