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scheda razza
17 Giugno 2023
12:00

Il Bracco Francese di tipo Pirenei, antico cane da ferma sensibile e veloce

  • Origine: Francia
  • Standard: gruppo 7 Cani da ferma - Sezione 1.1 - Cani da ferma continentali, tipo Bracco
  • Taglia: media
  • Altezza: 47-58 cm.
  • Peso: 17-25 Kg
  • Pelo: fine e corto e può essere marrone, marrone e bianco o marrone con focature
  • Vita media: 12-15 anni
1.097 condivisioni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Il Bracco Francese di tipo Pirenei è un cane da ferma di origine francese. Il suo aspetto somiglia molto a quello del Bracco Francese di tipo Gascogne ma rispetto a lui è più piccolo e veloce, quindi adatto agli spostamenti rapidi negli ambienti rocciosi della catena montuosa da cui prende il nome, situata nella Francia meridionale.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani3
  • Rapporto con altri cani3
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità2
  • Ricerca3
  • Riporto3
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città2
  • Adatto come primo cane3
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione1

motivazioni

  • Epimeletica2
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica1
  • Somestesica1
  • Sociale3
  • Protettiva0
  • Territoriale0
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica3
  • Esplorativa3
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Come tutti i Bracchi, è un cane che ama prendere parte alle avventure della sua famiglia, soprattutto se, al termine della giornata, può trovare uno spazio in cui accoccolarsi al caldo. È un coraggioso cane da caccia, certo, ma non si dimentica di controllare che anche i suoi umani, rimasti indietro lungo il sentiero, stiano bene.

La relazione che sa creare con le persone di cui si fida è estremamente profonda e per questo, il tradimento della sua fiducia è un gesto davvero crudele. Come molti cani utilizzati solo come strumento di lavoro nelle attività venatorie, purtroppo, è proprio questo ciò a cui spesso va incontro. Abbandono e maltrattamento sono ferite che lasciano il Bracco Francese, con il suo mondo interiore ricco di emozioni, senza speranza e lo portano a chiudersi in una tristezza senza via d’uscita.

Una vita piena di avventure, insieme a umani che non temono il fango e i sentieri rocciosi di montagna, invece, lo fanno invece sentire vivo. Ve ne accorgerete subito, perché quella lunga coda non si fermerà mai, se non perché il potente naso ha puntato verso un’anatra che si muove in lontananza.

Origine

Francia

Standard

N° 134 / 07.08.1998

Gruppo 7 Cani da ferma

Sezione 1.1 Cani da ferma continentali, tipo Bracco

Aspetto 

Di taglia media, leggermente più piccolo di altri bracchi. I maschi arrivano a 47/58 centimetri e mentre le femmine sono leggermente più piccole (47/56 centimetri). Il peso varia dai 17 ai 25 chili.

Motivazioni

Cinestesica, perlustrativa, predatoria, sillegica, affiliativa, epimeletica, sociale, di ricerca, collaborativa, comunicativa.

Amante di 

Trascorrere giornate con la sua famiglia nella natura, correndo e seguendo gli odori degli animali che sono passati prima di lui. Fare ricerche olfattive, collaborare con i suoi umani e svolgere compiti insieme a loro.

Alimentazione, cura e mantenimento

Il Bracco Francese è un cane dalla costituzione solida che, generalmente, gode di buona salute. Ciò nonostante potrebbe soffrire di displasia dell’anca. Le lunghe orecchie vanno pulite per evitare infezioni.

Origine e storia

Le origini del Bracco Francese vanno cercate molto lontane nel tempo. Secondo gli esperti, infatti, questa razza sarebbe nata ancora prima del leggendario Pointer Inglese. Da sempre viene considerato un cane molto versatile nelle attività venatorie, perché capace di seguire le piste dei volatili e anche delle lepri.

All’inizio del Novecento, l’autore Frederick Selincourt Colman lo descriveva come «Un bracco di piccola taglia della zona pirenaica che, velocissimo, galoppa sulle pietre, quasi volando su di esse». Proprio questo cane dalle dimensioni ridotte rispetto al cugino di Gascogne, potrebbe essere uno dei capostipiti di tutti gli odierni bracchi inglesi.

Bisogna sottolineare, però, che fino alla fine dell XIX secolo, i Bracchi di Gascogne e quelli dei Pirenei non erano razze ufficialmente separate, ma venivano solo considerate varietà diverse dagli appassionati.

Ufficializzate entrambe nel 1967 dalla Fédération Cynologique Internationale, differiscono ancora oggi solo in pochi tratti dell’aspetto. Il più piccolo “Pireneo”, è considerato un cane velocissimo, mentre il Gascogne è famoso per la sua resistenza sulle lunghe distanze.

A partire dal 1971, l'accoppiamento tra i due tipi è stato proibito, nell’ottica di preservarne le rispettive caratteristiche e ancora oggi, entrambi, vengono utilizzati dai cacciatori francesi e, in particolare, proprio nella zona d’origine: la Francia Sud occidentale.

In Italia è certamente più diffusa la varietà del Pirenei, rispetto a quella di Gascogne e, secondo Enci, sono stati 156 i nuovi soggetti registrati nel 2021.

Nel nostro paese esistono anche allevamenti che si occupano unicamente di questa razza, ma l’acquisto di un cucciolo può arrivare ad essere anche molto costoso. Chiunque voglia adottare un bracco, però, può anche pensare di rivolgersi alle numerose associazioni rescue che si occupano di trovare nuove famiglie per i soggetti vittime di abbandoni o maltrattamenti.

Motivazioni (desideri e bisogni)

Immagine
Foto da Wiki Commons

Il Bracco Francese di tipo Pirenei si differenzia dal Bracco Francese di tipo Gascogne per le sue dimensioni ridotte, che lo rendono adatto alle zone rocciose delle montagne che segnano il confine meridionale della Francia.

Come tutti i bracchi, ha spiccate abilità motorie e una motivazione cinestesica che lo rende un amante del movimento, inoltre è stato selezionato proprio per perlustrare gli ambienti e immobilizzarsi poi, con l’inconfondibile postura dei cani da ferma: zampa anteriore alzata e coda dritta e rigida, per segnalare ai cacciatori la presenza della preda. Questo fa di lui un ottimo comunicatore.

Attraverso la selezione svolta nei secoli da parte dei cacciatori, il Bracco Francese ha sviluppato soprattutto un’importante motivazione predatoria, che lo porta a riconoscere con rapidità e precisione i minimi movimenti degli animali selvatici intorno a lui. Come ogni grande talento, però, questo aspetto porta con sé anche una grande responsabilità. La motivazione predatoria, infatti, se non correttamente incanalata, potrebbe portare il Bracco Francese a inseguire e fare la punta a qualsiasi cosa si muova.

Per ridurre il rischio che ciò accada, si possono organizzare giochi che lo aiutino a comprendere quando è il momento di rincorrere gli oggetti in movimento e quando, invece, lasciar perdere e dedicarsi ad altro.

Come tutti i bracchi, anche lui tende a strutturare legami piacevoli con i suoi simili e, in caso di conflitti, preferisce mettere il muso a terra e pensare all’universo che lo circonda piuttosto che litigare, grazie alla sua motivazione perlustrativa che prende il sopravvento.

I Bracchi francesi collaborano, perlustrano, trovano ciò che cerchiamo e poi avvisano i loro umani, a cui si affidano completamente.

Spezza il cuore vederli soli, nei canili, in attesa che qualcuno li reclami. Questo è però ancora (troppo) spesso il destino di molti cani da caccia, utilizzati alla stregua di uno strumento di lavoro e senza alcun rispetto per le loro emozioni e per la motivazione affiliativa, che li porta a voler far parte attivamente della famiglia e, dopo una lunga giornata nella natura, farsi spazio e accoccolarsi al caldo del caminetto, certi di avere accanto a sé i propri amici e compagni di avventure.

Il Bracco Francese non ha invece alcun interesse per la difesa e la protezione del territorio e, infatti, in Francia viene anche descritto come “il cane che fa il maggiordomo e non il custode”.

Aspetto fisico

Il Bracco Francese dei Pirenei è un braccoide di taglia media dall’aspetto rustico e dalla corporatura non pesante, sebbene sia piuttosto muscolosa. La sua pelle è più tesa di quella del Bracco di Gascogne, il quale è anche più grande e ha un mantello definito nello standard come “più grossolano”.

Un Bracco dei Pirenei adulto pesa circa dai 17 ai 25 chili (contro i 25/32 dei Gascogne), ed è alto dai 47 ai 58 centimetri (le femmine vanno da 47 a 56).

Ha il tartufo marrone, con narici ben aperte e labbra poco estese. Secondo lo standard ufficiale, le orecchie sono lunghe quasi fino a poter raggiungere il tartufo.

La testa è grande, con uno stop non troppo accentuato e una canna nasale rettangolare e non appuntita. Il tartufo è marrone e la coda è fine e, a lungo è stata soggetta alla crudele abitudine del taglio. Ha spalle e zampe muscolose e più leggere rispetto a quelle del Gascogne.

Il pelo è fine e corto e può essere marrone, marrone e bianco o marrone con focature. Può presentare le caratteristiche moschettature, ovvero le piccole macchie marroni.

Cura e salute

Il Bracco Francese di tipo Pirenei è un cane dalla costituzione solida che, generalmente, gode di ottima salute e può essere anche molto longevo, superando i 13/14 anni di età. Ciò nonostante, come tutti i cani di razza, può essere soggetto ad alcune patologie, come ad esempio la displasia dell’anca e del gomito.

Essendo un braccoide, ha le caratteristiche orecchie abbassate su sé stesse, le quali vanno pulite regolarmente per evitare che si sviluppino infezioni e micosi.

L’abitudine di muoversi in ambienti naturali lo rende particolarmente soggetto al morso di zecche e altri parassiti. Per questo motivo è importante munirsi di un antiparassitario adeguato alle specie presenti nel proprio ambiente.

Il Bracco Francese è soprattutto un cane che necessita di una vita attiva. Se si trova obbligato a non poter sfruttare le sue motivazioni perlustrative, di ricerca, cinestesica ed esplorativa, si spegne ed entra in una sorta di malinconico e triste stand by.

D'altra parte gli abbiamo chiesto per secoli di essere veloce, affidabile, rapido, intuitivo e resistente, sarebbe davvero sleale obbligarlo ora a questo destino.

Cosa fare con un Bracco Francese di tipo Pirenei

Con lui si può trascorrere molto tempo all’aperto, senza preoccuparsi che voglia ritornare a casa o che si preoccupi per il suolo dissestato o per il meteo avverso. Una volta raggiunto un luogo ideale per un pic nic, nel bel mezzo della natura, inoltre, potete organizzare insieme una ricerca olfattiva, ricordandovi che la selezione ha fatto in modo che il suo stile di ricerca sia sempre con il naso in aria, più che a terra.

Insieme al Bracco Francese non bisogna evitare i luoghi con la presenza di altri cani, in particolare se è libero dal guinzaglio, perché gli incontri, generalmente, non rappresentano un problema, soprattutto se i suoi simili sono a loro volta cani da caccia. Il rischio più grande, in questo caso, è che si allontanino insieme, alla ricerca di qualcosa di interessante da seguire e puntare.

Al termine di una divertente giornata all’aperto, il Bracco Francese è disposto anche a seguire la sua famiglia al ristorante, a patto che gli venga offerto un posticino appartato e non sia obbligato a stazionare vicino all’uscita o lungo il corridoio in cui passano continuamente i camerieri.

Relazione e contesto ideale

Se il Bracco Francese dei Pirenei potesse decidere con chi trascorrere la sua vita, chiederebbe certamente la compagnia di una famiglia attiva e pronta ad affrontare mille avventure nella natura. La routine di una città, senza l’opportunità di sfruttare i suoi talenti, invece, lo rende triste e cupo.

Ciò non significa che non possa vivere in appartamento, ma piuttosto che ogni giorno deve potersi muovere insieme ai suoi pet mate e scoprire posti nuovi insieme.

Può convivere con i bambini, a patto che ogni membro della famiglia sia correttamente educato alla condivisione di spazi e tempi. La relazione con i più piccoli, inoltre, va sempre sorvegliata. Come ogni cane da caccia, infatti, ha la tendenza a inseguire (e in questo caso anche fermare) ciò che si sposta velocemente e improvvisamente. Anche per questo motivo, come abbiamo visto prima, è importante che il Bracco Francese sia abituato a distinguere i contesti di gioco in cui può rincorrere e acciuffare gli oggetti, dai momenti in cui questo comportamento risulta inadeguato. Ovviamente, la convivenza con un gatto potrebbe essere complicata ed è quindi indispensabile strutturare ambienti che permettano alle due specie di stare anche separate, in caso di bisogno.

Una giornata con un Bracco francese di tipo Pirenei

Vi svegliate e notate che il lungo naso del vostro bracco Francese dei Pirenei è già rivolto verso la finestra aperta, anche se non si è ancora alzato dalla sua cuccia ai piedi del letto. Fiuta l'aria fresca che arriva dal bosco, catturando tutti gli odori della mattina. Fate rapidamente colazione e indossate le scarpe da ginnastica per andare a fare una passeggiata.

Al mattino presto, quando la brina ricopre ancora l’erba, il vostro bracco è particolarmente attento agli odori che vi circondano. Per questo motivo, portate con voi una lunghina, grazie alla quale può perlustrare i sentieri e annusare ogni cosa lungo il percorso, senza essere costretto a rimanere sempre vicino a voi. In questo modo, evitate il rischio che si lasci trascinare dalla traccia di un animale selvatico. Sapete bene che ci sarà l’occasione più tardi per vivere un momento di libertà!

Quando tornate, il resto della famiglia sta preparando la colazione e voi date il compito al vostro figlio maggiore, che state responsabilizzando a prendersi cura del cane, di preparargli da mangiare.

Dopo mangiato il bracco si stende sul divano mentre voi vi preparate portare i bambini a scuola e iniziare a lavorare.

Fortunatamente oggi potete lavorare da casa quindi, dopo aver accompagnato i piccoli, tornate a casa e il bracco vi viene incontro scodinzolando con in bocca il suo gioco preferito. Mentre lavorate dal computer, lui sonnecchia e di tanto in tanto apre gli occhi e controlla che stiate bene.

Dopo pranzo andate di nuovo a fare una passeggiata, ma questa volta scegliete l’argine del fiume, dove l’ambiente è limitato da confini naturali che impediscono al vostro bracco di prendere eccessivamente le distanze e spaventare qualche capriolo o qualche lepre.

Vi godete la passeggiata e, quando incontrare altre famiglie accompagnate dai propri cani, siete felici di vedere che il vostro cane a malapena si avvicina alle persone, preferisce continuare invece la sua lunga corsa con il naso sempre in alto. Di tanto in tanto vede un’anatra e lo osservate immobilizzarsi con la zampa alzata e la coda dritta come una spada, ma poi lei vola via e lui torna da voi, quasi a voler dire: «Hai visto cosa ho fatto?».

Gli regalate una dolce grattata di testa e poi passate il ponte sul fiume per ripercorrere dall’altra parte il sentiero a ritroso.

È quasi ora di recuperare i bambini da scuola, quindi saltate in macchina e andate a prenderli. Vi fermate un po’ in disparte, in modo che il vostro cane non debba stare a stretto contatto con i numerosi bambini che escono correndo. Quando si accorge che arrivano anche i suoi piccoli umani, il vostro Bracco Francese comincia a scodinzolare felice.

Tornate a casa tutti insieme e, mentre i bambini fanno merenda, voi organizzate una piccola ricerca per il cane che, diligente, attende che nascondiate il premietto, prima di iniziare freneticamente a concentrarsi solo sul suo naso.

Quando arriva sera, tutti insieme, uscite per l’ultima passeggiata, poi andate a dormire. Il vostro cane si addormenta nella stanza dei bambini, ma poi si sposta da voi, dove trova posto vicino ai vostri piedi e, fino al mattino, il suo lieve russare vi fa compagnia.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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