Un branco di cani randagi avvistati in Piazza Vittoria nel quartiere Chiaia di Napoli. Le immagini girano sui media, rimbalzano sui social e poi dei cani nessuno sa più nulla. Sono cani di taglia media-grande che già da tempo, in realtà, si trovano sul territorio. I primi avvistamenti risalgono all'inizio dell'anno scorso e non solo nella zona di Mergellina ma in diversi punti e fino anche ai giardini del Morosiglio e a piazza del Plebiscito. In questi ultimi giorni però il gruppo di cani liberi finisce dalle parti della "Napoli bene" e allora ecco che suscita maggior interesse a causa di un video che li ritrae stesi tranquilli a prendere il sole nel centro di Piazza Vittoria, accompagnato però dalle solite frasi di allarmismo o legato a titoli ormai "classici" nel collegare la presenza di animali al lockdown delle persone. I cani liberi, a Napoli, sono una presenza costante e comune e questa volta, come già sottolineato, se finiscono sulle "prime pagine" dei giornali online è per la zona nella quale sono stati visti.
«Non danno fastidio e non li incontriamo spesso»
La Villa Comunale lì vicino, complice una bella giornata sicuramente e ecco che i cani si riposano nelle aiuole. Ma il giorno dopo e un altro ancora quelle immagini di certo non sono più in zona e non perché siano stati allontanati o, peggio, accalappiati. «Non hanno mai dato fastidio e non è che si incontrano spesso», spiega un residente a passeggio con il suo cane. «Io vengo qui tutti i giorni, abbiamo anche una chat con altre persone che frequentano la Villa e con cui ci incontriamo insieme ai nostri cani. Beh, qui li abbiamo visti a mala pena una volta e non erano nemmeno così tanti», conclude. Alcuni commercianti concordano nel dire che «sembrano abituati al passaggio delle persone e non danno confidenza». Giusto qualcuno manifesta preoccupazione per il numero degli animali, intorno a una decina. Ma le persone possono essere rassicurate, del resto, solo se si fa corretta informazione sulla storia dei cani e sulla loro capacità di vivere sul territorio condividendo lo spazio delle metropoli con gli abitanti umani.
Chi sono questi cani e qual è la loro storia?
Vincenzo Desidery, presidente dell'associazione Anpana Fmc, collabora con l'ASL veterinaria Napoli 1 e la notte che è seguita alla pubblicazione del video è andato in giro per verificare chi sono i cani e, appunto, provare a capire se come immaginava si trattasse di animali già identificati. E le cose sono andate proprio così: «Il branco appare più grande dalle immagini perché è composto da due gruppi diversi che si sono uniti: tre, quattro cani fanno parte di un gruppo di Poggioreale, gli altri da un gruppo di Gianturco». Desidery, inoltre, sottolinea un aspetto importantissimo del quale spesso le persone non sono a conoscenza: la reimmissione dei cani sul territorio, azione che ha coinvolto anche il "gruppo di Mergellina" tempo fa. «Non sono "cani nuovi": è da tempo che sono liberi sul territorio e, in collaborazione con l'ASL, avevamo già provveduto a microchipparli e sterilizzarli. Sono liberi di muoversi e sono seguiti da volontari».
Il cane di quartiere tutelato in Campania dalla Legge regionale 3 dell’11 aprile 2019
La notizia, così, ha fatto tanto scalpore per la zona e sicuramente anche perché il branco è composto da molti individui e quando le persone li incontrano temono che possa succedere qualcosa. E' molto importante, invece, che arrivi un messaggio diverso, a tutela proprio degli animali (motivo per cui non vedrete su Kodami il video originale) e perché non si crei una "caccia" dettata oltretutto dalla non conoscenza dell'applicazione della Legge n.3 del 2019 della Regione Campania “a tutela del rispetto e del benessere degli animali d’affezione e per prevenire il randagismo.” Come scritto anche dall'avvocato Claudia Taccani sul sito dell'Oipa, che fa un focus proprio sulla figura dei cani di quartiere: «La legge riconosce e regolamenta la figura del cane di quartiere: laddove si accerti la mancanza di pericolosità per la sicurezza dell’uomo, di altri animali o cose, “si riconosce al cane il diritto di essere animale libero. Tale animale si definisce cane di quartiere». Come precisa del resto anche Desidery: «I motivi per cui un branco si sposta da una zona all'altra possono essere tantissimi. In ogni caso per ora non sono previste attività di cattura in quanto, ribadisco, i gruppi sono già stati valutati in passato e reimmessi nel territorio. Vorrei anche smentire la voce che dice che sono stanziali a Chiaia: non è vero, ad ora il branco non è stato più avvistato».
*nella foto in apertura un'immagine d'archivio