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scheda razza
1 Ottobre 2022
12:00

Il Bolognese, il cane dalle origini nobili e dal forte temperamento

  • Origine: Italia
  • Standard: gruppo 9 - Cani da compagnia. Sezione 1 - bichons e affini.
  • Taglia: piccola
  • Altezza: 28-30 cm.
  • Peso: 3,5-4 Kg
  • Pelo: lungo e riccio, bianco
  • Vita media: 12-15 anni
280 condivisioni
Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

Il Bolognese è una delle 16 razze canine italiane riconosciute dall’Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Fa parte del gruppo dei cani da compagnia e appartiene alla categoria dei Bichon, come il Maltese, il Bichon a poil frisé, il Coton de Tulear, Bichon Havanais e il Piccolo cane Leone. A renderlo riconoscibile è il suo pelo bianco puro, lungo e sollevato, ma anche una personalità apparentemente seria e distinta, che ha favorito lo sviluppo di un’immagine quasi aristocratica del comportamento di questa razza.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani3
  • Rapporto con altri cani3
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità2
  • Ricerca0
  • Riporto0
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città3
  • Adatto come primo cane3
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde2

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Predisposizione alle malattie0
  • Attenzione all'alimentazione0

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica3
  • Somestesica1
  • Sociale3
  • Protettiva3
  • Territoriale0
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa1
  • Predatoria3
  • Sillegica1
  • Esplorativa1
  • Di ricerca0
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Nella storia, infatti, il Bolognese è stato a lungo al fianco dei nobili e delle famiglie benestanti, finendo però per essere custodito troppo spesso all’interno delle case, senza la possibilità di relazionarsi con i suoi simili all’aperto. Ancora oggi, questo piccolo cane da compagnia viene talvolta destinato ad una vita tra borsette, orpelli e cappottini, ma basta lasciarlo libero dal guinzaglio per accorgersi che nel suo piccolo corpo ricoperto di candidi boccoli bianchi, c’è molto di più.

Origine

Italia

Standard

N° 196 – pubblicazione del 17/12/2015

Gruppo 9 Cani da compagnia.

Sezione 1 bichons e affini.

Aspetto

Il Bolognese è un cane di taglia piccola a pelo lungo e sollevato, non liscio ma boccoloso. Ha il tronco compatto e i maschi adulti non superano i 30 centimetri (le femmine 28) e i 4 chili (le femmine 3,5).

Motivazioni 

Affiliativa, epimeletica, et epimeletica, protettiva, cinestesica, collaborativa, predatoria, comunicativa, sociale.

Amante di

Trascorrere il proprio tempo insieme alla famiglia e ai suoi umani, preferibilmente se trattato come un cane e non come un peluche da tenere nella borsetta. Ama correre e interagire con i suoi simili, ma anche difendere ciò che ritiene sia di sua proprietà.

Alimentazione, cura e mantenimento

Il Bolognese è un cane più solido di ciò che potrebbe far pensare la sua corporatura. Potrebbe soffrire di atrofia progressiva della retina, soprattutto in età avanzata, e di displasia della rotula.

Ciò nonostante è un cane longevo che, in condizioni di salute, può superare i 15 anni.

Origine e Storia

L’origine del Bolognese si perde nella notte dei tempi e si confonde tra le molte teorie e leggende che circolano sul suo conto. Alcuni sostengono che siano discendenti dei cani segugi diffusi anticamente in molte zone costiere del Mediterraneo, come in effetti, è accaduto per numerose razze considerate oggi spagnole, balcaniche e francesi.

Secondo molti hanno origini comuni con i Maltesi ed entrambi, infatti, erano già conosciuti in epoca romana. A renderli unici è sempre stata la tessitura lanosa del loro pelo, la quale li favoriva nelle attività di riporto negli ambienti acquatici. La selezione condusse poi a una riduzione importante della taglia, fino a renderli inadatti al lavoro all’aperto, ma ancora adeguati per la caccia ai topi nelle case.

Ciò avveniva intorno al 1400 e alcuni cani molto simili agli odierni Bolognesi, infatti, appaiono infatti anche nei dipinti dell’epoca, come ad esempio il “Miracolo della reliquia della Croce di San Marco”, che si trova alla Galleria dell’Accademia di Venezia e risale al 1496.

Nella stessa epoca divenne anche il cane degli aristocratici, conquistando i cuori della famiglia De’Medici, che considerava i Bolognesi come cani simbolo della raffinatezza. Proprio Cosimo De’Medici, infatti, ne portò otto individui a Bruxelles come regalo per la famiglia nobile del Belgio. Filippo II, re di Spagna, invece, ne ricevette alcuni in dono dai Duchi d’Este.

Il riconoscimento ufficiale avviene però solo all’inizio del Novecento, quando fu redatto il primo standard di razza, molto simile a quello attuale.

Negli anni Ottanta del secolo scorso, questo piccolo cane da compagnia rischiò l’estinzione, ma i soggetti tornarono presto ad aumentare anche grazie agli incroci avvenuti con alcuni Bichon a poil frisé, Barboni e Maltesi.

Al giorno d’oggi sono molto apprezzati come cani da compagnia, ma talvolta la loro grande personalità viene sottovalutata e questi piccoli cani capaci di cacciare i topi, finiscono per essere obbligati a trascorrere le proprie vite nelle borsette, ricoperti di orpelli acquistati da chi è attento soprattutto all’aspetto estetico del proprio cane. Ciò nonostante, il Bolognese continua a mostrare una personalità forte e ricca di sfaccettature e, chi si sentisse adeguato per adottare un cane appartenente a questa razza, può rivolgersi anche alle associazioni rescue, che si occupano di trovare nuove famiglie per i soggetti vittime di maltrattamenti o abbandoni.

In Italia, però, sono molto meno diffusi rispetto ai Maltesi e,secondo quanto pubblicato da Enci, nel 2021 sono stati solo 465 i nuovi Bolognesi iscritti al registro delle razze.

Motivazioni (desideri e bisogni)

Il Bolognese è un cane estremamente affiliativo che, in poco tempo, impara a riconoscere le emozioni dei suoi umani preferiti. Vivere con lui significa avere accanto un piccolo amico capace di prevedere i propri stati emozionali ed allontanare le persone che sembrano condizionarci negativamente.

Spesso, purtroppo, le sue grandi abilità sociali, comunicative e protettive vengono sottovalutate e i Bolognesi finiscono per essere considerati solo cagnolini da mettere in mostra.

Che peccato! In realtà insieme a loro si possono trascorrere giornate davvero divertenti. Amano correre – perché hanno una motivazione cinestesica spiccata – e adorano riuscire a dimostrare le proprie abilità ai compagni di vita. Se ne hanno l’occasione, gli piace anche trovare i topolini e le lucertole nascoste in campagna, per via della loro malcelata motivazione predatoria.

Per proteggere i propri umani, fanno affidamento sulla loro motivazione comunicativa, che potrebbe portarli ad abbaiare molto.

I Bolognesi trascorrono volentieri il tempo in compagnia di altri cani e, se gli viene data l’opportunità di imparare a comunicare con loro, si divertono a interagire anche con i cani più grandi che, a sorpresa, potrebbero finire addirittura per spaventarsi dalla loro personalità spumeggiante.

Ha una motivazione protettiva piuttosto importante, quindi ricordate di mettere la sua cuccia distante dall’ingresso di casa, altrimenti potrebbe pensare che sia il suo compito quello di allontanare gli ospiti.

Il Bolognese è un tesoro nascosto, a cui va data l’opportunità di mostrarsi per il suo vero valore, quindi non accontentatevi di portarlo a spasso con il guinzaglio tra centri commerciali ed aperitivi, ma lasciatevi guidare davvero nel mondo del cane.

Aspetto fisico

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Il Bolognese è un cane di taglia piccola con il corpo piuttosto corto e ricoperto di pelo bianco e boccoloso, a differenza del Maltese, che ha invece il mantello liscio. Il colore, talvolta, potrebbe avere anche leggere sfumature color avorio. Non forma frange ed è più corto sul muso. La lunghezza della testa è solo leggermente superiore a quella del muso, che presenta uno stop marcato. Il tartufo è voluminoso e di colore nero. Le labbra sono poco sviluppate e gli occhi sono grandi con l’iride ocra scuro.

Le orecchie sono alte, lunghe e pendenti, con una base piuttosto rigida. Il collo non ha giogaia e la coda è portata ricurva sul dorso. Gli arti sono dritti e i piedi sono ovali, con cuscinetti spessi e unghie dure e nere. L’andatura è sciolta, vigorosa e gli conferisce un passo nobile.

I maschi raggiungono i 30 centimetri di altezza e i 4 chili di peso, mentre le femmine sono leggermente più piccole e non superano i 28 centimetri e i 3,5 chili. In generale, il Bolognese assomiglia molto anche al Bichon a poil Frisé, ma è leggermente più piccolo e i boccoli  del pelo sono meno arricciati.

Cura e salute

Il Bolognese è un cane che, generalmente, gode di ottima salute e, infatti, può essere anche molto longevo. Non perde il pelo, ed è quindi necessario tagliarlo, di tanto in tanto. Bisogna però ricordare di non esagerare con la toelettatura, perché il mantello rappresenta anche la possibilità di termoregolarsi e proteggersi, quindi sia dal caldo che dal freddo.

Sul suo pelo si formano frequentemente nodi, ma basterà spazzolarlo frequentemente con un pettine, per evitare che diventino scomodi e potenzialmente fastidiosi.

Potrebbe soffrire di patologie legate agli occhi, come l’atrofia progressiva della retina e di displasia della rotula.

Generalmente il Bolognese non puzza, ma se dovesse accadere, prendete in considerazione l’idea di contattare una nutrizionista veterinaria, in modo da individuare possibili modifiche alla dieta, la quale potrebbe non essere adeguata.

Cosa fare con un Bolognese

Prima di tutto bisogna lasciarlo passeggiare e non obbligarlo a restare chiuso nelle borsette, negli zaini e sui passeggini. Anche se è piccolo e ha un aspetto dolce, merita il trattamento degli altri cani.

Insieme a lui si possono fare passeggiate al parco, si può andare nella natura e trascorrere il tempo imparando nuove attività insieme a voi. Il Bolognese, infatti, ha davvero il desiderio di scoprire luoghi e giochi nuovi, quindi non fermatevi al vostro quartiere, ma portatelo con voi anche altrove.

Problem solving, ricerche olfattive, nascondino e incontri con i suoi simili sono solo alcuni esempi di come occupare il tempo trascorso insieme.

Relazione e contesto ideale

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Il Bolognese cerca una famiglia serena che gli permetta di mettersi in gioco. Può convivere anche con i bambini e con altri animali, a patto che ogni soggetto del gruppo sia adeguatamente abituato a rispettare gli spazi altrui e ad avere delicatezza nel contatto.

A meno che non faccia davvero freddo, liberatevi dei cappottini, quindi, dimenticate le traversine e lasciatevi trasportare in un mondo in cui le dimensioni non hanno alcuna importanza.

Il Bolognese, generalmente, si adatta alla vita in città e può vivere in appartamento, ma come ogni cane, necessita di uscite quotidiane che non siano dedicate solo ai bisogni fisiologici, bensì anche ad esperienze di vita da condividere con i suoi umani.

Avendo un’importante motivazione affiliativa, il Bolognese potrebbe soffrire la solitudine, quindi ponete particolare attenzione al primo periodo di convivenza. Per ridurre questo rischio, sarà sufficiente agire in maniera quanto più graduale possibile e non vivere il distacco con emozioni negative perché, non dimentichiamolo, lui riconosce immediatamente il nostro stato d’animo e percepisce, quindi, quando facciamo qualcosa che non ci piace, finendo per pensarla proprio come noi riguardo il distacco.

Una giornata con un Bolognese

Quando vi svegliate, vi accorgete che il vostro Bolognese ha dormito tutta la notte accanto a voi, proprio sul vostro cuscino. Scendete dal letto e lui rimane ancora lì, ma avete il dubbio che stia fingendo di dormire per non doversi alzare.

Vi raggiunge in cucina solo quando sente l’inconfondibile rumore delle fette biscottate. Mentre fate colazione, si acciottola sulle vostre gambe per fare l’ultimo pisolino e voi gli grattate le orecchie mentre organizzate la giornata.

Oggi, fortunatamente, potete portarlo in ufficio con voi, quindi vi preparate, gli mettete la pettorina e aprite la porta di casa senza mettergli il guinzaglio. Lo lasciate scendere libero, perché sapete che quando incontra qualcuno gli scodinzola felice.

Arrivato al portone, vi aspetta seduto, si lascia mettere il guinzaglio e, scodinzolando, passa l’uscio insieme a voi. Mentre passeggiate serenamente verso il lavoro, vi fermate al parco, dove incontrate altre famiglie che accompagnano i propri cani in passeggiata.

Poi entrate in ufficio, gli preparate il pranzo che avevate messo in una scatola prima di uscire di casa. Gli mettete a terra il suo cuscino, prestando attenzione a non metterlo sull’entrata e, nel momento in cui voi iniziate a lavorare, lui si è già addormentato.

Quando tornate a casa, prendete subito la macchina e andate verso una radura poco fuori città, dove potete lasciarlo correre libero e, di tanto in tanto, lo invitate al gioco correndo verso di lui e poi allontanandovi. Lui vi segue un po’, ma poi sente l’odore di un topolino e si concentra sul muretto accanto a voi.

Lo lasciate fare e vi fermate anche voi per qualche minuto. Prima che diventi buio, tornate a casa e trovate tutta la famiglia ad aspettarvi. Il vostro Bolognese salta sulle gambe di ognuno per salutarlo e i poco dopo i bambini organizzano un breve gioco, chiedendogli di cercare una pallina.

Mentre cenate, il vostro cane si mette sul divano, in attesa di farsi spazzolare, come ogni sera. Quando lo raggiungete, non ci pensa nemmeno un istante e si sposta immediatamente sulle vostre gambe. Si sveglia solo quando vi alzate per andare a letto e, prima che ve ne accorgiate, è di nuovo sul vostro cuscino.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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