Il British viene allevato in FIFé nella variante Shorthair (a pelo corto) e Longhair (a pelo lungo). E' una delle razze allevate da più tempo e ha origine da quell'Inghilterra vittoriana che ha dato avvio alla selezione artificiale del gatto domestico. Ancora oggi è il gatto più diffuso in Gran Bretagna e le sue linee di sangue hanno contribuito alla creazione o al recupero di molte altre razze oggi presenti nel panorama mondiale.
attività e socialità
- Bisogno di movimento2
- Giocosità2
- Indipendenza2
- Riservatezza1
- Tendenza a miagolare1
cure e salute
- Cura del pelo1
- Salute generale2
- Malattie ereditarie2
Data e luogo di origine: Inghilterra, 1880/1890
Aspetto fisico: Il British è un gatto di taglia medio-grande, dalla corporatura compatta e muscolosa, gentile ed elegante, con un folto e denso mantello dalla particolare consistenza croccante (crispy). La testa è ampia e con contorni arrotondati, il naso corto, largo e dritto. Gli occhi sono grandi e rotondi e possono assumere varie colorazioni. Le coda è spessa alla base e si assottiglia in punta. Nel British sono riconosciute tutte le varietà di colore, dai mantelli a tinta unita ai bicolori, i tabby, gli argentati e i colorpoint.
Peso: Maschio 4,5-6kg – Femmine 4-5,5kg
Temperamento: Gentile e curioso
Incroci con altre razze: Nessuno
Standard: BSH e BLH – III categoria FIFé
Origine e storia
Il gatto British è il discendente dei comuni gatti di casa e di fattoria inglesi. Alcuni esemplari erano già presenti nella prima esposizione mondiale felina al Crystal Palace di Londra nel 1871 e da allora la sua selezione si diffuse in tutta l'Inghilterra. Perse lustro, però, con l'arrivo dei Siamesi e dei peli lunghi, tanto che attorno agli anni '50, ridotta ormai a pochissimi esemplari, la razza venne incrociata con i Persiani per recuperare morfologia, inserire nuove variazioni di colore, conferirgli rotondità del cranio e del corpo e ampliare la popolazione.
In FIFé approda nel 1960 e, dopo un periodo di ibridazione con il Certosino, i rispettivi standard vennero separati nel 1977. Infine, dal 2017 l'associazione di allevatori ha dato riconoscimento anche alla selezione della varietà a pelo lungo.
Aspetto fisico
Il British è gatto che trasmette a prima vista la sensazione di pesantezza. Le dimensioni medio-grandi e il corpo muscoloso e compatto, si accompagnano con una testa rotonda e massiccia, con un cranio largo ed un naso corto, anche se non estremo come quello di un Esotico. Gli occhi sono grandi, rotondi, ben aperti e distanziati di colore rame/arancio scuro, blu, impari, verde, verde/azzurro e devono essere coerenti con il colore del mantello secondo le combinazioni previste dallo standard. Le zampe sono corte e forti e terminano con due piedi tondi.
Il mantello del British shorthair è corto e denso, con fitto sottopelo. La tessitura è fine e croccante al tatto. I colori ammessi per questa razza sono una varietà paragonabile a quella del Persiano per cui sono ammessi il bianco integrale, tutti i colori solidi (nero, blu, chocolate, lilac, rosso, crema, cinnamon, fawn (anche nella versione squama di tartaruga e nella versione tabby), gli argentati (smoke, golden e silver tipped o tabby), gli innumervoli bicolori (van, arlecchino e bicolor) e la varietà colorpoint, prevista per tutte le colorazioni precedenti.
Spesso il Brisith shorthair blu (grigio uniforme) viene confuso con il Certosino. In realtà si tratta di due razze molto diverse non solo morfologicamente ma anche perché nel British il blu è solo una delle tante possibili varietà di colore mentre nel Certosino – la cui tonalità è più luminosa e chiara – è l'unica ammessa.
Temperamento
Il British è un gatto mite e gentile che mantiene la fierezza delle sue origini. E' un gatto attivo e vivace da cucciolo e più tranquillo da adulto, si lega al suo nucleo famigliare ma senza amare troppo le smancerie, mantenendo quindi una buona dose di indipendenza.
Buon cacciatore per tutta la vita, può convivere con bambini e cani purché sappiano rispettare il suo bisogno di isolarsi di tanto in tanto e anche con gli altri può instaurare buone relazioni ammesso che le risorse vengano gestite correttamente e non si inseriscano problematiche di competizione.
Salute e cura
La cura del mantello del British Shorthair non è particolarmente impegnativa mentre i British a pelo lungo richiedono una spazzolata ogni 2-3 giorni, pena la formazione di nodi fra il denso sottopelo. Per entrambe le varietà i periodi di muta possono rappresentare un momento dell'anno in cui intensificare le operazioni di toelettatura, anche per evitare che il gatto ingerisca troppo pelo e questo provochi fastidiosi disturbi intestinali.
Il British è un gatto che richiede di essere seguito nel corso della sua vita rispetto alla sindrome del rene policistico (PKD), una malattia che porta ad una lenta e progressiva degenerazione delle funzioni renali. Per prevenirla il gatto viene sottoposto dal veterinario curante a periodiche ecografie addominali.
La razza è inoltre particolarmente soggetta ad eritrolisi neonatale a causa della percentuale di femmine di gruppo sanguigno B che possono dare vita a gattini di gruppo A o AB e portarli in breve alla morte. Per questo motivo gli allevatori tendono a testare i loro gatti prima di un accoppiamento.
Relazione e contesto ideale
Il British potrebbe essere definito il gatto per tutti, nel senso che mantiene le caratteristiche tipiche di ama il gatto indipendente, un po' distaccato, misterioso ma, allo stesso tempo, affettuoso e comunicativo con i membri del suo nucleo familiare. Malgrado l'aspetto rotondo che richiama un po' quello di un orsacchiotto, non bisogna però pensare che si tratti di un gatto pigro e indolente: ama cacciare, esplorare e occupare gli spazi verticali che l'ambiente gli consente di conquistare e per questo motivo si rivela anche un buon compagno di giochi, sia per gli adulti che per i bambini.
La varietà Longhair in particolare richiederà la cura del mantello a vita, per cui è molto importante costruire con i gattini dei rituali di toelettatura sin dalle prime settimane di convivenza, in modo che la spazzola non diventi una nemica ma uno strumento di coccola e intimità. La consistenza del mantello gli permette di tollerare temperature molto varie, per cui un British potrà sicuramente godere anche della possibilità di stare all'aperto e di mettere a frutto il suo talento da esploratore.
Non ha problemi nella convivenza con altri animali, purché alle sue spalle ci sia una socializzazione ricca e curata dall'allevatore e purché le presentazioni avvengano sempre nel pieno rispetto dei tempi che ciascuno necessita per conoscere l'altro e adattarsi alle novità.