Le foreste di alghe kelp rivestono un ruolo di cruciale importanza a livello globale, fungendo da fondamenta per estesi e produttivi ecosistemi marini. Un recente studio focalizzato proprio su queste alghe ha rivelato un legame molto forte tra la loro salute e l'aumento della popolazione di lontre marine avvenuto nel corso dell'ultimo secolo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista PLOS Climate.
Le alghe sono present in tutti i bacini oceanici e occupano circa il 25% delle coste temperate e artiche del Pianeta. Questi ecosistemi rivestono un ruolo cruciale, offrendo servizi fondamentali come rifugio, riciclaggio dei nutrienti, stoccaggio del carbonio e protezione contro l'erosione dei fondali marini. Tuttavia, sono costrette ad affrontare diverse minacce, tra cui il cambiamento climatico, che le sottopone a elevato stress termico. Per comprendere appieno lo stato di salute di questi ecosistemi e garantire la loro conservazione, un team di ricercatori del Monterey Bay Aquarium ha condotto uno studio mirato a valutare e classificare i fattori di cambiamento che hanno interessato le foreste di kelp della California nell'ultimo secolo.
Per condurre questa ricerca, gli studiosi hanno utilizzato dati storici raccolti nel 1900, così da effettuare stime dettagliate sull'estensione della copertura, sulla biomassa e sullo stoccaggio del carbonio da parte delle alghe. Il confronto tra le stime storiche e i dati contemporanei ha svelato risultati sorprendenti. A livello statale, la copertura delle alghe ha subito solo un modesto calo del 6% dal 1910 al 2016. Tuttavia, i cambiamenti a livello regionale sono stati più significativi. La chioma algale è diminuita del 63% nelle regioni settentrionali e del 52% in quelle meridionali. Al contrario, lungo la costa centrale, la copertura delle foreste di alghe è aumentata in modo considerevole, registrando un incremento del 56%.
È evidente, quindi, che le condizioni di salute dell'ecosistema algale variano a seconda della regione nella quale questo si trova. I ricercatori, però, hanno notato un particolare a dir poco interessante: la costa centrale, ovvero unico tratto che ha presentato un significativo aumento della copertura delle alghe, corrisponde all'unico tratto della California dove le lontre marine meridionali (Enhydra lutris nereis) sono riuscite a sopravvivere dopo essere state quasi portate all'estinzione nel 1800 a causa della caccia intensiva per il loro prezioso mantello.
«Il nostro studio ha dimostrato che le foreste di kelp sono più estese e resistenti ai cambiamenti climatici laddove le lontre marine hanno rioccupato la costa della California durante l'ultimo secolo», ha spiegato l'autore principale Teri Nicholson, biologo ricercatore senior presso il Monterey Bay Aquarium Sea Otter Program. «Laddove questi mammiferi sono assenti, abbiamo riscontrato una drastica diminuzione delle foreste di alghe». Questo significa che le lontre e il loro numero elevato possono aiutare i ricercatori a predire quale sarà il futuro delle alghe presenti nelle zone occupate da questi mammiferi.
Tuttavia, il benessere delle alghe non dipende solo dalla presenza delle lontre. Il team ha individuato, infatti, altri fattori, tra cui il caldo marino estremo dovuto ai cambiamenti climatici, che possono predirne lo stato di salute. «Attualmente, l'oceano è afflitto da un caldo estremo che è diventato sempre più persistente. Da circa un decennio, questa minaccia coinvolge ora più della metà della superficie oceanica», ha dichiarato Kyle Van Houtan, ricercatore presso la Duke University e autore principale dello studio. «Questa situazione costituisce un grave pericolo per le foreste di alghe, poiché lo stress termico cronico compromette la loro crescita e salute».
Questi risultati non sono altro che l'ennesima dimostrazione di quanto il cambiamento climatico innescato dall'uomo sia estremamente dannoso per ogni singolo essere vivente. Se le alghe dovessero scomparire per via delle temperature troppo elevate, allora con loro si perderanno nel corso del tempo tutte le creature che da esse dipendono. Questa realtà sottolinea il nostro dovere collettivo di adottare azioni concrete per mitigare il cambiamento climatico, preservando così la diversità e l'equilibrio essenziali per la sopravvivenza di tutte le forme di vita sul Pianeta.