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8 Luglio 2021
14:17

Il beluga (Delphinapterus leucas)

Il beluga è un mammifero cetaceo che vive nei mari freddi della Groenlandia, della Russia, dell'Alaska e del Canada. Il suo nome deriva dal termine russo "belyj", che significa "bianco". A causa della sua abitudine a cacciare nei pressi degli estuari dei fiumi, è fortemente minacciato dall'inquinamento che essi trasportano. Alcuni governi si stanno impegnando per la tutela della specie, che negli ultimi anni ha visto una diminuzione degli esemplari in vita.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il beluga (Delphinapterus leucas) è un cetaceo della famiglia dei monodontidi, che vive in Alaska, Groenlandia, Canada e Russia. Il colore molto chiaro, quasi bianco, lo rende particolarmente distinguibile dalle altre specie appartenenti all'ordine dei cetacei. Anche il suo nome inoltre fa riferimento al colore del corpo, infatti il termine russo belyj, da cui deriva, significa "bianco".

Come è fatto il beluga?

Il beluga è riconoscibile sia per il colore della pelle che, come abbiamo visto è quasi bianco (sebbene nasca grigio e si schiarisca con il passare del tempo), ma anche per l'assenza della pinna dorsale. La forma del capo del beluga è curiosamente rotonda e ricorda la forma di un melone. La testa, particolarmente grande, contiene l'organo destinato all'ecolocalizzazione, tipico dei cetacei.

La lunghezza di questi animali va dai 3 ai 5 metri, per un peso medio di 1,6 tonnellate, secondo quanto riportato sul sito del Museum of Zoology dell'Università del Michigan. Rispetto ai cetacei che non vivono negli ambienti artici, presenta una superiore quantità di massa grassa che può raggiungere anche il 50% del peso complessivo dell'animale, rispetto alla media del 20% delle altre specie appartenenti allo stesso ordine. La specie presenta un leggero dimorfismo sessuale che porta i maschi ad essere più grandi delle femmine: il peso medio di una femmina infatti, difficilmente supera le 1,3 tonnellate.

Il corpo di questo animale artico è cilindrico e si assottiglia verso la coda. La pinna caudale è caratterizzata da una particolarità: continua a crescere durante la vita dell'individuo, incurvandosi man mano che l'animale invecchia. Le pinne pettorali invece sono più tozze rispetto ad altre specie di cetacei ed hanno una forma quasi rettangolare con gli angoli smussati.

Riproduzione

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Il periodo degli accoppiamenti dei beluga va generalmente da febbraio a inizio aprile, quando i maschi inseguono le femmine comunicando in maniera molto rumorosa grazie all'utilizzo di tutti gli strumenti sonori di cui sono dotati e per i quali hanno guadagnato il soprannome di "canarini marini". Oltre alla comunicazione sonora, anche le posture del corpo in questa fase assumono grande importanza: i maschi infatti abbassano la coda e la piegano violentemente per poi muovere la testa verticalmente nel tentativo di allontanare gli altri maschi intenzionati ad accoppiarsi con la stessa femmina. L'accoppiamento avviene durante una fase di nuoto quasi simbiotico, unicamente in caso di consenso assoluto e per le femmine si verifica ogni 2.3 anni. Oltre i 20 anni le femmine smettono di riprodursi, mentre la durata media della vita di questo animale è di circa 35 – 40 anni.

La gestazione dura circa 14 mesi, tuttavia sono stati osservati anche casi di ritardo dell'impianto. I piccoli nascono, quindi, tra maggio e luglio dell'anno successivo all'accoppiamento e sono di colore grigiastro. La nascita avviene generalmente nei pressi delle foci dei fiumi, in quanto in queste zone la temperatura dell'acqua e più adatta ai primi mesi di vita dei beluga che inizialmente hanno un tasso di massa grassa inferiore rispetto a quella che raggiungeranno in fase adulta e quindi faticano maggiormente a tollerare le basse temperature delle acque in cui nuoteranno da adulti. Lo svezzamento dura circa 34 mesi, secondo quanto osservato in cattività presso il Vancouver Aquarium Marine Science Center che ha condotto uno studio riguardo la durata dell'allattamento. Per il raggiungimento della maturità sessuale bisogna attendere tra i 4 e i 7 anni, per le femmine, e tra i 7 e i 9 anni per i maschi.

Come vivono i beluga

I maschi vivono in gruppi anche molto numerosi (probabilmente suddivisi in base alle dimensioni del singolo individuo e all'età) che possono raggiungere anche i 1000 individui. Le femmine, invece, rimangono in gruppi più ristretti per tutta la durata dello svezzamento della prole, avvicinandosi ai grandi gruppi di maschi durante il periodo che anticipa gli accoppiamenti. Gli studi condotti su questi animali sono comunque ancora insufficienti per determinare con certezza le varianti che determinano l'appartenenza o meno ad un gruppo.

La vita di questo cetaceo dura circa 40 anni, ma come per quanto riguarda i narvali, anche i beluga possono restare vittime del congelamento delle acque intorno a loro, fenomeno che causa la morte per soffocamento dell'animale. Il 90% della vita del beluga trascorre sotto il livello dell'acqua, durante immersioni che durano circa 4-5 minuti ma possono arrivare anche a 20 minuti. Questo animale nuota a una velocità di circa 9-10 chilometri all'ora, motivo per il quale rischia di rimanere vittima delle orche, nuotatrici decisamente più rapide. Un altro predatore di questa specie è l'orso polare, il quale è in grado di estrarre il beluga dall'acqua, se si trova a nuotargli troppo vicino.

A differenza degli altri cetacei, il beluga è in grado di muovere il capo in maniera distinta rispetto al resto del corpo, potendo così guardarsi in giro quando emerge dall'acqua. L'alimentazione di questo animale è costituita principalmente da piccoli pesci, polpi e calamari cacciati intorno ai 300 metri di profondità, sebbene l'animale sia in grado di raggiungere anche profondità doppie.

Distribuzione e habitat

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Come abbiamo visto, il beluga è una specie artica diffusa tra Alaska, Groenlandia, Norvegia e Russia. Inoltre, circa 500 esemplari vivono stabilmente tra la foce del St. Lawrence River e l'isola del New Foundland, sulle coste orientali del Canada. L'habitat ideale per questi animali è rappresentato da insenature, fiordi, canali, baie e acque poco profonde che nei mesi estivi vengono riscaldate dalla luce solare continua. Il fiume St.Lawrence è l'unico luogo che rappresenta per questa specie un ambiente ideale per tutta la durata dell'anno, mentre altre foci di fiumi nordici sono luoghi di passaggio estivi dove nutrirsi, vivere la stagione dell'accoppiamento e partorire. Le acque ideali per questa specie, una volta raggiunta l'età adulta e la necessaria quantità di massa grassa hanno temperature che si aggirano intorno agli 8-10 gradi.

Il beluga e l'uomo

Oltre all'inquinamento delle acque in cui questa specie è solita cacciare, a minacciarne la sopravvivenza è anche il cambiamento climatico. Gli animali artici infatti risultano essere i maggiormente minacciati dalle modifiche del loro habitat. A causa della prevedibilità delle loro rotte migratorie inoltre, sono stati per secoli vittime della caccia da parte delle popolazioni indigene che vivono sulle coste frequentate da questi animali. Alcune popolazioni di beluga  si mantengono in numero costante e, quindi, l'IUCN considera la specie al sicuro dal rischio di estinzione. Tuttavia, esistono luoghi in cui il numero di individui in vita è diminuito costantemente fino a quasi scomparire, come ad esempio nel Golfo d'Alaska, dove al momento sono però in atto progetti di tutela della specie che stanno permettendo di ridurre il calo numerico.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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