Stop alla sperimentazione animale per cosmetici, profumi e prodotti per l’igiene e la cura della persona in Brasile. Lo ha stabilito il governo con la risoluzione numero 58 del 28 febbraio 2023, entrata in vigore il primo marzo con la pubblicazione sul Diário Oficial da União, la Gazzetta Ufficiale del Brasile.
Il provvedimento è stato pubblicato dal Consiglio Nazionale per il Controllo della Sperimentazione Animale (Concea), organo collegiale del Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell'Innovazione, ed è uno dei primi del governo Lula, iniziato a gennaio 2023 e sotto stretta osservazione anche per le politiche relative al futuro dell’Amazzonia. In attesa di capire se il presidente Luiz Inácio Lula da Silva si muoverà effettivamente per contrastare in modo concreto la deforestazione, arriva un provvedimento che vieta di sfruttare animali per testare prodotti non medicali e che impone il ricorso obbligatorio a «metodi alternativi riconosciuti da Concea nello sviluppo e nel controllo di qualità di prodotti per l'igiene personale, cosmetici o profumi che utilizzino nelle loro formulazioni ingredienti o composti la cui sicurezza o efficacia non sono state scientificamente dimostrate».
«La risoluzione avrà un impatto molto positivo, poiché risponde a una domanda della comunità in generale, delle associazioni per la protezione degli animali, dell'industria e degli scienziati, e soddisfa la legislazione internazionale, oltre che quella dell’Unione Europea», ha detto Kátia De Angelis, coordinatrice di Concea.
Concea, nato nel 2008, è un organo composto da cittadini brasiliani con un titolo di dottorato o equivalente in aree come le scienze agrarie e biologiche, la salute umana e animale e la biotecnologia, con rappresentanti nominati dai ministeri, dalla comunità accademica e dalle società di protezione degli animali. È responsabile delle norme in materia di ricerca scientifica e sperimentazione animale, appunto, e del monitoraggio e della valutazione dell'uso di metodi alternativi che sostituiscono e riducono lo sfruttamento degli animali.
Nell’Unione Europea il divieto totale di sperimentazione animale per i cosmetici è stato introdotto nel 2013, ma per via di alcuni “vuoti giuridici” a oggi è di fatto ancora consentito, in determinate circostanze, richiedere dati basati sulla sperimentazione animale anche per gli ingredienti cosmetici. Proprio per chiedere uno stop definitivo e integrale alla sperimentazione animale, e per chiedere alla Commissione Europea di arrivare a una proposta legislativa in questo senso, è stata lanciata un'ICE, Iniziativa Cittadini Europei, che si è chiusa ad agosto 2022 con più di 1,4 milioni di firme.