Qualche settimana fa è stato diffuso sulla piattaforma TikTok un breve video che mostra un bufalo d'acqua in cattività mentre prova e riesce a ribaltare una tartaruga di terra bloccata sul dorso. L'animale si piega sulle zampe anteriori e fa leva con le corna.
Il gesto è stato interpretato come un aiuto da parte del bufalo verso il rettile in difficoltà da chi ha ripreso la scena, esultando di gioia.
Molte persone che sono cresciute negli anni 90 avranno intravisto in questa scena un celato riferimento indiretto ad Alvaro e Camilla, i protagonisti di un celebre cartone animato nippo-olandese ambientato in una fattoria gestita da animali. Ma è davvero un gesto di aiuto quello mostrato nel video? È possibile un livello d'empatia così eclatante tra due specie così diverse?
La testuggine era davvero in pericolo?
Iniziamo col capire una cosa: non è raro che una testuggine si capovolga sul proprio guscio. Le cause del capovolgimento possono essere diverse, come una manovra sbagliata, l'interazione con altre tartarughe, malattie o comportamenti anomali.Una tartaruga può girarsi da sola ma ciò può richiedere molto lavoro. La forma, le dimensioni e le condizioni di salute di una tartaruga influiscono sulla sua capacità di girarsi. Più rotondo è il guscio, più facile sarà per una tartaruga girarsi, ma se una tartaruga è grande o malata, sarà più difficile.
È possibile, anche se non probabile, che una tartaruga possa morire se lasciata sul dorso per molto tempo, magari esposta a predatori oppure al sole. Le tartarughe sono animali eterotermi, a "sangue freddo", la cui temperatura corporea è regolata in base a quella esterna, non avendo capacità di autoregolazione intrinseche. Quando vogliono riscaldarsi si espongono ferme al sole, mentre quando vogliono un po' di rinfresco cercano l'ombra. I rettili non possono sudare come noi, quindi ciò che accade ad una tartaruga lasciata al sole per ore ed ore è… un rapido aumento delle temperature interne, fino a superare la soglia critica di sopportazione.
Ma non preoccupiamoci eccessivamente: l'evoluzione non avrebbe premiato queste forme corporee permettendone la sopravvivenza per centinaia di milioni di anni se ci fosse un rischio così alto di morte. Il meccanismo di "self-righting", cioè di ricapovolgimento nella posizione corretta, è un comportamento ben affinato dalla selezione naturale nel corso di generazioni di testuggini troppo goffe: trovarsi sotto sopra per loro dev'essere una situazione sicuramente stressante, ma non troppo problematica.
Il bufalo e l'empatia interspecifica
A dispetto dei preconcetti umani, i bufali sono animali intelligentissimi, hanno una psiche complessa e provano emozioni. Inoltre sono documentati in natura dei casi di solidarietà intraspecifica, tra bufali e bufali per intenderci, in cui la mandria corre in difesa di altri individui minacciati da predatori. Guardate ad esempio questo episodio documentato in Sudafrica, soprannominato la "Battaglia di Kruger", in cui la mandria corre in soccorso di un esemplare in grosse difficoltà, conteso tra dei leoni e un coccodrillo.
Gesti altruistici non sono rari in natura, sebbene per molti anni sono stati un grosso grattacapo per gli evoluzionisti più convinti. Nel suo capolavoro, "Il gene egoista", il naturalista Richard Dawkins spiega come sia possibile che un comportamento altruistico trovi posto in un mondo dominato dalla lotta per la sopravvivenza dei geni più adatti. In breve, quando aiutiamo qualcuno, nella maggior parte dei casi aiutiamo un nostro simile, portatore di molto del nostro DNA. Oppure lo facciamo per convenienza futura. I meccanismi istintivi alla base di questi comportamenti altruistici possono poi "deviare" in modi inaspettati: l'amore materno verso i propri figli, ad esempio, è uno dei comportamenti più potenti in natura: nel caso di problematiche fisiologiche può focalizzarsi su altri animali e perfino su oggetti inanimati, fenomeno noto come "cure alloparentali".
Il problema però è che un gesto di altruismo così eclatante come quello mostrato dal bufalo nei confronti della testuggine è forse un po' troppo oltre i comportamenti di questo genere. Siamo sicuri che il mammifero si possa immedesimare così tanto in una tartaruga da comprendere la presunta difficoltà a rigirarsi?
Noi umani amiamo antropomorfizzare i comportamenti degli altri animali e ci viene subito immediato farlo. Il comportamento animale è fonte di estrema curiosità per la nostra specie dalla notte dei tempi e l'interpretazione più semplice da poter fare è secondo i nostri metri di giudizio. Le storie belle, a lieto fine poi, hanno per tutti un fascino particolare.
Tuttavia è bene ricordare che animali in cattività, magari abituati a vivere a stretto contatto dalla nascita, possono maturare comportamenti reciproci davvero sorprendenti. Cosa avrà voluto fare il bufalo, perché sprecare energie per ribaltare il rettile? Forse una sorta di gioco o semplice curiosità.
La reazione di chi guarda, inoltre, può essere sicuramente recepita da un animale. È possibile che in una situazione del genere, di stretto contatto tra i due animali e l'uomo, l'evento possa essersi verificato più volte (magari all'inizio per puro caso) e sia stato "rafforzato" dalla gratificazione di addetti e spettatori, meccanismo di apprendimento noto come "rinforzo positivo".
In conclusione, quello del video è probabilmente un'interpretazione un po' forzata del comportamento mostrato dal bufalo. Quasi sicuramente l'animale non aveva intenzione di "salvare dalla morte" la testuggine, anche se non potremo mai essere certi dei veri intenti dell'animale.